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Europa, democrazia e lo “spettro” Tsipras. Intervista con Miguel Gotor e Luca Fantacci.

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Trama

Lo spettro Tsipras inquieta i mercati finanziari. Due giorni fa l'ipotesi di elezioni anticipate in Grecia si è fatta più probabile, e con essa quella di una vittoria della sinistra di Alexis Tsipras. Tanto è bastato per far cadere tutte le borse europee. Non un crollo epocale, ma un tonfo comunque rumoroso, un segnale importante. Dunque, i mercati non vogliono Tsipras al governo ad Atene. E' un po' come prendere in ostaggio la democrazia? «E' il compimento di un processo di lungo periodo – risponde a Memos Miguel Gotor, senatore del Pd e storico - Un lungo periodo di predominio e di presa del potere dei grandi capitali finanziari che aspirano – e a volte ci riescono – a controllare, influenzare il gioco politico». Il senatore del Pd parla anche delle responsabilità storiche che a sinistra, nel campo riformista, ci sono state nella cessione ai mercati finanziari di un pezzo della sovranità politica. Quanto a Tsipras, Gotor dice di sperare che la sinistra riformista in Europa sappia cogliere lo spazio politico