Memos

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 450:01:10
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Trama

Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare

Episodi

  • “Teheran, l’attentato che rischia di infiammare il Medioriente”

    07/06/2017 Durata: 26min

    “Un attentato inedito per l’Iran che rischia di infiammare tutto il Medio Oriente”. Lo ha detto oggi a Memos Pejman Abdolmohammadi, docente di Relazioni internazionali del Medio Oriente all’Università di Genova e alla London School of Economics. La puntata di oggi di Memos ha seguito, insieme a Chawki Senouci, gli aggiornamenti sugli attentati di questa mattina nella capitale iraniana Teheran. Gli attacchi, rivendicati dall’Isis, hanno colpito il parlamento iraniano e il Mausoleo di Khomeini. ..Il professor Abdolmohammadi ha analizzato soprattutto gli aspetti interni iraniani, relativi alla sicurezza, alle ipotesi sull’identità – al momento ancora sconosciuta – degli attentatori, alle conseguenze sugli equilibri di potere nel paese del presidente Hassan Rohani. ..Ospite a Memos anche il direttore dell’Ispi (Istituto di studi sulla politica internazionale) Paolo Magri. I rapporti tra gli Stati Uniti di Trump e le potenze regionali nell’area a partire dall’Arabia Saudita, l’avversione della Casa Bianca verso l

  • Elezioni, in città resistono le coalizioni. Domenica al voto per i sindaci in oltre mille comuni. Cresce l’ipotesi di elezioni anticipate a settembre: come sarà la campagna elettorale estiva?

    06/06/2017 Durata: 26min

    Una campagna elettorale in piena estate. Un fatto inedito per l’Italia. Per ora è solo un’ipotesi. Un’ipotesi legata all’accelerazione dell’iter della nuova legge elettorale in parlamento e alla voglia di elezioni anticipate che si muoverebbe sull’asse Renzi-Grillo-Berlusconi. La data delle elezioni potrebbe essere quella del 24 settembre. In questo caso, se mai si arriverà allo scioglimento delle Camere ai primi di agosto, la campagna elettorale si svolgerebbe nel pieno dell’estate. Potrebbe cambiare qualcosa nelle strategie comunicative dei partiti il fatto che gli elettori saranno presi tra viaggi, sdraio, ombrelloni, scarponi, felpe oppure stanziali sotto la canicola urbana? Cosa dobbiamo aspettarci: confronti tv tra leader e niente di più? Che ruolo avranno i leader di partito se la legge elettorale sarà quel particolare tipo di “proporzionale” che sta per uscire dal parlamento? Memos lo ha chiesto oggi ad Alessandro Amadori, sondaggista, docente di psicologia, comunicazione e leadership politica alla Ca

  • Legge elettorale, un proporzionale per quattro. L’accordo Pd, M5S, Forzitalia e Lega. Una guida critica al testo con Andrea Pertici.

    05/06/2017 Durata: 29min

    Tira aria di elezioni anticipate, forse in autunno se non addirittura entro la fine dell’estate. A mettere il turbo all’ipotesi di scioglimento anticipato delle Camere è stato l’accordo raggiunto dai principali gruppi in parlamento su una nuova legge elettorale. Renzi (Pd), Grillo (M5S), Berlusconi (Forza Italia) e Salvini (Lega) si sono messi d’accordo su un sistema proporzionale, con uno sbarramento del 5% per i piccoli partiti, con liste bloccate e quindi senza preferenze e, infine, con un solo segno sulla scheda da dare alla lista o partito. Se l’accordo trasversale a quattro reggerà fino alla fine, potremo dire addio alle coalizioni pre-elettorali e rivedere esaltata la figura del leader di partito (anziché di coalizione) come kingmaker della campagna elettorale. Memos oggi ha ospitato il costituzionalista Andrea Pertici, dell’Università di Pisa. Con l’aiuto del professor Pertici abbiamo visto prima alcune questioni generali dei sistemi elettorali: la differenza tra rappresentatività e governabilità, tra

  • Memos di giovedì 01/06/2017

    01/06/2017 Durata: 26min

    Memos, il promemoria sull'attualità di Radio Popolare. Raffaele Liguori vi accompagna nel suo giro quotidiano di conversazioni. Memos è in onda sulle frequenze di Rp (e in streaming su radiopopolare.it) dalle 13.00 alle 13.30 dal martedì a venerdì.

  • “Il mondo, le reti di baci e i sassi”. Carlo Rovelli e il suo ultimo libro

    31/05/2017 Durata: 26min

    Carlo Rovelli è un fisico, uno scienziato, un filosofo della scienza. Fa parte dell’Istituto Universitario di Francia e dell’Accademia Internazionale di Filosofia delle Scienze. E’ responsabile del Gruppo sulla gravità quantistica del Centro di fisica teorica dell’Università di Aix-Marsiglia. Rovelli è riuscito in questi anni in un’impresa straordinaria: riuscire a catturare l’attenzione, la curiosità, di centinaia di migliaia di persone – sparse in tutto il mondo – sulla scienza e sul pensiero scientifico. Il suo libro “Sette brevi lezioni di fisica”, pubblicato nel 2014, è arrivato nelle mani di oltre un milione di persone, tradotto in più di quaranta lingue. In questi giorni è uscito un nuovo libro di Carlo Rovelli, “L’ordine del tempo” (Adelphi). Il tempo è il soggetto più indagato e studiato da Rovelli nel corso della sua vita di scienziato. Ed è forse il soggetto più misterioso, come Rovelli scrive nelle prime pagine del suo libro. «Il tempo è un mistero – racconta Rovelli a Memos - perché più lo studia

  • "Europe first", la sfiducia di Merkel a Trump

    30/05/2017 Durata: 25min

    A che gioco gioca la cancelliera tedesca Angela Merkel? Quale futuro immagina per l’Europa? E poi: Trump è un “nemico” del vecchio continente o degli interessi tedeschi? Le parole di Merkel pronunciate domenica scorsa a Monaco di Baviera, durante un comizio elettorale della dc bavarese, hanno aperto tutta una serie di interrogativi. Su quali siano le reali intenzioni della cancelliera, i suoi progetti sull’Europa e sulla futura collocazione internazionale della Germania. Cosa ha detto la cancelliera due giorni fa? “I tempi in cui potevamo fare pienamente affidamento sugli altri sono passati da un bel pezzo, questo l’ho capito negli ultimi giorni. Noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”. Tradotto: Merkel non si fida degli Stati Uniti di Trump. E lo ha capito al G7 di Taormina nei giorni scorsi. L’Europa si dia da fare – e la Germania è già in prima fila – per disegnare il futuro dell’Unione. «Sono parole forti, evidentemente pesate. La cancelliera non è abituata a parlare a vanvera.

  • “Cosa hanno veramente detto Falcone e Borsellino”

    29/05/2017 Durata: 27min

    Decimo appuntamento del ciclo “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta da Giuseppe Teri che è stato insegnante a Milano e fa parte della Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e di Libera Milano. La lezione si è svolta nell’Auditorium di Radio Popolare il 22 maggio 2017.

  • I “Sette Grandi” senza una leadership

    25/05/2017 Durata: 24min

    Il vertice dei G7 (26-27 maggio) non è mai stato nei suoi oltre quarant’anni di storia così vicino ad alcune delle aree di crisi internazionali più gravi. Taormina è a due passi da quel Canale di Sicilia attraversato ogni giorno da centinaia di persone in fuga dalla disperazione, provocata dalla guerra e dalla povertà. Molti di loro, milletrecentoquaranta persone dall’inizio di quest’anno, sono morti durante la traversata. Taormina è lontana cinquecento chilometri dalla coste libiche e duemila da quelle siriane. Libia e Siria, due paesi in cui la guerra e i conflitti armati hanno fatto centinaia di migliaia di vittime dal 2011. Bisogna risalire al 1994, a Napoli, sempre in Italia, per ritrovare un vertice del G7-G8 più vicino geograficamente a zone di crisi. Allora, in quell’estate di ventitre anni fa, era la guerra di Bosnia a far sentire la sua eco a quattrocento chilometri di distanza. Il governo italiano ha scelto Taormina perché vuole che il vertice abbia al centro il grande tema planetario delle migrazi

  • Manchester, la strage e le elezioni in Gran Bretagna

    24/05/2017 Durata: 24min

    La strage di Manchester e il voto in Gran Bretagna. ..L’attentato, con i suoi 22 morti alla Manchester Arena, è stato compiuto nel pieno della campagna elettorale, a sole due settimane dal voto del prossimo 8 giugno. Quanto peserà sulla partecipazione e sull’esito delle elezioni britanniche? Quello dell’8 giugno sarà il primo voto dopo la Brexit. E’ passato quasi un anno dal referendum vinto da chi voleva l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. Fino a lunedì sera la prima ministra Theresa May sembrava avviata ad una pressochè scontata vittoria sui laburisti di Jeremy Corbyn. Sarà ancora così dopo la strage di Manchester? Memos ha ospitato oggi David Ellwood, storico della Johns Hopkins University di Bologna, e Andrea Mammone che insegna storia dell’Europa alla Royal Holloway University di Londra. «Secondo me – racconta Ellwood – l’attentato di Manchester non incide in alcun modo sulla campagna elettorale e sul voto. Anzi, i britannici in queste circostanze – forti dell’esperienza degli anni degli at

  • Falcone Borsellino: una strage sola, e semplice

    23/05/2017 Durata: 24min

    La strage di Capaci, 25 anni fa. L’uccisione del giudice Falcone. La sete di vendetta, l’ostilità e la delegittimazione che la resero possibile. Non solo mafia, politica e servizi segreti. Ma anche l’intreccio di interessi tra Cosa nostra e gruppi al confine dell’economia legale. Ospite a Memos il sociologo Nando dalla Chiesa, autore di “Una strage semplice” (Melampo, 2017).

  • Alle origini della mafia siciliana, tra passato e presente

    22/05/2017 Durata: 27min

    Umberto Santino, storico, fondatore insieme alla moglie Anna Puglisi del Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, è stato l’ospite di oggi a Memos. Il Centro palermitano è un punto di riferimento, anche a livello internazionale, sugli studi storici e sull’attualità della mafia siciliana. In queste settimane il Centro “Impastato” ha compiuto 40 anni dalla fondazione nel maggio del 1977. Umberto Santino ha appena pubblicato un libro che raccoglie anni di ricerche e di studi sulle origini della mafia siciliana. “La mafia dimenticata. La criminalità organizzata in Sicilia dall’Unità d’Italia al Novecento. Le prime inchieste. I processi. Un documento storico” (Melampo, 2017). A Memos Santino ha raccontato la storia del Centro di Documentazione, il suo legame con Peppino Impastato a cui il centro viene intitolato nel 1980, due anni dopo l’uccisione dell’attivista antimafia di Cinisi da parte di Cosa Nostra. ..Nel libro “La mafia dimenticata” Umberto Santino ricorda come il carattere essenziale de

  • Convivere con le diversità, senza muri. Con Guido Barbujani e Adriano Prosperi

    18/05/2017 Durata: 26min

    Senza muri, ma anche senza pregiudizi, discriminazioni, ignoranza. La giornata di mobilitazione e di festa del 20 maggio a Milano, le sue parole d’ordine, sono state il riferimento implicito del confronto ospitato oggi a Memos tra Guido Barbujani e Adriano Prosperi. Barbujani, biologo e genetista, insegna genetica all’università di Ferrara. Prosperi, storico, scrittore e saggista è professore emerito di storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Due citazioni. La prima dal libro “Identità”, di Adriano Prosperi: «La ‘barbarie’ la troviamo a viso scoperto o celata sotto sinonimi. Tra questi sta conoscendo una fortuna crescente ‘identità’. E accanto a ‘identità, ‘radici’, ma anche ‘etnicità’, con gli antenati ‘nazione’ e ‘nazionalità’. Parole che sono diventate abituali nel nostro linguaggio ma che possono diventare pietre perché, come tutto ciò che serve a distinguere e a prendere coscienza di una separazione, contengono un potenziale violento pronto a giustificare aggressioni civili e guerre». La se

  • Il silenzio del banchiere e le bugie di papà Renzi

    17/05/2017 Durata: 26min

    La tenuta del governo italiano, il governo guidato da Paolo Gentiloni, è nelle mani di un privato cittadino. L’affermazione di per sé ha dell’incredibile. Ed è probabile che sia così...Eppure sembra credervi il privato cittadino Federico Ghizzoni, nato a Piacenza il 14 ottobre del 1955, banchiere italiano, ex amministratore delegato di Unicredit, una delle principali banche europee. Il banchiere ha parlato, pur dicendo di voler restare in silenzio. Repubblica, 15 maggio: «Adesso non parlo», dice Ghizzoni al cronista che lo ha raggiunto sotto la sua casa di campagna nel piacentino. «Non parlo – aggiunge - perché non si può mettere in mano ad un privato cittadino la responsabilità della tenuta di un governo...E’ un caso della politica, sarebbe dovere e responsabilità della politica risolverlo». L’antefatto delle parole di Ghizzoni è noto. Tutto comincia il 9 maggio con le anticipazioni dell’ultimo libro (Poteri forti, o quasi) di Ferruccio De Bortoli, l’ex direttore del Corriere della Sera e del Sole 24-Ore. «N

  • Europa senza muri, quella dei capitali. Il caso K-Flex

    16/05/2017 Durata: 25min

    La “Shengen” dei capitali non è mai stata messa in discussione. E per questa ragione, oggi chi vuole può fuggire dall’Italia e andare in Polonia. Come nella vera Shengen, l’area di libera circolazione delle persone in Europa (oggi messa in discussione), nessuno chiede la carta d’identità alla frontiera. L’Europa, quella dei capitali, non ha né muri né confini. ..La storia della K-Flex di Roncello, impresa italiana leader mondiale nella produzione di isolanti, è emblematica di questa libertà di movimento, per i capitali. In Brianza l’azienda ha cancellato 187 posti di lavoro per trasferirli in Polonia. Nell’era della globalizzazione, i licenziamenti alla K-Flex appaiono come una sorta di “moderna dismissione”. L’idea guida che porterà allo smantellamento dei macchinari nella fabbrica di Roncello è quella della competizione sui costi, in particolare sul costo del lavoro. Il lavoro in Italia costa di più del lavoro in Polonia. Quindi, la fabbrica si sposta in Polonia. Fa niente se in quel lavoro più “costoso” in

  • L’antimafia inventata dalle ragazze. La solidarietà in aula a Denise

    15/05/2017 Durata: 26min

    Nono appuntamento del nuovo ciclo “Lezioni di antimafia” ideato dalla Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” e coordinato da Lele Liguori. La lezione è stata tenuta dalle ragazze del Presidio “Lea Garofalo” di Libera Milano. Francesca, Irene, Lucia, Marilena e Paola fanno parte o hanno fatto parte del presidio “Lea Garofalo”, un gruppo di ragazze/i che si è formato nel 2011 in modo spontaneo per dare solidarietà a Denise, figlia di Lea Garofalo, vittima di ‘ndrangeta, durante il processo di Milano in cui Denise ha testimoniato contro il padre, gli zii e il fidanzato. Nel 2011 erano tutte liceali. Ognuna ha una storia diversa rispetto al presidio: Paola e Lucia, insieme a Marilena, hanno fatto parte del gruppo che lo ha fondato. Paola studia beni culturali, Lucia è laureata in scenografia, Marilena laureanda in fisica e ricercatrice all’università di Vienna. Irene si è inserita nel presidio successivamente ed è attualmente la referente, studia lingue ed è da poco supplente in una scuola media della zona vi

  • “L’intolleranza nell’epoca post-razziale”. Intervista con l’antropologo Marco Aime

    11/05/2017 Durata: 27min

    “Pietà rabbiosa”. Di fronte alla strage di Centocelle a Roma, la reazione di alcuni abitanti del quartiere è sintetizzata da questo sentimento di pietà e rabbia insieme, come ha scritto Maria Novella De Luca oggi su Repubblica. La nostra Anna Bredice ha sentito ieri un abitante di Centocelle che diceva: “un fatto del genere non è accettabile anche se i nomadi non stanno simpatici a nessuno...i furti di motorini, di macchine sono all’ordine del giorno”. Pietà per le tre vittime, Elizabeth, Francesca e Angelica Halilovic. E insofferenza, rabbia mista ad odio, per i motorini rubati. «Quando si sente la parola “rom” – racconta l’antropologo Marco Aime, ospite oggi di Memos – scatta subito quel sentimento di rabbia, di antipatia, di rivalità caricata da tutta una serie di pregiudizi e luoghi comuni». Sulla strage di ieri, la procura di Roma indaga per omicidio volontario. L’ipotesi, non è chiaro ancora quanto solida, è che si sia trattato di una vendetta da parte di un’altra famiglia rom. Al di là dell’orribile om

  • Macron e l’eresia greca di Tsipras e Varoufakis

    10/05/2017 Durata: 26min

    La vittoria di Macron in Francia vista dalla Grecia di Tsipras. Memos ha ospitato oggi Dimitri Deliolanes, giornalista che è stato per anni corrispondente da Roma per la radiotelevisione pubblica greca. Tra i tanti auguri e congratulazioni per la vittoria, Macron ne ha ricevuto uno particolarmente caloroso da Alexis Tsipras, il capo del governo greco. “La vittoria di Macron – ha detto Tsipras - è un’ispirazione per la Francia e per l'Europa, sono sicuro che lavoreremo insieme in maniera stretta"...Macron, il neoliberista francese, e Tsipras, il capo della sinistra al governo in Grecia. «Già dopo il primo turno, Tsipras era stato uno dei primi leader europei a schierarsi apertamente in favore di Macron», racconta a Memos il giornalista Dimitri Deliolanes. «Tsipras – prosegue Deliolanes - lo ha fatto provocando anche un po’ di malumori nel suo partito e nell’opinione pubblica di sinistra greca. Il ragionamento di Tsipras è stato duplice. Primo: sicuramente il fatto che Le Pen sia schierata su posizioni xenofob

  • Europa, partiti, destre: le incognite dell’era Macron

    09/05/2017 Durata: 25min

    Memos anche oggi ha ospitato due commenti sulle presidenziali francesi e l’elezione di Emmanuel Macron. Romano Prodi, questa mattina su Repubblica, ha sostenuto che “quando i cittadini sono messi di fronte alla scelta secca tra Europa e non Europa prevale l’istinto di sopravvivenza e la scelta dell’Europa diventa maggioritaria. Questa logica – dice Prodi – si consolida anche in Francia”. Ma è proprio così? Lo abbiamo chiesto al sociologo inglese Colin Crouch (l’inventore del concetto di post-democrazia). «Il bivio – risponde Crouch – a cui si sono trovati di fronte i francesi è più ampio di quello prospettato da Prodi. Certo, c’era una scelta sull’Europa, ma anche contro la xenofobia. Il Front National non ha vinto, mentre dopo la vittoria della Brexit in Gran Bretagna e di Trump negli Stati Uniti sembrava fossimo di fronte ad un trionfo della destra estrema. Abbiamo visto, invece, nelle presidenziali in Austria e in quelle parlamentari in Olanda, uno stop ai movimenti xenofobi di destra. Restano forti, ma se

  • Macron salva la Francia e l’Europa dall’abisso lepenista

    08/05/2017 Durata: 28min

    Memos ha ospitato oggi tre approcci diversi per commentare la vittoria di Macron alle presidenziali francesi. ..Lo storico Adriano Prosperi si è soffermato su un aspetto della festa di ieri sera per Macron al Louvre, a Parigi. La sfilata solitaria del nuovo presidente prima di arrivare sul palco, quella camminata solitaria di Macron sotto le luci dei riflettori e in mezzo ai suoi sostenitori. Poi il discorso del nuovo presidente, con quel “vi proteggerò, combatterò per voi, vi servirò con umiltà” che univa direttamente il capo al suo popolo. «Questo protagonismo del capo – sostiene il professor Prosperi - ha degli aspetti che noi giustamente guardiamo con inquietudine per il nostro passato. Però il protagonismo di chi prende il potere e garantisce che si impegnerà con onore, con la sua forza e la sua intelligenza, per proteggere il suo popolo è un dato positivo. E’ un dato che fa i conti con la crisi verticale dei vecchi partiti, che non più capaci di trasmettere altro che meccanismi spesso corruttivi e disto

  • Macron Le Pen e il “ballottante ombra” Melenchon

    04/05/2017 Durata: 27min

    Un voto per difendere la democrazia. E’ la posta in gioco nel ballottaggio presidenziale francese di domenica prossima. Da un lato Emmanuel Macron (il centrista liberale, europeista), dall’altro Marine Le Pen (la neofascista nazionalista). Il voto contro Le Pen, qualunque siano le convinzioni su Macron, sarà un voto contro “il più grande di tutti i pericoli”, ha scritto oggi il direttore di Le Monde Jerome Fenoglio. Si tratta, sostiene Fenoglio, “dell’irruzione, nel cuore della democrazia francese, della brutalità e della doppiezza della tradizione politica, e familiare, che incarna Marine Le Pen”. Edwy Plenel, ex caporedattore di Le Monde, oggi direttore di Mediapart (sito francese di informazione e giornalismo investigativo) ha motivato il suo voto per Macron con queste parole: “Per noi non sarà un voto per approvare il programma di Macron, ma per difendere la democrazia come spazio di libera contestazione, anche delle politiche del candidato di En Marche!. Con l’estrema destra identitaria e autoritaria,

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