Trama
Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare
Episodi
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Memos di mercoledì 19/06/2019
19/06/2019 Durata: 30minLike&Money, la vita digitale degli utenti di Facebook stretta sempre di più nell’ecosistema di Mark Zuckerberg. Presentata ieri Libra, la criptomoneta che circolerà a partire dal 2020. Dopo i dati sulle preferenze, i gusti, le opinioni, la cassaforte di Zuckerberg custodirà anche i dati sulle nostre transazioni finanziarie. Il capitalismo delle piattaforme (come concepito dallo studioso canadese Nick Srnicek), e della sorveglianza (come teorizzato dalla sociologa statunitense Shoshana Zuboff) fa un passo avanti nella direzione di un maggiore controllo sugli utenti-cittadini (vedi anche Evgeny Morozov, Repubblica 19.6.19). Memos ne ha parlato con due economisti: Luca Fantacci, che insegna storia economica e del pensiero economico all’Università Bocconi; e Stefano Lucarelli, politica economica all’Università di Bergamo. Chiude la puntata il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica all’Università di Bari.
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Memos di martedì 18/06/2019
18/06/2019 Durata: 30min«Sono fatti vergognosi, perché si sta trattando di condizionamenti dell’organo di autogoverno della magistratura da parte di consiglieri ed esponenti politici. Sono fatti che non hanno precedenti nella storia della Repubblica». Memos ha intervistato oggi il grande giurista e filosofo del diritto Luigi Ferrajoli sullo scandalo al Csm, le trattative segrete, le vendette, le nomine pilotate sulla base di interessi occulti di un gruppo di consiglieri e un paio di politici (gli esponenti del Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri). Nella seconda parte della puntata Memos è andato a Trastevere, nel cuore di Roma, due giorni dopo l’aggressione fascista al giovane che indossava la maglietta del Cinema America. Il racconto dello scrittore e giornalista Paolo di Paolo.
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Memos di venerdì 14/06/2019
14/06/2019 Durata: 29minLa destra nazionalista, xenofoba, razzista cambia nome al parlamento europeo. Il nuovo gruppo sovranista di Salvini, Le Pen, con i tedeschi di Afd e gli austriaci di Fpo si chiama “Identità e Democrazia” (il vecchio nome era “Europa delle Nazioni e della Libertà”). Memos ha ospitato la studiosa delle destre in Europa Giorgia Bulli, ricercatrice in scienza politica all’università di Firenze. A Memos anche la giornalista di Repubblica Alessia Càndito che ha seguito la prima udienza del processo a Mimmo Lucano, l’ex sindaco di Riace. Chiude la puntata il messaggio di David Bidussa, storico sociale delle idee e saggista.
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Memos di giovedì 13/06/2019
13/06/2019 Durata: 30min“Siamo sull’orlo di un tempo di guerra nella nostra democrazia”. Lo ha detto il presidente francese Macron ieri a Ginevra, nel discorso per i 100 anni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Disuguaglianze e rendite, voglia di autoritarismo tra i cittadini: l’Occidente, secondo Macron, non è stato in grado di trarre le conseguenze da questi fallimenti cambiando il modello di organizzazione del capitalismo. Memos ha ospitato Filippo Barbera, sociologo dello sviluppo all’università di Torino, per commentare Macron e l’intervista all’economista Julie Froud, teorica dell’Economia Fondamentale (che è anche il titolo di un libro pubblicato da Einaudi, 2019). Froud è stata ospite in questi giorni a Milano della Fondazione Feltrinelli per il Jobless Society Forum. Chiude la puntata di oggi Bruno Simili, vicedirettore della rivista Il Mulino.
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Memos di mercoledì 12/06/2019
12/06/2019 Durata: 30minDal decreto sicurezza-bis alle schedature dei magistrati, dall’inchiesta di Perugia sulla corruzione al Csm alle controriforme della giustizia. Memos ha ospitato oggi Armando Spataro, ex magistrato, da alcuni mesi in pensione dopo aver ricoperto l’incarico di procuratore capo a Torino. Ospite della puntata di oggi anche Paola Natalicchio, giornalista e saggista, che ci ha raccontato la sua esperienza di candidata alle europee con la lista “La Sinistra”.
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Memos di martedì 11/06/2019
11/06/2019 Durata: 30minNegare le zone rosse e concedere la protezione umanitaria ai migranti. I giudici che lo permettono, con le loro sentenze, meritano di finire sotto osservazione del Viminale. Parola del ministro Salvini. «Ci chiediamo, col dovuto rispetto, se alcune iniziative pubbliche, alcune evidenti prese di posizione di certi magistrati siano compatibili con un'equa amministrazione della giustizia», ha detto la settimana scorsa il ministro dell’interno. A Memos ne abbiamo parlato con l’avvocata Claudia Moretti, uno dei legali che hanno seguito il ricorso contro l’ordinanza della prefetta di Firenze Laura Lega sulle zone rosse. Un’ordinanza bocciata dal Tar della Toscana la settimana scorsa e per questa ragione finita nel mirino di Salvini. Oggi a Memos abbiamo parlato anche di Enrico Berlinguer nel 35esimo anniversario della sua morte e in occasione dell’uscita di una nuova edizione dell’antologia di scritti e discorsi dello storico segretario del Pci. “Casa per casa, strada per strada” è il titolo del libro (Zolfo Editor
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Memos di giovedì 06/06/2019
06/06/2019 Durata: 30minQuanti “spread” incombono sull’Italia? Non è solo lo spread finanziario a pesare sul paese del governo Conte-Salvini-DiMaio. Al rischio finanziario (tassi di interesse e procedure sul debito pubblico) si aggiunge un rischio sociale (povertà e disuguaglianze che non calano) e un rischio economico (struttura produttiva in declino, crescita del pil ridotta quest’anno allo 0,1% secondo il FMI). E se a questi rischi aggiungessimo anche il “rischio istituzionale”? Che cos’è? E’ quello che nasce in un paese dove il potere della magistratura, indipendente da tutti gli altri, è infettato da mercanteggiamenti e corruzioni come ha rivelato il caso Palamara. E’ “rischioso” un paese che mette a repentaglio l’autonomia della magistratura, che prepara dossier sui magistrati che criticano il governo (vedi Salvini)? Quanto rischia la democrazia? Memos ha ospitato oggi il politologo dell’università di Bologna Piero Ignazi.
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Memos di mercoledì 05/06/2019
05/06/2019 Durata: 29minI pilastri indeboliti della Repubblica. Il caso Palamara svela i vizi di una magistratura sfregiata dalla corruzione. L’autodenuncia del vicepresidente del Csm David Ermini che ieri ha parlato di “degenerazioni correntizie”, “traffici venali”, “giochi di potere” all’interno del mondo delle toghe. Memos ha ospitato Alberto Vannucci, politologo e studioso della corruzione all’università di Pisa; e Riccardo Di Vito, presidente di Magistratura Democratica. Chiude la puntata di oggi il messaggio di Dino Amenduni, docente di comunicazione politica dell’Università di Bari.
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Memos di martedì 04/06/2019
04/06/2019 Durata: 29minPechino, la protesta e la strage di piazza Tienanmen 30 anni dopo. Furono centinaia, forse alcune migliaia, le vittime della repressione dell’esercito cinese. Di ufficiale sui morti tra gli studenti c’è sempre stato ben poco. Oggi, a distanza di 30 anni da quel 4 giugno 1989, le autorità cinesi rivendicano quel massacro. «E’ stata la scelta politica giusta» - ha detto il ministro della difesa Wei Fenghe - «da allora la Cina ha goduto di stabilità». A Memos Alessia Amighini, economista dell’Università del Piemonte Orientale e co-responsabile dell’Asia Centre dell’Ispi (Istituto di Studi di Politica Internazionale).
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Memos di venerdì 24/05/2019
24/05/2019 Durata: 30minGli strumenti della campagna elettorale. Social media, siti, manifesti, spot e trasmissioni. A mezzanotte si chiude, domenica si vota. Dino Amenduni, che insegna comunicazione politica all’università di Bari, fa un bilancio di questi ultimi mesi di caccia al voto, per le europee e per le amministrative. A seguire l’economista Alessandro Roncaglia con il suo “L’età della disgregazione” (Laterza, 2019), uno studio sul pensiero economico contemporaneo: dal retroterra classico (Smith, Ricardo, Marx) ai precursori (Keynes e Weber), dai giganti del secolo breve (von Hayek e Sfraffa) agli epigoni della sintesi neoclassica e dei neoliberismi.
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Memos di giovedì 23/05/2019
23/05/2019 Durata: 30min23 maggio 2019: la memoria delle vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio e la storia “scabrosa e inquietante” (Roberto Scarpinato, pg di Palermo) dei processi, dalla trattativa stato-mafia al Borsellino-quater alla ‘ndrangheta stragista. Scarpinato invita a mettere da parte la “retorica di stato” che racconta le stragi come la vendetta mafiosa contro i giudici Falcone e Borsellino per il maxiprocesso degli anni ‘80. Va sostituita con una “storia per nulla semplice e rassicurante, anzi scabrosa e inquietante” come dimostra “la pluralità di risultanze probatorie che si vanno accumulando nei processi”. A Memos oggi riprendiamo il filo del racconto di Roberto Scarpinato (FQ online) e del cronista Saverio Lodato (antimafiaduemila.com), riproponiamo la nostra intervista a Nino Di Matteo del novembre scorso e torniamo su quanto accaduto questa mattina a Palermo, tra celebrazioni ufficiali (Vito Lo Monaco, Centro Pio La Torre) e non (Claudio Fava, commissione antimafia siciliana).
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Memos di mercoledì 22/05/2019
22/05/2019 Durata: 30minIl futuro che sfugge, la politica ridotta a governance e il capitalismo che non tramonta mai. E’ il quadro non rassicurante che emerge dall’intervento di oggi a Memos della filosofa Donatella Di Cesare e del sociologo ed economista Mauro Magatti. Siamo partiti da due articoli recenti scritti da Di Cesare (“Il fallimento del futuro”, Lettura, 5.5.19) e Magatti (“Solitudine e fatica di vivere: la nuova minaccia globale”, Corriere, 30.4.19) per concludere che oggi “c’è bisogno di solidarietà e responsabilità” (Di Cesare) e di una “idea relazionale di libertà” (Magatti). Servono entrambe per superare “la privatizzazione del futuro” (Di Cesare) e la individualizzazione delle vite (Magatti) che stanno mettendo a rischio la democrazia.
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Memos di martedì 21/05/2019
21/05/2019 Durata: 29minLa punizione e la preghiera. Salvini ostenta minaccioso la sanzione pecuniaria sui salvataggi in mare e il rosario contro gli infedeli. Sono gli ultimi atti della propaganda prima del voto europeo del 26 maggio. Memos ha ospitato oggi lo storico, professore emerito alla Scuola Normale Superiore di Pisa, Adriano Prosperi.
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Europa, elezioni 2019 (4)
17/05/2019 Durata: 29minCome sta la democrazia in Europa? Quarta e ultima puntata del nostro ciclo in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Qual è stata la missione della democrazia europea? Da un lato assicurare la pratica delle libere elezioni (dopo gli anni bui dei fascismi e dei totalitarismi) e dall’altro offrire le garanzie del welfare e dei diritti connessi al lavoro, come tentativo di compensare alcuni effetti negativi del capitalismo. Ma questa missione sembra essersi dimezzata. La crisi economica di questo ultimo decennio ha scavato solchi profondi nel tessuto sociale dell’Europa: le disuguaglianze sono cresciute, il welfare ha fatto passi indietro per i tagli ai bilanci pubblici, il lavoro ha perso per strada diversi diritti. E’ rimasta in piedi solo la pratica delle elezioni e per questa ragione la missione della democrazia europea ha perso pezzi importanti. Memos ne ha parlato con lo storico Marcello Flores e con il politologo Yves Mény (“Popolo, ma non troppo”, Il Mulino, 2019).
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Memos di giovedì 16/05/2019
16/05/2019 Durata: 29minFascismi e populismi. Federico Finchelstein, storico argentino che insegna alla New School for Social Research di New York, ha studiato per vent’anni il fascismo e il populismo. Li ha osservati in tutte le loro manifestazioni geografiche, dall’America Latina all’Europa agli Stati Uniti. E nel tempo: dal Novecento agli anni Duemila. Qual è la relazione tra fascismi e populismi? Il professor Finchelstein sostiene che nel ‘900 il populismo ha rifiutato di vedere il fascismo come un alleato, mentre i populisti di oggi sono più vicini alle idee del fascismo. Memos ha ospitato il professor Finchelstein autore del libro “Dai fascismi ai populismi” (Donzelli, 2019). Per lo storico argentino c’è una lunga storia di reazione alla democrazia costituzionale e parlamentare, di cui il fascismo e il populismo sono due capitoli. «Il fascismo – sostiene Finkelstein – è una forma di dittatura, razzista, dove la violenza è un elemento centrale della sua concezione del potere. Il populismo - che emerge dopo il 1945 - è invece u
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Memos di mercoledì 15/05/2019
15/05/2019 Durata: 29minRiace, Domenico Lucano e il processo. Tra quattro settimane, l’11 giugno, a Locri si svolgerà la prima udienza del procedimento giudiziario contro l’ex sindaco di Riace, l’autore di una politica dell’accoglienza diventata un modello. Abuso d’ufficio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sono i capi di imputazione. Lui, Lucano, da mesi gira l’Italia per perorare la sua causa – e quella di tantissimi altri – senza poter rimettere piede nella sua città. Memos oggi ha ospitato la giornalista Alessia Candito, per ripercorrere alcune tappe della vicenda giudiziaria; un sostenitore della causa di Lucano Maurizio Zavaglia; e il filosofo del diritto Mauro Barberis, per raccontare la posta in gioco nel processo in termini di principi e valori.
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Memos di martedì 14/05/2019
14/05/2019 Durata: 29minTorre Maura, Casal Bruciato. L’estrema destra neofascista dà voce al disagio delle periferie o le usa per le sue operazioni di propaganda “mediageniche? Ospite a Memos il sociologo Pietro Castelli Gattinara dell’università di Oslo che - insieme a due colleghi - ha scritto un documentato articolo sulla rivista online Il Mulino. Nel testo si decostruisce il luogo comune che descrive la destra neofascista come capace di interpretare il malessere sociale delle periferie. Ma non è così, dicono i tre ricercatori. Ospite di Memos anche David Bidussa, storico sociale delle idee, con cui – a partire da Casapound – abbiamo parlato del linguaggio del fascismo, del fascismo storico e di quanto ereditato fino ad oggi. Bidussa ha analizzato il linguaggio politico del fascismo e di Mussolini in un libro appena pubblicato “Benito Mussolini. Me ne frego” (Chiarelettere, 2019). Chiude la puntata il messaggio di Davide Mattiello, presidente della fondazione “Benvenuti in Italia” di Torino.
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Europa, elezioni 2019 (3)
10/05/2019 Durata: 29minCome sta la democrazia in Europa? Terza puntata del nostro ciclo in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio. Se guardiamo all’Italia, ai fatti di questi giorni di Casal Bruciato, alla violenta aggressione dei rom, alla derisione delle vittime da parte di Salvini, se guardiamo a tutto questo dobbiamo concludere che la democrazia in Europa sta male. Occorrono riforme radicali. La sinistra è in grado di proporle? Memos ha ospitato Nadia Urbinati, docente di teoria politica alla Columbia University di New York. La professoressa Urbinati si occupa del pensiero democratico e liberale contemporaneo, delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica. “Utopia Europa” è il titolo del suo ultimo libro (Castelvecchi, 2019). Ospite anche Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, in Gran Bretagna, ideatore all’inizio degli anni Duemila del concetto di post-democrazia. Ha pubblicato di recente “Identità perdute. Globalizzazione e nazionalismo” (Laterza, 2018).
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Memos di giovedì 09/05/2019
09/05/2019 Durata: 29minDisinformazione elettorale. Quanto è diffusa la pratica delle fake news in campagna elettorale? Il leader del Pd Nicola Zingaretti ha denunciato una balla che sta circolando in rete da settimane: “il Pd, se vince le elezioni, chiederà una direttiva per ospitare 800 mila profughi libici”. Zingaretti si dice preoccupato: “la pratica delle fake news uccide la qualità della nostra democrazia”. Il leader del Pd esagera o le fake news sono un problema grave? Memos ha ospitato due studiosi: Sara Bentivegna, docente di sociologia della comunicazione all’Università La Sapienza di Roma, e Massimo Mantellini, pioniere dei blogger in Italia, studia e scrive di cultura digitale dalla metà degli anni ‘90. Di social network e politica ha parlato anche Giovanni Ziccardi, giurista informatico. Chiude la trasmissione con il suo messaggio Bruno Simili, vice-direttore della rivista Il Mulino.
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Memos di mercoledì 08/05/2019
08/05/2019 Durata: 30minIl modello Lombardia. Un’imprenditoria criminale che manovra la politica, a sua volta disposta a mettersi a libro paga delle aziende. Diverse decine di arresti, quasi un centinaio gli indagati. Mezza Forzitalia lombarda è finita sotto accusa, anche il presidente leghista Fontana raggiunto dallo schizzo di fango dell’abuso di ufficio. L’inchiesta della procura antimafia di Milano è iniziata da due imprenditori, vicini ad alcune famiglie della ‘ndrangheta al Nord. Memos ha analizzato l’inchiesta milanese con l’aiuto di Alberto Vannucci, docente di scienza politica all’Università di Pisa e uno dei principali studiosi italiani dei sistemi di corruzione e dell’anti-corruzione. «C’è una continuità di fondo, uno spaccato già visto chiamato corruzione sistemica, ma con un diverso equilibrio di poteri», dice il professor Vannucci dell’ultima inchiesta della procura di Milano. «I veri motori del sistema in questa vicenda – aggiunge Vannucci - sono gli imprenditori. Sono loro a mettere a libro paga l’esponente politico