Memos

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 450:01:10
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Trama

Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare

Episodi

  • “Ong, il teorema del procuratore Zuccaro”. Intervista con il sociologo Stefano Allievi

    03/05/2017 Durata: 29min

    Memos ha ospitato oggi il sociologo Stefano Allievi, dell’università di Padova, uno dei maggiori studiosi dell’immigrazione in Italia. A lui abbiamo sottoposto il teorema del procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, con i sospetti e le insinuazioni del magistrato di collusioni tra le Ong che operano nel Mediterraneo e i trafficanti di migranti. Siamo partiti da un documento importante, anche perché pubblico: l’audizione di Carmelo Zuccaro davanti al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen. La data di quell’audizione è significativa: il 22 marzo 2017. Un mese prima dell’ultimo giro di polemiche contro le Ong innescate da quel post su Facebook di Luigi di Maio (vicepresidente della Camera, uno dei leader del M5S) il 21 aprile scorso: “Chi paga questi taxi del Mediterraneo? E perché lo fa?”, scriveva Di Maio attingendo a piene mani (insieme al blog di Grillo) dalle dichiarazioni del procuratore catanese del 22 marzo. Un mese per trasformare quel teorema, come lo definisce anche

  • Per una nuova legge contro la propaganda fascista

    02/05/2017 Durata: 28min

    Dalla presidente della Camera Boldrini al sindaco di Milano Sala, dall’Anpi al Pd, da Sinistra per Milano ai dirigenti nazionali di Sinistra Italiana Fratoianni e Mdp Scotto. Tutti hanno espresso una forte condanna della parata fascista di sabato scorso, 29 aprile, a Milano, al Campo X del Cimitero Maggiore. Una parata, con tanto di saluti romani, “non autorizzata e clandestina”, l’ha definita la prefettura di Milano. Una parata “sfuggita” in un primo momento a Prefettura e Questura milanesi. Solo successivamente, domenica 30 aprile, la Prefettura ha annunciato con un comunicato: “per coloro che hanno effettuato il saluto romano, una volta identificati, si procederà alla denuncia all'Autorità Giudiziaria”. La nota della prefetta Luciana Lamorgese aggiunge che è stato “concordato con il questore di procedere all'identificazione dei partecipanti attraverso le immagini e i filmati disponibili”. Un impegno scritto a non lasciar correre. Un impegno che si è aggiunto – come dicevamo – alle condanne pronunciate ne

  • Le intimidazioni mafiose: storie di imprenditori che resistono

    27/04/2017 Durata: 30min

    Ottavo appuntamento del nuovo ciclo “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta da Gaetano Saffioti, imprenditore di Palmi (Reggio Calabria). La sua è una storia di liberazione, di riscatto dal potere criminale della ‘ndrangheta. Una storia “normale”, “semplice”, senza eroismi, ci tiene a sottolineare. Gaetano Saffioti, dopo anni di minacce, estorsioni, ricatti da parte degli uomini della ‘ndrangheta, decide nel 2002 di denunciare alla magistratura gli esponenti delle famiglie criminali che lo taglieggiano. Dopo quella denuncia – racconta l’imprenditore calabrese - «sono diventato un uomo libero», libero di scegliere anche di non abbandonare la sua Palmi: «ho voluto restare nella mia terra per dimostrare di essere una risorsa». Da quel 2002 Gaetano Saffioti vive sotto scorta con la sua azienda – oggi ritornata ad essere florida, dopo un primo momento di crisi – trasformata in quello che l’imprenditore calabrese ha descr

  • Portella della Ginestra, settant'anni fa la strage del Primo Maggio

    26/04/2017 Durata: 35min

    “Una strage per il centrismo e la conseguenza di una democrazia bloccata”. La strage di Portella della Ginestra, il primo maggio del 1947, per lo storico Umberto Santino si può sintetizzare con queste espressioni. Quest’anno ricorrono i 70 anni da quella strage, nel giorno della Festa dei lavoratori. Nell’area a metà strada tra i comuni di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello quel primo maggio del 1947 si erano ritrovate migliaia di persone, contadini, per la Festa dei lavoratori. Una manifestazione convocata anche per festeggiare una vittoria elettorale, quella del “Blocco del Popolo” (l’alleanza tra socialisti e comunisti) alle elezioni regionali del 20 aprile. Su quelle persone, per lo più contadini, si scatena un fuoco omicida a colpi di mitra. Undici morti, ventisette feriti, diversi dei quali moriranno nei giorni seguenti. Solo qualche mese dopo si saprà che i colpi erano stati sparati dal bandito Salvatore Giuliano e dai suoi uomini. Ospite oggi a Memos per ricordare il significato d

  • La vandea lepenista e l’argine centrista di Macron

    24/04/2017 Durata: 28min

    Memos ha ospitato oggi il politologo francese Yves Meny per commentare i risultati del primo turno delle presidenziali francesi. ..«La cosa più importante da notare – dice Meny – è che i principali partiti di governo sono stati cacciati via». Meny si riferisce alla sconfitta sonora del candidato del partito socialista Benoit Hamon, che ha raccolto il 6,3% dei voti, e al candidato repubblicano, erede della tradizione gollista, Francois Fillon, rimasto fuori dal ballottaggio con il 19,9% dei voti. Il politologo francese è ottimista sull’esito del ballottaggio, si dice convinto che a vincerlo sarà Macron «per un incrocio di talento e di fortuna». Meny affida a Macron il ruolo di «rinnovatore a fondo del sistema politico e partitico francese ingessato da anni. E’ un giovane leader – racconta il politologo - capace di portare aria fresca. Speriamo bene, penso che tra quindici giorni sarà eletto nuovo presidente». Una speranza che sembra fondata sulla tenuta, come nel 2002, del “fronte repubblicano”. Ma quel fronte

  • Presidenziali francesi: un voto doppio, per la Francia e l’Europa.

    20/04/2017 Durata: 29min

    La campagna elettorale è praticamente finita. Domenica 23 i cittadini francesi sono chiamati a votare per il primo turno delle presidenziali. Quindici giorni dopo ci sarà il ballottaggio decisivo. Sarà un voto per la Francia e allo stesso tempo per l’Europa. Per entrambe il pericolo vero si chiama Marine Le Pen. Tra tre giorni calerà il sipario sulla presidenza Hollande, cinque anni in cui l’ombra del crepuscolo non lo ha mai abbandonato. Anche nei momenti terribili degli attentati a Charlie Hebdo, al Bataclan e a Nizza. I candidati alle presidenziali di domenica sono 11. I primi cinque nei sondaggi sono, in ordine alfabetico: François Fillon (il repubblicano all’americana), Benoît Hamon (il socialista), Marine Le Pen (la neofascista xenofoba), Emmanuel Macron (il centrista europeista), Jean-Luc Mélenchon (la sinistra alternativa). Qual è la posta in gioco nel voto di queste presidenziali francesi? Memos lo ha chiesto a Yves Meny, politologo francese, presidente della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; e a M

  • Theresa May e la restaurazione thatcheriana

    19/04/2017 Durata: 27min

    Una stagione elettorale senza precedenti in Europa. Nel giro di cinque mesi andranno al voto i principali paesi del continente. La Francia (domenica prossima, per il primo turno delle presidenziali), la Germania (24 settembre) e ora anche la Gran Bretagna, l’8 giugno. Resta poi l’incognita dell’Italia, dove al più tardi si andrà ad elezioni nel febbraio del 2018. L’ultima ad aggiungersi a questa lista è stata la Gran Bretagna, con la prima ministra conservatrice Theresa May che ieri ha proposto a sorpresa la data dell’8 giugno per il voto anticipato, tre anni prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura nel 2020. Ospite oggi a Memos David Ellwood, storico, esperto di relazioni internazionali, della Johns Hopkins University di Bologna. La decisione di May è una scelta solitaria, una scommessa per tentare di rafforzare il proprio potere. «E’ una decisione – racconta Ellwood - che ha preso in solitudine. May non è una giocatrice di squadra come era il suo predecessore Cameron. Lei fa tutto da sola. Pa

  • Libertà di espressione, sempre

    18/04/2017 Durata: 30min

    Il caso del giornalista, blogger, Gabriele Del Grande, fermato in Turchia dieci giorni fa, è solo l’ultimo conosciuto attacco alla libertà di espressione. A Memos la giornalista-scrittrice Francesca Borri, il senatore Luigi Manconi, il segretario FNSI Raffaele Lo Russo e Danilo De Biasio, direttore del Festival Diritti Umani di Milano

  • Educare all’antimafia: il ruolo della scuola

    13/04/2017 Durata: 29min

    Settimo appuntamento del nuovo ciclo “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta da Pietro De Luca e Pietro Maradei. Sono due presidi calabresi che insegnano all’Istituto Marignoni Polo di Milano (Pietro De Luca) e al liceo scientifico “Fortunato Bruno” di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza (Pietro Maradei). La lezione si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare il 10 aprile 2017.

  • Federico Caffè, a 30 anni dalla scomparsa. Storia di un liberale, riformista e antagonista

    12/04/2017 Durata: 29min

    Il prossimo 15 aprile saranno 30 anni dalla scomparsa di uno dei maggiori economisti italiani del Novecento, Federico Caffè. Nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1987 il professor Caffè, 73 anni, esce di casa e di lui non si saprà più nulla. Viveva a Roma, a Monte Mario, con l’anziano fratello malato. Nel 1998 il Tribunale di Roma ne dichiarò la morte presunta. Caffè insegnava all’università di Roma. I suoi allievi, nel corso di oltre trent’anni, hanno formato un gruppo eterogeneo di economisti. Da un lato gli studiosi come Bruno Amoroso, Nicola Acocella, Marcello De Cecco che hanno esplorato con la ricerca critica, anche radicale, alcuni aspetti del capitalismo contemporaneo. Dall’altro, quegli allievi che hanno seguito una carriera nelle istituzioni finanziarie pubbliche e private, come Ignazio Visco (attuale governatore della Banca d’Italia) e Mario Draghi (dai vertici del Tesoro italiano a quelli di Bankitalia, di Goldman Sachs e per ultimo della Bce). Federico Caffè è stato un teorico della critica

  • Arsenali pieni. In vista più guerra e meno pace

    11/04/2017 Durata: 28min

    Gli arsenali tornano a riempirsi. A livello globale c’è una tendenza al rialzo delle spese militari. A sostenerlo sono diverse fonti. A volte le cifre non combaciano, ma la tendenza è evidente. “Il 2016 segna l’inizio di un decennio di spese militari in aumento”. Lo sostiene uno dei principali centri di ricerca sulle spese militari, l’IHS Markit britannico, in un rapporto di cui ha dato notizia nei mesi scorsi in esclusiva il settimanale francese “Le Point”. Gli ultimi dati del Sipri di Stoccolma, fermi ad un anno fa, hanno indicato lo stesso trend: il 2015 ha segnato un aumento delle spese militari globali dopo tre anni di stasi. In termini reali l’incremento complessivo è stato dell’1% per un totale della spesa di oltre 1600 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti sono il paese che spende di più per la difesa, oltre 600 miliardi di dollari. Un mese fa Trump ha proposto un aumento del budget del Pentagono da 54 miliardi di dollari, quasi il 10% in più. Crescono le spese militari in Cina, India, Gran Bretagna e

  • 25 aprile 2017, tra autoritarismi e fascismi. Intervista con il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia

    10/04/2017 Durata: 29min

    Memos ha ospitato oggi un’intervista con il presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia. Autoritarismi, fascismi, Costituzione, nuove forme dell’antifascismo: sono stati alcuni dei temi della conversazione con Smuraglia a due settimane dal 25 aprile, Festa della Liberazione dal nazifascismo. A Memos anche il racconto di un insegnante del liceo scientifico Enriques di Livorno. Maurizio Sciuto, professore di filosofia, è responsabile in quella scuola di un progetto sulla memoria e sull’attualità del “25 aprile”.

  • Il terribile binomio “immigrazione-sicurezza”

    06/04/2017 Durata: 28min

    Immigrazione e sicurezza. Un binomio terribile. Anche il governo Gentiloni lo ha fatto proprio. Con i due decreti, i cosiddetti “decreti Minniti-Orlando”, l’esecutivo ha rilanciato l’accostamento tra immigrazione e sicurezza su cui xenofobi e razzisti fondano le proprie campagne. I due decreti-legge sono quelli approvati contemporaneamente dal consiglio dei ministri il 10 febbraio scorso e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale circa una settimana dopo. I titoli dei due decreti sono sufficienti per capire dove vanno a parare: il primo, “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, e il secondo “Disposizioni urgenti per l'accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonche' per il contrasto dell'immigrazione illegale”. ..“Poteri dei sindaci, vivibilità e decoro urbano, allontanamento, Daspo, arresto in flagranza”: sono alcune delle parole-chiave del decreto sulla sicurezza. Mentre il lessico delle modifiche delle norme sul diritto d’asilo e i rimpatri è fatto di “semplif

  • Lavoro, cercasi dignità e occupazione

    05/04/2017 Durata: 26min

    «A febbraio 2017 […] rispetto a gennaio è salito il numero di lavoratori a termine, mentre calano i lavoratori a tempo indeterminato». Lo ha scritto l’Istat nel suo ultimo comunicato sugli occupati in Italia. In un intero anno (febbraio 2016-febbraio 2017) – scrive sempre l’Istat - il numero di lavoratori dipendenti occupati è cresciuto di 280 mila unità. La maggior parte di loro (178 mila) sono a termine. La tendenza indica dunque una crescita del lavoro a termine, per definizione precario. Da questi dati è iniziata la puntata di oggi di Memos. Accanto al lavoro precario che cresce, ci sono i casi di alcune proteste eclatanti di lavoratori. Tra i casi più recenti, di questi giorni: la Coca Cola di Nogaro, in provincia di Verona; la K-Flex di Roncello in Brianza. Ci sono poi i casi di sfruttamento alla Amazon di Castel San Giovanni (PC) oppure di truffa alla Ceva Logistics Italia di Stradella (PV). ..Memos oggi ha ospitato l’avvocato Domenico Tambasco, esperto di diritto del lavoro; Duccio Facchini, giornali

  • Non solo euro, il potere della moneta fiscale

    04/04/2017 Durata: 28min

    «Dentro l'euro ma anche oltre i vincoli dell'euro: senza compiere quel vero e proprio “salto nel buio” costituito dall’uscita unilaterale dall’euro, che provocherebbe effetti economici e politici non prevedibili e probabilmente disastrosi». E’ l’idea di fondo della proposta di “moneta fiscale” contenuta nella presentazione del libro “Per una moneta fiscale gratuita” (Micromega 2015, ebook gratuito). Un libro che porta diverse firme insieme a quella del grande sociologo e studioso, scomparso un anno e mezzo fa, Luciano Gallino. Gli estensori della proposta sono Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Enrico Grazzini e Stefano Sylos Labini. Le prime ipotesi di “moneta fiscale” risalgono al 2012, due anni dopo il professor Gallino e gli altri economisti lanciarono un appello “per uscire dall’austerità senza spaccare l’euro”. La settimana scorsa il Movimento Cinque Stelle ha deciso di inserire la “moneta fiscale” nel proprio programma. L’economista Gennaro Zezza l’ha spiegata con un articolo sul blog beppegrillo.it, prim

  • Il diritto di avere diritti in Calabria

    03/04/2017 Durata: 28min

    Sesto appuntamento del nuovo ciclo “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta da Sabrina Garofalo, sociologa, collaboratrice di ricerca presso il Centro di Women’s Studies Milly Villa dell’Università della Calabria. Sabrina Garofalo si occupa di studi di genere, migrazioni, Mediterraneo, mafie ed antimafia. La lezione si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare il 27 marzo 2017.

  • Pio La Torre e il riscatto sociale contro le mafie

    30/03/2017 Durata: 28min

    Festival dei beni confiscati alle mafie a Milano, da oggi e fino a domenica 2 aprile (qui il programma e gli organizzatori). ..Come si è arrivati in Italia alla confisca dei beni dei mafiosi e al loro riutilizzo sociale? A Memos sono stati ospiti oggi Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre, e Ilaria Meli, ricercatrice dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’università di Milano. La storia della confisca dei beni dei mafiosi in Italia ha un punto di riferimento imprescindibile nella figura di Pio La Torre, ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile del 1982, insieme al suo autista Rosario Di Salvo. Pio La Torre è stato dirigente del movimento contadino siciliano, dirigente regionale e nazionale del Pci, parlamentare in più legislature. Ha combattuto la mafia per tutta la vita. Dalla fine degli anni ‘40, quando guidava le proteste dei braccianti. Agli anni ‘70 da membro della commissione parlamentare antimafia, quando denunciava le collusioni con Cosa nostra di esponenti di primo piano della

  • Referendum lavoro: "il governo ha temuto la sconfitta nelle urne”, Danilo Barbi (Cgil)

    29/03/2017 Durata: 26min

    «Il decreto del governo per noi è un successo. Ma noi proseguiamo fino alla legge». La Cgil non smobilita. La sua campagna per i due quesiti referendari del prossimo 28 maggio va avanti. Aspetta l’approvazione definitiva del decreto del governo su voucher e appalti prima di considerare chiusa la partita. Soltanto dopo il voto finale del parlamento la Corte di cassazione deciderà se annullare o meno la consultazione del 28 maggio. Ospite di Memos Danilo Barbi, fino a due mesi fa segretario nazionale della Cgil, oggi in forze alla Cgil Emilia Romagna. «Il decreto del governo non è una svolta», dice Barbi. «Non è l’espressione di una nuova cultura di rispetto del lavoro, di cui ci invece ci sarebbe bisogno. Con quel decreto però è stata fermata una deriva». Nel corso della trasmissione di oggi Memos ha ospitato anche Matteo Moretti (Filctem-Cgil) che sta seguendo la vertenza sui 187 licenziamenti dei lavoratori della K-Flex di Roncello (MB) arrivata al 65 esimo giorno di sciopero consecutivo.

  • Legge elettorale, l’Italia deve attendere

    28/03/2017 Durata: 27min

    I tempi della nuova legge elettorale si allungano. ..La discussione in aula alla Camera sarebbe dovuta iniziare ieri. Invece, resta ferma in commissione affari costituzionali. Dal 2005 ad oggi sono state votate dal Parlamento due leggi elettorali (Porcellum e Italicum) ed entrambe sono state dichiarate incostituzionali dalla Consulta. I precedenti, dunque, pesano. E anche questa è una ragione dei tempi che si allungano. Insieme al fatto che il principale gruppo parlamentare, il Pd, è nel pieno di uno scontro congressuale che finirà soltanto tra un mese, con le primarie del 30 aprile. Le leggi del recente passato (con l’Italicum entrato in vigore, ma mai applicato) sono state un esempio di come si possano approvare norme violando la Costituzione. Difficile, quindi, ispirarsi a quei modelli che sono stati sostanzialmente sistemi proporzionali con un premio di maggioranza alla coalizione (Porcellum) o al partito (Italicum) vincente. Ma il proporzionale sembra destinato a resistere. Al momento sono in ribasso le

  • Popolo, elites, oligarchie. Chi comanda in Europa?

    27/03/2017 Durata: 28min

    La Dichiarazione di Roma è l’ultimo dei numerosi documenti ufficiali sull’Europa. L’ultimo in ordine di tempo. E’ stato firmato sabato scorso dai 27 capi di stato e di governo dell’Unione europea. Senza la Gran Bretagna, ormai già fuori di fatto dall’Europa, in attesa che lo diventi anche di diritto. ..Quel documento sarà anche il primo tra quelli necessari a tracciare il futuro dell’Unione europea? Due anni fa, le maggiori cariche istituzionali dell’Unione (i presidenti della Commissione, del Consiglio europeo, dell’Eurogruppo, dell’Europarlamento e della Bce) scrissero un corposo documento (vedi pagina Memos su radiopopolare.it) sul futuro dell’Europa economica e monetaria, con tanto di date e tempi per completarla. Che fine ha fatto? Quel documento sembra pressochè svanito dalla memoria corta dell’Europa. Il che conferma che nell’Unione di oggi contano di più i governi delle massime cariche istituzionali. Ma al di là delle gerarchie interne all’Unione (tra governi e organi comunitari), chi comanda oggi in

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