Trama
Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare
Episodi
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Gramsci e la questione meridionale, rovesciata. Intervista a Nando Dalla Chiesa.
24/12/2014 Durata: 27minIl Nord colonizzatore del Sud, l'industria settentrionale che impone i suoi diktat al meridione agricolo. E' la vecchia “questione meridionale” rappresentata e descritta in decenni di storiografia italiana. Ma i fatti di questi ultimi anni raccontano una storia rovesciata: «il peggio del Sud che va alla conquista del Nord con il consenso delle classi dirigenti del Nord». Sono le parole con cui Nando Dalla Chiesa sintetizza la nuova questione meridionale. “Il peggio del Sud” sono i poteri criminali della 'ndrangheta che si sono insediati in modo stabile in diverse aree del Nord. Nando Dalla Chiesa insegna Sociologia della criminalità organizzata all'Università di Milano. Ha appena pubblicato un libro: “Antonio Gramsci. La questione meridionale” (Melampo Editore). E' un libro che raccoglie gli scritti di Gramsci sulla questione meridionale insieme ad altri testi – sempre di Gramsci – sul Risorgimento italiano e sul ruolo degli intellettuali. E' un tentativo di rispondere a molte domande di oggi (il rapporto tra
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Europa, democrazia e lo “spettro” Tsipras. Intervista con Miguel Gotor e Luca Fantacci.
11/12/2014 Durata: 27minLo spettro Tsipras inquieta i mercati finanziari. Due giorni fa l'ipotesi di elezioni anticipate in Grecia si è fatta più probabile, e con essa quella di una vittoria della sinistra di Alexis Tsipras. Tanto è bastato per far cadere tutte le borse europee. Non un crollo epocale, ma un tonfo comunque rumoroso, un segnale importante. Dunque, i mercati non vogliono Tsipras al governo ad Atene. E' un po' come prendere in ostaggio la democrazia? «E' il compimento di un processo di lungo periodo – risponde a Memos Miguel Gotor, senatore del Pd e storico - Un lungo periodo di predominio e di presa del potere dei grandi capitali finanziari che aspirano – e a volte ci riescono – a controllare, influenzare il gioco politico». Il senatore del Pd parla anche delle responsabilità storiche che a sinistra, nel campo riformista, ci sono state nella cessione ai mercati finanziari di un pezzo della sovranità politica. Quanto a Tsipras, Gotor dice di sperare che la sinistra riformista in Europa sappia cogliere lo spazio politico
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La mia, una storia complessa. Intervista a Umberto Veronesi.
10/12/2014 Durata: 29minUmberto Veronesi, oncologo, ha appena compiuto 89 anni. Da un paio di mesi ha lasciato la direzione scientifica della sua creatura, l'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Una struttura che ha fondato nel 1994 dopo aver lavorato per un quarto di secolo all'Istituto dei Tumori, sempre di Milano dove – in modo solitario – sperimentò la sua terapia contro il tumore al seno. E' lì, in quell'ospedale, che inizia la sua storia di oncologo. «La mia – dice Veronesi a Memos – è una storia complessa. Prima di essere chirurgo ero un anatomopatologo, facevo autopsie ed esami al microscopio. La mia passione per il mondo femminile nasce da giovanissimo quando ho perso mio padre e sono cresciuto con mia madre». Veronesi racconta l'inizio contrastato della sua sperimentazione per la cura del tumore al seno. «La presentai ad un congresso dell'OMS a Ginevra. Ricevetti fischi, ingiurie, fui trattato proprio male. Allora, oltre quarant'anni fa, la mastectomia era un dogma assoluto». Il professore ricorda come a quei tempi l'i
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La scuola, la lingua, la politica. Intervista a Tullio De Mauro.
09/12/2014 Durata: 27minTullio De Mauro è il decano dei linguisti italiani. E' professore emerito di Linguistica generale all‘Università “La Sapienza” di Roma. Alle spalle ha una sterminata produzione scientifica, tradotta in molte lingue, e moltissimi riconoscimenti accademici. Il professor De Mauro ha una storia anche di impegno civile e politico: è stato assessore alla cultura nella regione Lazio a metà degli anni '70, ministro della pubblica istruzione nell'ultimo governo Amato, tra il 2000 e il 2001. La conversazione con Memos parte proprio dalla scuola, in una prospettiva storica per arrivare poi all'oggi. «Rispetto a 50 anni fa la scuola è migliorata. Elementari e medie – oggetto di ripensamenti anche radicali negli anni '70 e '80 – sono tra le migliori al mondo. Le superiori, invece, sono rimaste ferme all'idea gentiliana di un secolo fa, quando l'obiettivo era quello di formare un piccolo gruppo di quadri intermedi e dirigenti». Renzi oggi promette “la buona scuola”, basterà professore? «Non basta parlare genericamente di s
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Legalità violate e politica: anche il caso Roma docet. Intervista a Piergiorgio Morosini.
04/12/2014 Durata: 26minPiergiorgio Morosini è un magistrato. E' consigliere al Csm. E’ stato giudice delle indagini preliminari al Tribunale di Palermo, ha scritto l'ordinanza con cui l'anno scorso sono stati rinviati a giudizio gli imputati del processo sulla trattativa stato-mafia. Morosini è stato anche segretario di Magistratura democratica. Ospite di Memos ha raccontato la sua idea sulla legalità violata: le mafie prosperano grazie alle relazioni strette con la politica, ma la politica resta la soluzione principale del “problema” mafioso, dipende dalla politica la possibilità di ripristinare in Italia un senso di legalità diffuso. Cosa ne pensa dell'inchiesta di Roma su “Mafia Capitale”? Morosini è colpito dalle rivelazioni di questi giorni. «E' un'indagine paradigmatica rispetto ai sistemi di criminalità organizzata presenti oggi in Italia. E' antistorico – dice il magistrato - pensare oggi ad organizzazioni mafiose presenti solo in alcune regioni del sud. Le mafie sono presenti in ogni angolo del nostro paese». L'inchiesta
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L'Italia, un paese in bilico. Intervista allo storico Alberto De Bernardi.
03/12/2014 Durata: 24minUn paese in bilico, incerto su come muoversi e verso dove andare. Un paese e una politica in bilico tra le difficoltà di uscire da un secolo passato, quello del mondo industriale, fordista, e di entrare in un secolo nuovo. E' la tesi dello storico dell'Università di Bologna, Alberto De Bernardi, autore di “Un paese in bilico” (Laterza), ospite di Memos. Con De Bernardi ci siamo soffermati soprattutto su un aspetto dei dilemmi della politica di oggi, sollecitati dall'attualità di questi giorni. La destra in Italia, dopo Berlusconi, può essere la destra di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord? «Oggi ci troviamo in una situazione abbastanza paradossale: c'è una destra, all'opposizione, che non vuole andare alle elezioni subito perchè sa di non esistere più, oggettivamente». De Bernardi pensa che oggi sarebbe difficile vedere in Europa un partito composto da un'estrema destra alla Salvini con dentro pezzi di quella destra che stava con Berlusconi nel Partito popolare europeo. «Un'alleanza di questo tipo –
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Petrolio, prezzi di bassa stagione. Perchè sono crollati in questi ultimi mesi?
02/12/2014 Durata: 26minUn crollo di quasi il 40% in tre mesi: il prezzo del petrolio è sceso sotto i 70 dollari a barile. E' una delle cadute più precipitose degli ultimi anni. Perchè? Ugo Bardi, chimico fisico all'università di Firenze, racconta a Memos che il mercato e i prezzi del greggio si comportano un po' come il livello del mare prima di uno tsunami: «Si ritira, cioè i prezzi si abbassano, prima della tempesta». Quale sarebbe la tempesta in arrivo? «Il sistema – dice Bardi – non è in grado di sussistere a questi prezzi per un motivo molto semplice: una grande quantità di petrolio che si estrae oggi ha un costo elevato, di oltre 100 dollari al barile. E in un mercato con prezzi di circa 70 dollari nessuno può permettersi di vendere a lungo, rimettendoci». Cosa succede allora? «Che il prezzo non può stare per troppo tempo sui 70 dollari senza mandare in bancarotta una frazione consistente dei produttori di greggio». Ugo Bardi cura un blog (http://ugobardi.blogspot.it) che raccoglie analisi e studi sullo sfruttamento delle ri
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La scuola tradita dai tagli, l'articolo 3 della Costituzione e Don Milani. Intervista a Marco Rossi Doria, maestro elementare.
01/12/2014 Durata: 26minMarco Rossi Doria ha insegnato nelle scuole primarie, in Italia e all'estero; mentre insegnava ha fatto anche l'educatore sociale. Tra la fine del 2011 e l'inizio del 2014 è stato sottosegretario all'istruzione nei governi Monti e Letta. La scuola tradita è la scuola pubblica vandalizzata dai tagli alle spese che hanno raggiunto gli 8,4 miliardi di euro l'anno durante l'ultimo governo Berlusconi. Rossi Doria racconta a Memos la sua esperienza di oggi, nel lavoro di formatore di ragazzi adulti: «Costruiamo con loro un progetto di impresa che sia anche una opportunità di sviluppo locale in una situazione di crisi prolungata in cui né il welfare né il credito privato dà soldi a questi ragazzi che si battano per la sopravvivenza e per la comunità». Il punto di vista di Rossi Doria per affrontare il lavoro nella scuola si fonda su due principi: l'articolo 3 della Costituzione, quello che affida alla Repubblica, allo stato, il compito di rimuovere gli ostacoli all'uguaglianza; e Don Milani, il prete di Barbiana, l
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Per il bene comune, di tutti. L'acqua e il suo diritto. Intervista con Ugo Mattei
27/11/2014 Durata: 22minChe cos'è un bene comune? Chi decide cos'è un bene comune? Come lo si gestisce? Sono alcune delle domande che Memos ha girato a Ugo Mattei. Giurista, docente di diritto civile all'Università di Torino e di diritto internazionale comparato all'Università della California, Mattei è stato tra gli estensori dei quesiti referendari del 2011 sull'acqua bene comune. Ha appena scritto un libro, insieme alla giurista Alessandra Quarta: “L'acqua e il suo diritto” (Ediesse). Mattei ricorda che i referendum del 2011 avevano l'obiettivo primario di sottrarre i beni comuni alla gestione dei privati. Ma il semplice passaggio alla proprietà pubblica non è sufficiente a garantire una corretta gestione dei beni comuni. La gestione di questo tipo di beni, e di un bene comune per eccellenza come l'acqua, ha bisogno della partecipazione dei cittadini. «Un'azienda bene comune – dice Mattei – deve contenere nel suo statuto un obbligo esplicito: gli amministratori devono governare quel bene in modo ecologico e sociale! L'altra car
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«La catastrofe». Intervista allo storico Luca Alessandrini sul voto, e il non-voto, alle regionali in Emilia-Romagna.
26/11/2014 Durata: 26minLuca Alessandrini è il direttore dell'Istituto Parri di Bologna. Al “Parri” si fa ricerca, formazione e conservazione del patrimonio storico e culturale del '900 italiano. Alessandrini è un osservatore acuto della politica e a lui Memos ha pensato di girare alcune domande sulle elezioni regionali di domenica scorsa in Emilia-Romagna. Elezioni storiche per un dato fondamentale: per la prima volta, in una consultazione elettorale nella “regione rossa”, è andato a votare solo poco più di un elettore su tre (il 37%). Un'astensione mai vista prima, tra le più basse in assoluto in Italia. La regione con una tradizione pluridecennale di partecipazione alla politica, al voto, per la prima volta si è ritrovata culla dell'astensionismo. «Questo risultato è una catastrofe – dice Alessandrini a Memos – Non è solo un fatto grave o gravissimo, ma è una catastrofe che segna la fine di un mondo...Una regione che è abituata ad avere percentuali di votanti enormi, in questo modo vuole testimoniare una grande insoddisfazione. E
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«...da qualche parte bisogna pur cominciare». L'educazione al genere contro la violenza maschile sulle donne.
25/11/2014 Durata: 23minIl 25 novembre è la “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”, così proclamata dall'Onu nel 1999. Memos ha ospitato Silvia Carboni, psicologa, responsabile minori della Casa delle Donne di Bologna (http://casadonne.it). «La violenza ha radici molto profonde e si tratta di radici culturali – dice Carboni - Come sappiamo, la cultura si tramanda, viene costruita e decostruita sin da quando i bambini sono in fasce. Ed è da lì che si trasmette un'idea di quello che deve essere il maschile e il femminile e i rapporti tra i generi». Carboni racconta il lavoro rivolto all'educazione ai sentimenti, agli affetti, alla diversità tra i generi a cui lei partecipa come psicologa. Si tratta di incontri con ragazzi e ragazze delle scuole primarie e secondarie e con gli insegnanti per la loro formazione. «Le leggi sono importanti – racconta Silvia Carboni - ma da sole non bastano, ci vuole anche un lavoro culturale rispetto alla destrutturazione degli stereotipi di genere: altrimenti la menta
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“Isis. Lo stato del terrore”. Intervista a Loretta Napoleoni
24/11/2014 Durata: 26minLoretta Napoleoni è un'economista. Studiosa da anni del terrorismo a livello internazionale, in particolare delle forme di finanziamento dei gruppi terroristici attraverso l'economia criminale. “Isis. Lo stato del terrore” è il titolo del suo ultimo libro (Feltrinelli). A Memos Napoleoni ricostruisce la storia delle origini del gruppo del cosiddetto “stato islamico”, i suoi sponsor internazionali, la formazione dello stato nella forma di un nuovo Califfato. «Rispetto ad altre esperienze di gruppi terroristici – sostiene Napoleoni - nel caso dello stato islamico abbiamo la costituzione di uno stato vero e proprio, quindi il controllo del territorio non è limitato ad una città, ad una piccola regione o ad un settore economico, ma ad un territorio vasto oggi quanto il Texas». Napoleoni descrive l'Isis attraverso la categoria della modernità quando si riferisce alla propaganda e ai metodi di finanziamento. In particolare la propaganda è fatta di un doppio messaggio, dice Napoleoni a Memos. «C'è un messaggio che
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L'Europa sull'orlo del precipizio di una nuova recessione. "Un suicidio annunciato". Intervista con l'economista ed ex ministro Vincenzo Visco.
20/11/2014 Durata: 25minRischia grosso, l'Europa. Il Fondo monetario internazionale un mese fa sosteneva che le probabilità di una nuova recessione per l'Europa sono salite del 35-40%. Se dovesse accadere si tratterebbe della terza recessione in quasi sette anni, dall'inizio della prima crisi nel 2007-2008. La terza probabile recessione europea preoccupa anche gli Stati Uniti: «il mondo non può permetterselo», diceva qualche giono fa al G20 il capo del Tesoro americano Jack Lew. Vincenzo Visco è stato al ministero dell'economia italiano negli anni decisivi della costruzione europea, la fine degli anni '90. Il suo è un punto di vista autorevole. «E' ormai acquisito – ha detto a Memos - che le politiche di austerità con le quali si è tentato di far convergere le economie europee hanno solo peggiorato la situazione. Siamo di fronte ad un suicidio annunciato». Per Visco le responsabilità della crisi europea sono tutte imputabili al governo tedesco e rispondono alla «volontà di potenza del governo di Berlino». Ma l'Europa oggi rischia a
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Grandi opere, piccole idee. Dalla Tav al decreto sblocca-Italia.
19/11/2014 Durata: 26min«Una nota puntuale» sui costi della linea ferroviaria Torino-Lione. L'ha chiesta qualche giorno fa il Presidente del consiglio Renzi al vicepresidente della commissione trasporti della Camera Stefano Esposito (Pd). Sì, proprio così! Il capo del governo ha bisogno che qualcuno gli faccia due conti sui costi della Tav. E sono conti quanto mai incerti, almeno quelli circolati negli ultimi tempi. Conviene ancora la Torino-Lione? Se lo chiediamo a Paolo Beria, ricercatore in economia dei trasporti del Politecnico di Milano, la risposta è no. Beria è stato ospite della puntata di oggi di Memos. Ma allora perchè si insiste tanto nella “grande opera”? «C'è una concezione sbagliata nella politica secondo la quale – dice Beria – la grande opera porta voti. Ecco perchè si sceglie questa strada rispetto a quella di interventi “minori” che invece possono impattare di più sulla vita dei cittadini». Accanto a grandi opere inutili, in cantiere, ci sono grandi opere che aspettano da anni di essere almeno pensate. Sono quelle
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Dentro il Pd. Intervista con Anna Ascani e Elly Schlein.
18/11/2014 Durata: 27minIl partito democratico è in affano, l'immagine di Renzi è offuscata. Il calo dei consensi per il Pd nei sondaggi ne è una dimostrazione. Memos ne ha parlato con due parlamentari del Partito democratico: Anna Ascani, deputata a Montecitorio, renziana, e Elly Schlein, deputata a Strasburgo, civatiana. Le difficoltà (temporanee?) del Pd coincidono con un contrasto sempre più forte tra la realtà di queste ultime settimane (dal territorio che cade a pezzi, alle proteste sociali, al rancore xenofobo di alcune periferie) e la narrazione renziana con le sue parole d'ordine. "La volta buona", infatti, non è ancora arrivata; e il "verso" non è stato ancora cambiato...
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Democrazie multiple. L'intervista al filosofo della politica Alessandro Ferrara.
17/11/2014 Durata: 24minDanilo De Biasio ha intervistato per Memos Alessandro Ferrara, filosofo della politica all'università di Roma Tor Vergata. Democrazia o democrazie? E' democrazia quella della Russia di Putin? E l'Egitto post-Murbarak, post-primavere, post-Morsi, è democratico? Sono alcuni degli interrogativi da cui parte l'intervista ad Alessandro Ferrara.
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L'ignoranza rischia di divorare il nosto futuro. Intervista al fisico Francesco Sylos Labini.
13/11/2014 Durata: 24minI tagli alle spese pubbliche per la ricerca scientifica stanno desertificando un campo fondamentale per lo sviluppo e il benessere di una società. E' il senso della lettera aperta che un gruppo di scienziati europei ha inviato ai governi dell'Unione e a tutti i cittadini del continente. Uno dei promotori di questo appello, Francesco Sylos Labini, è stato ospite oggi a Memos. Sylos Labini è un fisico, è ricercatore al Centro Enrico Fermi di Roma e svolge le sue attività all’Istituto dei Sistemi Complessi del Cnr. «Il governo italiano, come molti altri governi, ha un orizzonte temporale breve – dice Sylos Labini - L'investimento in ricerca e sviluppo, invece, si traduce in innovazione tecnologia e nuova occupazione in un tempo molto più lungo, decennale. E allora per rendere attraenti e competitivi i nosti paesi si preferisce tagliare il costo del lavoro, anzichè investire in ricerca. Ma questo modello di sviluppo per l'Europa non ha futuro». Ecco il link alla lettera-appello: http://openletter.euroscience.org/
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Do you remember Bolognina? La svolta di Occhetto, il 12.11.89, attraverso le parole di un testimone.
12/11/2014 Durata: 26min«Tutto è possibile». Fu la risposta di Achille Occhetto, l'ultimo segretario del Pci, al cronista dell'Unità Walter Dondi che voleva sapere se il Partito comunista si stesse avviando ad una svolta storica come il cambiamento del suo nome. Era il 12 novembre del 1989 e quella risposta di Occhetto, ribadita per tre volte di fronte all'insistenza del cronista, fu l'inizio della fine del Partito comunista italiano. A Memos la testimonianza dell'allora cronista dell'Unità Walter Dondi che raccolse quelle parole di Occhetto passate poi alla storia come “la svolta della Bolognina”. Da allora cominciò una nuova “diaspora” nella sinistra italiana che arriva fino ad oggi. Alessandro Gilioli, giornalista dell'Espresso e blogger su “Piovono rane”, l'ha ricostruita in un libro uscito l'estate scorsa: “La diaspora. Dov'è oggi la sinistra italiana” (Imprimatur Editore).
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Marc Augé e il tempo senza età
11/11/2014 Durata: 23minMarc Augé è un intellettuale europeo. E' nato a Poitiers, in Francia, 79 anni fa. Augé è un etnologo e un antropologo. La sua ricerca si è svolta per diversi anni tra l'Africa e il Sudamerica. Il suo lavoro di antropologo si è poi concentrato - a partire dall'inizio degli anni '90 - sull'analisi della complessità delle società contemporanee. Celebri alcune sue definizioni a cominciare da quella dei “non-luoghi”. In queste ultime settimane è uscito in Italia (Cortina Editore) un libro in cui Marc Augé parla di sé, della sua età e del tempo che passa. Il titolo è: “Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste”. «La vecchiaia non esiste – spiega Marc Augé a Memos – significa che colui che va avanti con gli anni non è necessariamente diverso da ciò che era prima. Ho l'impressione che andando avanti con gli anni ci rendiamo conto che ciò che abbiamo conosciuto quando eravamo piccoli, i nostri genitori e i nostri nonni, li riscopriamo in maniera diversa perchè sentiamo – come loro – che c'è una sorta di “fabbricazio
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Germania über alles: l'Europa 25 anni dopo il Muro.
10/11/2014 Durata: 25minLa festa di Berlino per i 25 anni della caduta del Muro ha confermato la potenza della Germania in Europa. Quella di ieri è stata una festa "tedesca": sul palco delle autorità la cancelliera Merkel, il presidente della repubblica tedesca Gauck, il presidente del Parlamento europeo, il tedesco Schultz. Nessun leader europeo è arrivato ieri a Berlino: nè Renzi, nè Hollande, nè altri. Assenti anche esponenti di rilievo dell'amministrazione Obama. Unici ospiti internazionali: Michail Gorbaciov e Lech Walesa. La festa "tedesca" non è il segno di un isolamento della Germania. «Certamente - dice lo storico Marcello Flores ospite di Memos - la Germania ha tutto l'interesse a celebrare una propria festa mettendo al centro la propria riunificazione. Ma in questo vedo anche un errore dell'Europa che non è riuscita a mettere in rilievo un fatto importante. La caduta del Muro ha significato molto di più della riunificazione tedesca: la fine della guerra fredda, del comunismo, di un mondo che per 70 anni aveva caratteriz