Trama
Il Taoismo come religione non è propriamente l’argomento di questo libro. L’odierno Taoismo è una congerie eterogenea di concetti e atti di culto di varie provenienze, che presenta un’apparente unità, perchè designata con un nome comune. Ma sebbene questa religione sia nota come Taoismo, una buona metà è Buddismo corrotto e sfigurato, e l’altra metà comprende tutte le superstizioni venuteci fin dalle prime età del popolo cinese: animismo, polidemonismo, sciamanesimo, magia, alchimia, astrologia la compongono per la parte autoctona; culto esterno, chiese, conventi, monachismo, dottrina della retribuzione delle opere nel paradiso o nell’inferno, tutto ciò fu portato dal Buddismo.
Io esamino ed espongo, nelle pagine seguenti, soprattutto quel complesso d’idee o speculative o pratiche, che formava una primitiva cultura preconfuciana, conservataci dai filosofi del V e IV secolo innanzi l’èra nostra. I quali, poco persuasi delle dottrine di Confucio, ne contrapposero altre, nè mancarono di mettere sovente in canzonella i severi dettami del rigido Maestro. Essi cercarono il loro fondamento nelle manifestazioni del primitivo pensiero cinese, e specialmente in quel singolare pensatore, tra il leggendario e lo storico, che sta a rappresentare l’antitesi confuciana, noto oramai anche in Occidente col nome di Lao-tse.
Tanto rispetto a’ concetti morali, quanto al modo d’intendere la società umana, noi vedremo che tra le idee dei filosofi taoisti, e il culto religioso taoista così accetto al volgo della Cina, corre un gran divario.