Memos

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 450:01:10
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Informações:

Trama

Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare

Episodi

  • Memos di mercoledì 16/01/2019

    16/01/2019 Durata: 36min

    Stiamo rischiando un’involuzione fascista della società italiana? Il governo giallo-nero, in particolare la leadership leghista dell’esecutivo, è il motore di questa involuzione? Oppure è troppo azzardato accostare il nazionalismo populista e xenofobo di Salvini al fascismo? Com’è noto, nel campo democratico e antifascista esistono opinioni diverse su questo punto. Memos ne ha parlato con due storici: Giulia Albanese, docente di Storia contemporanea all’Università di Padova, e Alberto De Bernardi che insegna all’Università di Bologna. Con la professoressa Albanese abbiamo anche ripercorso alcune tappe del fascismo delle origini, quello nato a Milano proprio un secolo fa, nell’inverno del 1919.

  • Memos di martedì 15/01/2019

    15/01/2019 Durata: 30min

    In attesa del voto sulla Brexit a Westminster, stasera a Memos lo storico delle relazioni internazionali David Ellwood e Andrea Mammone, storico dell'Europa alla Royal Holloway dell'università di Londra.

  • Memos di venerdì 11/01/2019

    11/01/2019 Durata: 29min

    Le alleanze europee di Lega e Cinque Stelle. Con il viaggio dei giorni scorsi di Salvini a Varsavia e Di Maio a Bruxelles è iniziata la campagna europea per Lega e M5S. La destra leghista guarda a destra anche in Europa: dalla francese Le Pen all’Alleanza per la Germania, dai nazionalisti austriaci di Fpo agli xenofobi olandesi di Wilders. Ancora tutto in costruzione il percorso del M5S: Di Maio ha promesso la firma di un manifesto politico comune entro febbraio, ma non è ancora chiaro chi saranno i firmatari. A Memos ne abbiamo parlato con il filosofo della politica Roberto Castaldi. Ospite della trasmissione anche Samuele Mazzolini con il suo messaggio nella bottiglia, mentre Giuseppe Teri (vicepresidente della Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto”) ha presentato il nuovo ciclo di lezioni di antimafia che si tiene a Radio Popolare. Si parlerà, in una decina di incontri tutti i venerdì, di “Giornalismo e mafia”. Si parte oggi alle 21 con la prima lezione tenuta dal professor Nando dalla Chiesa. Una sint

  • Memos di giovedì 10/01/2019

    10/01/2019 Durata: 29min

    Il governo Conte e la ricerca scientifica, due mondi a parte. Non basta la firma di Grillo sotto il manifesto del virologo Roberto Burioni contro le pseudoscienze; né sono sufficienti quelle poche decine di milioni di euro in più stanziati dal governo con la manovra per la ricerca e l’innovazione. «Purtroppo anche questo governo ha trattato l'università/ricerca come un inutile fastidio», racconta a Memos Francesco Sylos Labini, fisico teorico, tra i fondatori di Roars (http://roars.it), associazione di informazione e dibattito sulla ricerca e la formazione. Ospite della puntata di oggi anche Matteo Cerri, medico, ricercatore in neurofisiologia dell'università di Bologna, membro del Topical team dell'Esa (un laboratorio dell'agenzia spaziale europea che si occupa di ibernazione). Scopo della ricerca del professor Cerri è lo sviluppo di una procedura che induca una sorta di letargo negli individui. Una procedura che potrà essere utile per gli astronauti che saranno destinati a lunghi viaggi di esplorazione nell

  • Memos di mercoledì 09/01/2019

    09/01/2019 Durata: 29min

    Beni comuni, una legge popolare. Tra dieci giorni parte la campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sui beni comuni. Il prossimo 19 gennaio si terrà a Roma un’assemblea pubblica alla Casa Internazionale della Donne. Il testo di legge è quello scritto dieci anni fa da una Commissione del ministero della giustizia presieduta dal grande giurista Stefano Rodotà, un testo che da allora non è stato mai discusso in parlamento. Memos ha ospitato oggi il giurista Ugo Mattei (Università di Torino e University of California), tra i promotori della raccolta di firme. «La popolazione deve rendersi conto – racconta Mattei – che abbiamo una serie di risorse che appartengono a tutti e che vanno governate con grande saggezza, perché sono il futuro nostro e delle generazioni che verranno». Tra i primi sostenitori della campagna per i beni comuni (http://benicomunisovrani.it) Ugo Mattei ha citato Arci, Slow food, Fondazione Pistoletto, Libertà e Giustizia. La puntata di oggi si chiude con il messaggio nel

  • Memos di martedì 08/01/2019

    08/01/2019 Durata: 29min

    La legge Salvini e il vigore dell’opposizione. Prima il sindaco di Palermo Orlando e poi un gruppo di regioni (Toscana, Emilia Romagna, Umbria): il no alla legge contro l’immigrazione è stato forse il primo vero atto di opposizione al governo Conte e alla maggioranza M5S-Lega. Un’opposizione in difesa dei princìpi costituzionali e della convivenza democratica. Memos ne ha parlato con la politologa Nadia Urbinati. A chiudere la puntata di oggi il “messaggio nella bottiglia” di Davide Mattiello, ex parlamentare della commissione antimafia e presidente della Fondazione Benvenuti in Italia di Torino.

  • Memos di venerdì 07/12/2018

    07/12/2018 Durata: 29min

    “La scienza inutile. Tutto quello che non abbiamo voluto imparare dall’economia”. E’ il titolo di quel libro che mancava per chi è interessato alla conoscenza dei fondamenti del pensiero economico, per chi ha piacere nel veder coniugate le principali teorie economiche degli ultimi 150 anni con i casi della realtà. Memos ha parlato di “La scienza inutile” (Luiss, 2018) con il suo autore: Francesco Saraceno, economista, vice direttore dell’Osservatorio Francese sulla Congiuntura Economica (Ofce) di Sciences Po a Parigi. Ospite della puntata di oggi anche Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino, che ha curato il “messaggio nella bottiglia”.

  • Memos di giovedì 06/12/2018

    06/12/2018 Durata: 29min

    Le piazze del governo “giallo-nero”. La Lega ha scelto Roma e il M5S Torino. Sabato 8 dicembre Salvini e Di Maio cercano una ri-legittimazione popolare. Sono i riti del populismo sovranista, spiega a Memos la politologa Nadia Urbinati. Con lei abbiamo parlato della destra in Europa, delle lesioni inferte alla democrazia dal leader ungherese Orbàn con le silenziose complicità dei partiti centristi europei del PPE. E la sinistra, come intende reagire alla destra autoritaria e nazionalista? Cosa significano le richieste di “radicalità” che arrivano da aree culturali del riformismo europeo? Il riferimento è al rapporto “Uguaglianza Sostenibile” di cui abbiamo parlato nella puntata del 4 dicembre scorso. A Memos oggi anche la giornalista e saggista Ida Dominijanni con il suo “messaggio nella bottiglia”.

  • Memos di mercoledì 05/12/2018

    05/12/2018 Durata: 28min

    Resistenza civile, disobbedienza, dissenso. Come opporsi al governo della paura di Salvini e del M5S. Le strade indicate dal giurista Gustavo Zagrebelsky e dalla presidente dell’Anpi Carla Nespolo portano alla disobbedienza e alla resistenza civile e culturale. Memos ne ha parlato con Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Chiude la puntata di oggi il messaggio nella bottiglia di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica ed elettorale all’Università di Bari.

  • Memos di martedì 04/12/2018

    04/12/2018 Durata: 28min

    “Uguaglianza sostenibile” è il titolo di un programma di governo scritto da una trentina di studiosi ed esperti europei su richiesta del gruppo socialista al parlamento di Strasburgo (https://tinyurl.com/uguaglianza-sostenibile). E’ un documento di un centinaio di pagine presentato la settimana scorsa a Bruxelles. Nel documento si parla di “svolta radicale nelle politiche nazionali ed europee”, di “alternativa al neoliberismo e alla dinamica autoritaria”, si elencano cinque aree di azione: giustizia sociale, progresso socio-ecologico, ridefinire il capitalismo, potere alle persone, innescare il cambiamento. Uno degli estensori del documento, l’economista Fabrizio Barca, vede quel testo come una bozza di programma non solo dei partiti riformisti (come il Pd in Italia), ma anche dei soggetti a sinistra del Pd, un “documento terzo” su cui “trovare un’intersezione fra diversi percorsi”. Memos ne ha parlato oggi con Enrico Giovannini, uno degli autori del documento, economista ed ex ministro del lavoro nel govern

  • Memos di venerdì 30/11/2018

    30/11/2018 Durata: 30min

    Le classi sociali e la società italiana. Con il sociologo dell’università di Torino Giovanni Semi Memos ha smascherato alcuni luoghi comuni sulla struttura sociale italiana. La reale differenza tra classe e ceto, la presunta scomparsa della borghesia sono stati alcuni degli oggetti dell’analisi del professor Semi. A Memos ospite anche l’economista della London School of Economics Valentino Larcinese che ci ha anticipato i contenuti di una sua prossima “lecture” dal titolo: “Salvare la democrazia dai politici”. A chiudere la puntata di oggi il messaggio nella bottiglia che Paola Natalicchio, giornalista e scrittrice, ha voluto inviare a tutta la sinistra.

  • Memos di giovedì 29/11/2018

    29/11/2018 Durata: 29min

    Il decreto della paura. E’ quello contro l’immigrazione (cancellazione protezione umanitaria e Sprar, limitazioni del diritto d’asilo) e sulla “cattiveria urbana” (reato di accattonaggio, inasprimento Daspo) approvato ieri definitivamente dal parlamento. Ora tocca al presidente Mattarella, Costituzione alla mano, ricordare i principi fondamentali del diritto che quel testo stravolge in nome di un’urgenza immaginaria e propagandistica. “E’ una brutta cosa assecondare la paura e sfruttarla come capitale politico. Così sono state costruite le tragedie del Novecento”, racconta a Memos il professor Mario Ricciardi, filosofo del diritto all’Università Statale di Milano e direttore della rivista Il Mulino. Ospite oggi anche Claudia Torrisi, giornalista di Open Migration. Chiude la puntata con il messaggio nella bottiglia Samuele Mazzolini, presidente del movimento “Senso Comune” e ricercatore in teoria politica alla University of Bath, in Inghilterra.

  • Memos di mercoledì 28/11/2018

    28/11/2018 Durata: 28min

    La transizione ecologica, come renderla socialmente equa e sostenibile? Il caso “Macron-gilet jaunes” ripropone la questione dopo che la tassa francese sui carburanti fossili ha scatenato dure proteste. A Memos ne abbiamo parlato con Rossella Muroni, deputata LeU ed ex presidente di Legambiente, e con Gianni Silvestrini, presidente del Kyoto Club. Altra domanda decisiva che Memos ha girato ai due ospiti: la democrazia è in grado di reggere l’urto dell’urgenza ecologica? No, se le risposte all’emergenza sono quelle egoistiche alla Trump, con il ritiro degli Usa dagli accordi di Parigi. Di quegli accordi si discuterà nei prossimi giorni a Katowice, in Polonia, dove si riunisce Cop24, la Conferenza Onu sul cambiamento climatico. La puntata di oggi è stata chiusa da Roberta Carlini, giornalista e saggista, e dal suo “messaggio nella bottiglia”.

  • Memos di martedì 27/11/2018

    27/11/2018 Durata: 32min

    La protesta dei “giubbotti gialli” in Francia, tra tradizione e modernità. La definisce così il politologo francese Yves Meny, ospite oggi a Memos: di tradizionale c’è la “jacquerie”, la rivolta come repertorio consueto della politica francese fin dai tempi dell’ancien régime; di moderno invece c’è l’organizzazione del movimento attraverso i social network. A Memos oggi anche l’economista Loretta Napoleoni che vede alcune similitudini tra la situazione attuale dell’Europa, fatta di proteste e retoriche populiste di destra, e alcune vicende della storia europea di quarant’anni fa, in particolare l’avvento al potere di Margaret Thatcher e della sua rivoluzione neoliberista. Napoleoni sostiene – attraverso una citazione shakespeariana – che ci troviamo in un “nuovo inverno del malcontento”. A chiudere la puntata il “messaggio nella bottiglia” di Davide Mattiello, ex parlamentare della Commissione antimafia e oggi presidente della fondazione “Benvenuti in Italia” di Torino.

  • Memos di venerdì 23/11/2018

    23/11/2018 Durata: 29min

    A cena con lo spread. Domani la cena tra il capo del governo Conte e il presidente della Commissione europea Juncker. Oggetto: la trattativa sulla manovra italiana, dopo la bocciatura di Bruxelles. Il convitato di pietra di quell’incontro sarà lo spread: l’esito di quella trattativa è infatti influenzato dall’andamento dello spread, dal comportamento dei mercati. Ma chi sono i soggetti determinanti nel definire il livello dello spread, chi dovrebbe sedere attorno al tavolo insieme a Conte e Juncker? L’economista Vladimiro Giacchè, presidente del Centro Europa Ricerche, ospite a Memos, ci ha aiutato a ricostruire la fisionomia dei soggetti che decidono – con i loro comportamenti – qual è il livello dello spread. Sono le banche, i fondi di investimento, i fondi pensione. Ospite della puntata, per il messaggio nella bottiglia, il vice-direttore della rivista Il Mulino che ci parla della crisi dei rifiuti.

  • Memos di giovedì 22/11/2018

    22/11/2018 Durata: 27min

    L’Europa è alle prese con il “nazionalismo inglese” e il sovranismo xenofobo italiano. Da un lato la Brexit, dall’altro #lamanovradelpopolo appena bocciata dalla Commissione europea. Di fronte al rischio di dissoluzione dell’Unione, c’è un progetto che invece fa passi avanti: è quello franco-tedesco dell’esercito comune europeo. L’ha proposto due settimane fa il presidente francese Macron e qualche giorno dopo l’ha benedetto la cancelliera tedesca Merkel. Memos ne ha parlato con Fabrizio Coticchia, docente di scienza politica all’Università di Genova, studioso di politica internazionale e di problemi della difesa e della sicurezza; e con Andrea Mammone che insegna storia moderna dell’Europa alla Royal Holloway London. La puntata di oggi si chiude con il “messaggio nella bottiglia” di Ida Dominijanni, giornalista e saggista, contro la violenza maschile sulle donne e sulla giornata di mobilitazione del 25 novembre.

  • Memos di mercoledì 21/11/2018

    21/11/2018 Durata: 29min

    La manovra del governo Conte non va. E la Commissione europea oggi l’ha bocciata chiedendo l’apertura di una procedura di infrazione. Troppo debito e sulle riforme strutturali si torna indietro, sostiene Bruxelles. Lo scontro è tutto politico: da un lato i residui dell’ortodossia dell’austerità (Juncker e Moscovici) e dall’altro gli epigoni del neo-nazionalismo xenofobo alla Salvini-Di Maio. A Memos ne abbiamo parlato con due economisti: Emanuele Felice e Fabio Masini. A chiusura della puntata di oggi il “messaggio nella bottiglia” di Dino Amenduni, comunicatore politico dell’università di Bari.

  • Memos di martedì 20/11/2018

    20/11/2018 Durata: 28min

    Mariana Mazzucato è un’economista, insegna Economia dell’Innovazione e del Valore Pubblico alla University College London, dove ha fondato e dirige l’Institute for Innovation and Public Purpose. Quattro anni fa, con il suo libro “Lo stato innovatore”, ci ha insegnato a sfatare il mito di una presunta contrapposizione tra stato e impresa privata sui temi dell’innovazione. Il luogo comune descrive lo stato come pachidermico e inerte, mentre l’impresa privata come dinamica e innovativa. Non è così. Non è stato così, soprattutto negli Stati Uniti, ci ha raccontato la professoressa Mazzucato. Negli Usa le maggiori innovazioni nel campo della green economy, delle telecomunicazioni, della farmaceutica e delle nanotecnologie sono state tutte finanziate dallo stato. Mariana Mazzucato ha poi proseguito il suo lavoro di ricerca e studio seguendo il filone inaugurato con “Lo stato innovatore”. Se anche lo stato innova, allora chi sono i creatori della ricchezza, del valore? Chi sono, invece, coloro che usano il valore, l

  • Memos di venerdì 16/11/2018

    16/11/2018 Durata: 27min

    Nino Di Matteo, ospite oggi a Memos, è stato uno dei pubblici ministeri del processo sulla trattativa Stato-mafia. Oggi è sostituto procuratore alla direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. Per rompere il muro di silenzio sulle vicende della trattativa ha scritto un libro, insieme a Saverio Lodato, dal titolo “Il patto sporco” (Chiarelettere, 2018). Quello sulla trattativa è stato un processo storico: 5 anni di dibattimento, oltre 5 mila pagine di motivazioni, e una sentenza di condanna. Secondo i giudici due ex boss di cosa nostra (Bagarella e Cinà, con i capi Riina e Provenzano nel frattempo deceduti), hanno ricattato lo Stato insieme a tre infedeli carabinieri dei Ros (Mori, Subranni, De Donno): o ci togli l’ergastolo, ci cancelli il carcere duro e ci dai altri benefici, oppure continuiamo con la stragi. Proprio così, perché la trattativa è avvenuta mentre – tra il 1992 e il 1994 – cosa nostra uccideva, compiva attentati e stragi. In un caso, hanno accertato i giudici di primo grado, mediatore del r

  • Memos di giovedì 15/11/2018

    15/11/2018 Durata: 29min

    E’ il tempo della frantumazione, dell’assenza di coesione. E’ la definizione del presente data dallo storico dell’università di Torino Angelo D’Orsi, ospite oggi di Memos. Ed è una definizione che nasce da una riflessione su tre fatti recenti, tutti e tre con protagonisti esponenti del governo-maggioranza “giallo-nera”. Si può governare agitando l’arma della provocazione (caso Pucciarelli-diritti umani), della cattiveria (caso sgombero Baobab) e della vendetta (caso DiMaio-giornalisti)? Al professor D’Orsi Memos ha chiesto anche un paio di opinioni su un’altra vicenda come la manifestazione pro-Tav di Torino di sabato scorso. Per alcuni, vedi Maurizio Molinari direttore della Stampa, quella piazza è stata la sfida della modernità contro il luddismo oscurantista di chi dal governo sa dire soltanto dei no. D’Orsi contrasta questa lettura: “è un insieme di luoghi comuni agghiacciante, tirare in ballo la battaglia per la modernità è un esempio di ideologismo, cioè di rappresentazione iperrealista della realtà”. M

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