Trama
Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare
Episodi
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Memos di martedì 07/05/2019
07/05/2019 Durata: 29minNapoli, all’attacco della camorra. Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho ha chiesto un cambio di strategia nella lotta contro la camorra: «è necessario passare da una strategia di contenimento ad una di vero e proprio attacco alla camorra. Bisogna entrare nei quartieri dove si verificano agguati, stese, tentativi di omicidi in forze, con perquisizioni a blocchi, negli edifici». Le parole del procuratore antimafia arrivano dopo l’ultimo agguato di camorra avvenuto a Napoli in pieno giorno e in mezzo ai passanti. Il killer, la vittima designata, la bimba di 4 anni ferita e tuttora in coma. La scena di un delitto drammaticamente già visto su cui oggi bisogna intervenire con “la scuola, il lavoro, contro le disuguaglianze incancrenite”, dice Andrea Morniroli ospite oggi a Memos. Morniroli si occupa di politiche di welfare locale, è socio della cooperativa sociale Dedalus, fa parte del Forum Disuguaglianze&Diversità. Con lui a Memos anche la professoressa Gabriella Gribaudi, storica all’U
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Europa, elezioni 2019 (2)
03/05/2019 Durata: 30minCome sta la democrazia in Europa? Quarant’anni dopo le prime elezioni del 1979, finirà l’era del compromesso storico popolari-socialisti? Dieci anni di austerità, una crisi lacerante e una società sempre più diseguale, hanno fatto crescere le destre e i nazional-populismi. E’ in arrivo la riscossa delle sinistre? E i verdi, capitalizzeranno le piazze piene di questi mesi contro il cambiamento climatico? Sono alcune delle domande che Memos ha girato e girerà ai suoi ospiti in questo ciclo di trasmissioni che tutti i venerdì verranno dedicate all’Europa alla vigilia del voto del 26 maggio. Gli ospiti di stasera: Rosa Fioravante, studiosa delle ideologie della globalizzazione, filosofa, autrice di "La sinistra necessaria - Un dialogo fra generazioni” (Castelvecchi, 2017); e Alessandro Somma, giurista, insegna all’Università di Ferrara. L’ultimo suo libro “Sovranismi. Stato popolo e conflitto sociale” (Derive e Approdi, 2018).
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Memos di giovedì 02/05/2019
02/05/2019 Durata: 29minRecinti rossi, crescono. Il governo Salvini-Di Maio, e i loro adepti a livello locale, scommettono sulla funzione pedagogica delle zone rosse. Delimitare, recintare, rinchiudere. La direttiva di Salvini ai prefetti del 17 aprile scorso è un insegnamento: “il buon vivere cittadino” - scrive il ministro nella direttiva – è possibile, basta alzare recinti attorno ai sospetti (siano essi balordi, migranti, etc.). La propaganda giallo-nera punta così a generare la speranza (ma è solo un’illusione) che una risposta ai “problemi della gente sulla sicurezza” sia sempre possibile. Una strada aperta, purtroppo, dai decreti Minniti-Orlando del governo Gentiloni. Memos ha ospitato il costituzionalista Andrea Pertici e lo storico Marcello Pezzetti. A loro Memos ha chiesto anche un’opinione sull’appello a difesa dell’insegnamento della storia nelle scuole lanciato nei giorni scorsi dalla senatrice a vita Liliana Segre, dallo storico Andrea Giardina e dallo scrittore Andrea Camilleri.
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Memos di martedì 30/04/2019
30/04/2019 Durata: 30minIl futuro del lavoro. Innovazione tecnologica e automazione: cosa succederà al lavoro? Una ricerca dell’Ocse sostiene che il 14%% dei lavori di oggi potrebbe essere completamente automatizzato, mentre il 32% potrebbe subire cambiamenti significativi. Memos ha ospitato Stefano Scarpetta, economista, direttore all’Ocse per l’occupazione e le politiche sociali; e Daniela Palma, economista e ricercatrice all’Enea. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Davide Mattiello, presidente della Fondazione “Benvenuti in Italia”.
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Europa, elezioni 2019 (1)
26/04/2019 Durata: 29minManca un mese alle elezioni europee del 26 maggio. Come sta la democrazia in Europa? Quarant’anni dopo le prime elezioni del 1979, finirà l’era del compromesso storico popolari-socialisti? Dieci anni di austerità, una crisi lacerante e una società sempre più diseguale, hanno fatto crescere le destre e i nazional-populismi. E' in arrivo la riscossa delle sinistre? Non sembrerebbe, stando ai sondaggi. E i verdi, capitalizzeranno le piazze piene di questi mesi contro il cambiamento climatico? Ci sarà un “effetto Greta”? Sono alcune delle domande che Memos girerà ai suoi ospiti, tutti i venerdì da oggi e fino al 17 maggio. Si comincia stasera con Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, è stata deputata al parlamento di Strasburgo per due legislature; e con Lorenzo Marsili, co-fondatore del movimento per la democrazia in Europa, DiEM 25, insieme a Yanis Varoufakis (l’ex ministro dell’economia greco). Nelle prossime settimane Memos ospiterà la filosofa Rosa Fioravante e il giurista Alessandro Somm
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Memos di mercoledì 24/04/2019
24/04/2019 Durata: 31minVigilia del 25 aprile. I revisionisti della Festa della Liberazione e dell’antifascismo: da Salvini che andrà a Corleone a Tajani che ha lodato Mussolini, passando per le molte celebrazioni ufficiali negate (Lentate sul Seveso e Cumiana, nel torinese) o dimezzate (Trieste senza l’Anpi). Memos ha ospitato Gian Carlo Caselli, l’ex magistrato anti-terrorismo e anti-mafia: «scegliere Corleone il 25 aprile per una manifestazione antimafia – ha detto Caselli - è una scelta divisiva e va contro lo spirito del 25 aprile, della Resistenza che ci ha regalato la Costituzione e la democrazia». Se poi Tajani riabilita Mussolini, purtroppo non è il solo e non sarà nemmeno l’ultimo, allora si conferma l’utilità di libri come quello dello storico Francesco Filippi: “Mussolini ha fatto anche qualcosa di buono. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo” (Bollati Boringhieri, 2019) oppure degli storici Paolo Giovannini e Marco Palla sulla corruzione “Il fascismo dalle mani sporche” (Laterza, 2019). In chiusura di trasm
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Memos di martedì 23/04/2019
23/04/2019 Durata: 30minIl referendum sulla Brexit e i britannici che lo hanno votato nel 2016 sono stati le cavie di un abuso contro la democrazia. E’ la denuncia della giornalista del Guardian, Carole Cadwalladr, autrice dell’inchiesta che un anno fa scoperchiò lo scandalo Cambridge Analytica. La settimana scorsa a Vancouver, in Canada, la cronista ha partecipato ad un Ted Talks (uno strumento ormai globale di comunicazione) con un intervento contro “gli dei della Silicon Valley”, in particolare Facebook, e l’abuso di potere sulla democrazia. A Memos oggi abbiamo riproposto quell’intervento (https://www.ted.com/talks/carole_cadwalladr_facebook_s_role_in_brexit_and_the_threat_to_democracy) sezionandolo e commentandolo con l’aiuto del sociologo della comunicazione, Massimiliano Panarari. Qui l’articolo che Carole Cadwalladr ha scritto per il Guardian dopo il suo intervento a Vancouver (https://www.theguardian.com/uk-news/2019/apr/21/carole-cadwalladr-ted-tech-google-facebook-zuckerberg-silicon-valley).
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Democrazie in Europa (4)
19/04/2019 Durata: 30minDemocrazie in Europa, 1989-2019. I paesi di Visegrad, dalla transizione democratica alla conversione nazional-populista. Un “viaggio” di andata e ritorno durato trent’anni. Nel 1989 Polonia e Ungheria furono decisive nell’abbattere la Cortina di ferro, oggi invece sono determinanti nel costruire nuovi muri. Trent’anni fa, prima della caduta del Muro di Berlino, Varsavia e Budapest guidarono le transizioni democratiche dell’est; in questo 2019 gli attuali leader di Polonia e Ungheria, Jaroslaw Kaczyński e Viktor Orbàn, sono i fautori della conversione al nazional-populismo e delle democrazie illiberali. Oggi a Memos è andata in onda la quarta e ultima puntata di un ciclo dedicato all’Europa di 30 anni fa e a quella che a fine maggio andrà al voto. Ospiti: David Bidussa, storico sociale delle idee, è stato responsabile editoriale della Fondazione Feltrinelli. Angelo D’Orsi, storico, ha insegnato all’Università di Torino.
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Memos di giovedì 18/04/2019
18/04/2019 Durata: 29min25 aprile, un prememoria per la Festa della Liberazione dal nazifascismo. A Milano c’è stata l’inedita visita di un arcivescovo al Campo della Gloria per onorare i partigiani. Non era mai successo, ma Mario Delpini due giorni fa lo ha fatto. E’ stata una risposta a Salvini e al neoqualunquismo del leader della Lega. Una risposta a quella sprezzante definizione di 25 aprile “derby tra fascisti e comunisti”. A Bologna, invece, la Magneti Marelli ha negato all’Anpi e al Comune la partecipazione ad un’assemblea di fabbrica. Insieme volevano ricordare un operaio partigiano, Gualtiero Marzocchi, ucciso nel febbraio del ‘45. Le proteste in città hanno fatto poi cadere il veto dell’azienda. Infine a Torino, ieri, è stato presentato il portale “Partigiani d’Italia”, con oltre 650 mila schede relative alle richieste di riconoscimento della qualifica di combattenti nelle file della Resistenza. Di tutto questo Memos ha parlato oggi con gli storici Fiorella Imprenti (segretaria generale Fondazione “Aldo Aniasi), Luca Ales
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Memos di mercoledì 17/04/2019
17/04/2019 Durata: 32minSono passati due mesi e mezzo da quando, ai primi di febbraio, oltre 600 psicoanalisti hanno scritto una lettera al presidente Mattarella. «Siamo molto preoccupati dell’Italia: è in atto un diffuso, impressionante, processo di disumanizzazione». A quella lettera ne sono seguite altre due. Molti dei firmatari sono psicoanalisti che lavorano con i migranti. Hanno visto crescere «quell’ossessione per il migrante dei nostri governanti», ad esempio nelle norme del cosiddetto “decreto sicurezza”. «È miope gestire l’immigrazione come ordine pubblico», dicono gli psicoanalisti. Quella italiana è una società malata, il razzismo è un fenomeno di questa malattia. Quanto è importante la denuncia degli psicoanalisti? In particolare, quanto è importante la denuncia fatta da coloro che lavorano con i migranti, da quegli psicoanalisti che si occupano della cura delle sofferenze psichiche, che mettono le mani nel disagio mentale di chi ha patito sofferenze degradanti l’umanità delle persone? Scrivono gli psicoanalisti nella l
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Memos di martedì 16/04/2019
16/04/2019 Durata: 29minMilano, Foggia. L’agguato al grossista della cocaina in centro città e la vendetta omicida di un pregiudicato contro un carabiniere. I due fatti non sono collegati. A tenerli insieme è solo il picco di violenza criminale raggiunto: sia quello delle seconde file mafiose legate ai traffici di droga (Milano) che quello di coloro che (a Cagnano Varano, nel foggiano) respirano la subcultura mafiosa. E’ un territorio – racconta il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro - «dove la criminalità è violenta e aggressiva come forse da nessun altra parte in Italia». Memos ha ospitato Luca Bonzanni, dottorando in studi sulla criminalità organizzata all’Università Statale di Milano, e Paolo Borrometi, giornalista e presidente di Articolo 21. A Memos anche il messaggio di Davide Mattiello, presidente della fondazione “Benvenuti in Italia”, sulla cosiddetta truffa palermitana degli “spaccaossa”, che in realtà – racconta Mattiello – è un caso di sfruttamento mafioso della disperazione umana.
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Democrazie in Europa (3)
12/04/2019 Durata: 29minDemocrazie in Europa, 1989-2019. I paesi di Visegrad, dalla transizione democratica alla conversione nazional-populista. Un “viaggio” di andata e ritorno durato trent’anni. Nel 1989 Polonia e Ungheria furono decisive nell’abbattere la Cortina di ferro, oggi invece sono determinanti nel costruire nuovi muri. Trent’anni fa, prima della caduta del Muro di Berlino, Varsavia e Budapest guidarono le transizioni democratiche dell’est; in questo 2019 gli attuali leader di Polonia e Ungheria, Jaroslaw Kaczyński e Viktor Orbàn, sono i fautori della conversione al nazional-populismo e delle democrazie illiberali. Oggi a Memos è andata in onda la terza puntata di un ciclo dedicato all’Europa di 30 anni fa e a quella che a fine maggio andrà al voto. Ospiti: Gabriele Nissim, saggista, giornalista si è occupato per tanto tempo della realtà culturale e politica dell’Europa orientale. Nel 1982 ha fondato l’Ottavo Giorno, un rivista dedicata ai temi del dissenso nei paesi dell’est europeo. Nissim ha inventato Gariwo (Gardens o
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Memos di giovedì 11/04/2019
11/04/2019 Durata: 30minAutonomia regionale e flat tax, per ora non se ne fa niente. Ma dopo le elezioni europee, se il governo resterà in piedi, entrambi i progetti potrebbero tornare in auge e dare un colpo alle fondamenta della repubblica. A sferrarlo, Salvini e il suo partito. Il vicepresidente del consiglio leghista, per una scelta tattica, non sta premendo per far avanzare i progetti sull’autonomia regionale, in particolare di Lombardia e Veneto. Salvini preferisce apparire nazionalista piuttosto che secessionista, in questa campagna elettorale. La flat tax, tanto voluta dal ministro dell’interno, per ora è solo un generico appunto per il futuro scritto nel Documento di economia e finanza (Def). Dopo le europee, e un eventuale affermazione elettorale della Lega, i due progetti potrebbero diventare, invece, il fulcro di un’offensiva contro alcuni principi fondamentali della repubblica: come l’unitarietà dello stato e la progressività delle imposte. Memos oggi ne ha parlato con Gianfranco Viesti, economista dell’università di
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Memos di mercoledì 10/04/2019
10/04/2019 Durata: 30minL’odio e il degrado. Una settimana fa la cacciata dei cittadini rom e lo sfregio del pane a Torre Maura. A Memos Andrea Morniroli, della cooperativa sociale Dedalus, si occupa di politiche e azioni di welfare a livello locale, tra gli animatori del Forum Disuguaglianze &Diversità, collabora con l’Assessorato alla Scuola e Istruzione del Comune di Napoli; insieme a lui Mattia Diletti che insegna scienza politica all’università La Sapienza di Roma. Le parole contro l’odio, le politiche di welfare ordinarie contro le logiche dell’emergenza, da Morniroli e Diletti arriva anche il messaggio che ci sono tante “Torre Maura” sparse in giro per l’Italia. //Chiude la puntata il messaggio di Dino Amenduni (docente di comunicazione politica all’università di Bari) con un’analisi degli ultimi sondaggi che danno la Lega in calo.
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Memos di martedì 09/04/2019
09/04/2019 Durata: 30minL’immigrazione, tra risorsa e diritto. Quando l’invecchiamento della popolazione, il declino della fecondità, rendono benvenuto l’arrivo di immigrati. E poi le politiche per le famiglie, in Italia sono sempre di più uno strumento raro per fronteggiare il declino demografico. Di tutto questo Memos ha parlato oggi con l’economista Emanuele Felice (Università Chieti-Pescara) e la demografa Letizia Mencarini (Università Bocconi).
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Democrazie in Europa (2)
05/04/2019 Durata: 30minDemocrazie in Europa, 1989-2019. I paesi di Visegrad, dalla transizione democratica alla conversione nazional-populista. Un “viaggio” di andata e ritorno durato trent’anni. Nel 1989 Polonia e Ungheria furono decisive nell’abbattere la Cortina di ferro, oggi invece sono determinanti nel costruire nuovi muri. Trent’anni fa, prima della caduta del Muro di Berlino, Varsavia e Budapest guidarono le transizioni democratiche dell’est; in questo 2019 gli attuali leader di Polonia e Ungheria, Jaroslaw Kaczyński e Viktor Orbàn, sono i fautori della conversione al nazional-populismo e delle democrazie illiberali. Oggi a Memos è andata in onda la seconda puntata di un ciclo dedicato all’Europa di 30 anni fa e a quella che a fine maggio andrà al voto. Venerdì scorso, 29 marzo (ascolta il podcast), avevamo ospitato la storica dell’università di Padova Valentine Lomellini, stasera due grandi giornalisti e inviati come Massimo Nava (allora e oggi del Corriere della Sera) e Paolo Soldini (trent’anni fa inviato dell’Unità). Na
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Memos di giovedì 04/04/2019
04/04/2019 Durata: 30minMMT, una teoria alternativa al neoliberismo? Si chiama Modern Monetary Theory (MMT) e negli Stati Uniti ha una sua co-autrice e convinta sostenitrice in Stephanie Kelton. L’economista, 49enne, della Stony Brook University di New York, promuove una teoria fondata sul monopolio pubblico della moneta da parte del governo. Se la moneta è sotto il controllo pieno del governo, lo stato non fallisce se contrae troppi debiti. Allora debito e disavanzo pubblico, secondo MMT, devono essere tenuti d’occhio ma non con i parametri “stupidi” alla Maastricht (3% deficit/pil, 60% debito/pil), ma guardando gli effetti sulle variabili ritenute importanti: occupazione, inflazione, diseguaglianze. Memos ha intervistato Stephanie Kelton, ieri a Milano ospite della Fondazione Feltrinelli per “Democrazia minima”. L’intervista è stata commentata dall’economista Riccardo Realfonzo.
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Memos di mercoledì 03/04/2019
03/04/2019 Durata: 31minLa politica trasformata dall’ansia da social network. Una vera e propria mutazione dell’era digitale rispetto al mondo analogico. Un’epoca in cui la democrazia è sempre più insidiata dalle tecnologie digitali: la profilazione dell’elettore da parte di algoritmi sofisticati ha raggiunto dimensioni da grande fratello. Memos ne ha parlato con Giovanni Ziccardi, docente di Informatica giuridica all’Università Statale di Milano. “La tecnologia per il potere” (Raffaello Cortina, 2019) è il titolo del suo ultimo libro. Chiude la puntata la giornalista e saggista Paola Natalicchio con un messaggio sull’unione civile tra le due militari della Marina Rosi e Lorella e il “carnevale nero” delle giornate di Verona del World Family Congress.
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Memos di martedì 02/04/2019
02/04/2019 Durata: 30minIntercettati, sorvegliati, spiati, profilati. Sembra il destino obbligato della vita digitale di ciascuno di noi. Eppure questo corso normale degli eventi può essere fermato, la vita digitale può essere resa libera. Cosa racconta l’ultimo caso giudiziario di intercettazioni illegali e sospetti dossieraggi contro le vittime di queste intrusioni digitali? A Memos l’avvocato Emanuele Florindi, esperto di diritto informatico. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Davide Mattiello, presidente della fondazione “Benvenuti in Italia”. Il messaggio parte da un ricordo delle vittime della strage di Pizzolungo (TP) il 2 aprile 1985, l’attentato mafioso contro il giudice Carlo Palermo in cui morirono una giovane madre, Barbara Rizzo, e i suoi due figli Giuseppe e Salvatore Asta, gemelli di sei anni.
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Democrazie in Europa (1)
29/03/2019 Durata: 32minDemocrazie in Europa, 1989-2019. I paesi di Visegrad, dalla transizione democratica alla conversione nazional-populista. Un viaggio di andata e ritorno durato trent’anni. Nel 1989 Polonia e Ungheria furono decisive nell’abbattere la Cortina di ferro, oggi invece sono determinanti nel costruire nuovi muri. Trent’anni fa, prima della caduta del Muro di Berlino, Varsavia e Budapest guidarono le transizioni democratiche dell’est; in questo 2019 gli attuali leader di Polonia e Ungheria, Jaroslaw Kaczyński e Viktor Orbàn, sono i fautori della conversione al nazional-populismo e delle democrazie illiberali...L’alleanza di Visegrad (fondata nel febbraio 1991) fu allora decisiva per l’integrazione europea, per l’unione tra est e ovest, quanto oggi sembra esserlo per la dis-integrazione e per la dis-unione del continente. Le prossime elezioni europee, con la sfida nazionalista e xenofoba lanciata dai paesi di Visigrad, diranno quanto è profonda la minaccia alla democrazia europea. Memos da oggi inizia un ciclo di punta