Trama
I misteri della jungla nera, pubblicato prima puntate e poi nel 1895 in volume, apre il famoso Ciclo dei pirati della Malesia. Ambientato nell'affascinante e misterioso delta del Gange, il romanzo ha per protagonista l'intrepido Tremal-Naik, indiano bengalese detto “il cacciatore di serpenti”, che con l'aiuto della tigre Dharma, di un coraggioso cane e soprattutto del servo Kammamuri tenta di liberare la splendida inglese Ada Corisbant, di cui è innamorato, dalle grinfie dei Thugs, sanguinaria setta devota alla dea Kalì. Salgàri ci proietta quindi in un mondo esotico, lontano dal nostro, dove le imprese impossibili, il pericolo e il viaggio la fanno da padroni. È oramai stranoto come l'autore veronese descriva luoghi e situazioni che non ha mai visto e vissuto in prima persona. La sua esperienza è basata unicamente su libri e carte geografiche. Proprio questo probabilmente è uno dei segreti dell'enorme successo della sua produzione. Egli era evidentemente dotato di una grande fantasia e desiderio di evasione. Milioni di lettori provavano e provano tuttora gli stessi sentimenti. Salgàri rimane, senz'altro, uno dei nostri romanzieri più conosciuti e tradotti all'estero. Il suo nome è senza dubbio accostabile a quello di Jack London, Mark Twain e Rudyard Kipling. I misteri della jungla nera è stato più volte trasposto sul grande schermo.
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri nasce a Verona il 21 agosto 1862. Scrittore incredibilmente prolifico è, senz’altro, ancora oggi il più popolare autore italiano di romanzi d’avventura. Personaggi come Sandokan, Yanez de Gomera e il Corsaro Nero fanno tuttora parte, grazie anche alle numerose trasposizioni cinematografiche e televisive delle sue opere, dell’immaginario collettivo. La mole della sua produzione romanzesca è impressionante (200 opere se si considerano anche i racconti) ed è il frutto di tempi di lavoro massacranti. Egli è anche considerato uno dei precursori della fantascienza in Italia. L’eccessivo lavoro, una situazione familiare difficile e i numerosi debiti lo portano al suicidio, avvenuto a Torino il 25 aprile del 1911.