Cominciamo Bene - Le Interviste

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 114:52:24
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Trama

Le interviste della rassegna stampa di Radio Beckwith. Tutte le mattine alle 8.00 con Marco Magnano e Matteo De Fazio.

Episodi

  • Giorgio Beretta, analista Opal - Rapporto EURES

    01/07/2019 Durata: 12min

    Lo scorso 28 giugno è stato pubblicata la nuova edizione del rapporto EURES (www.eures.it) dedicato agli omicidi in famiglia, un fenomeno che copre poco meno della metà dell'intero computo degli omicidi che ogni anno avvengono in Italia.A fronte di una generale riduzione degli omicidi nel nostro Paese, ci sono alcune tendenze che vanno in senso opposto. Tra queste, spicca quella che EURES definisce "un'emergenza", ovvero la crescita delle vittime causate da legali detentori di armi (+97%).Ne parliamo oggi con Giorgio Beretta, analista di OPAL, Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa.

  • Il Meccanismo per il Transito di Emergenza dell’UNHCR. Intervista a Alessandra Morelli.

    25/06/2019 Durata: 12min

    Nella notte del 19 giugno un gruppo di 131 rifugiati è stato evacuato dalla Libia in direzione del Niger nell’ambito del Meccanismo per il Transito di Emergenza (Emergency Transit Mechanism – ETM) gestito dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Le persone in questione provenivano da Paesi differenti, ma avevano una cosa in comune: erano passati tutti per i centri di detenzione libici.Solo nel 2019 l’UNHCR ha aiutato 1.297 rifugiati vulnerabili a uscire dalla Libia, di questi 711 sono stati trasferiti trasferiti in Niger, 295 in Italia, e 291 reinsediati in Europa e in Canada, ma la lista dei paesi coinvolti dal Meccanismo per il Transito di Emergenza potrebbe essere più lunga. Questo progetto, attivo dal novembre 2017 ha consentito la messa in sicurezza con uno spostamento dalla Libia al Niger di 2782 persone, quindi si tratta sicuramente di numeri molto importanti.L’ETM è un «meccanismo di evacuazione su base umanitaria e d’urgenza per persone che si trovano attualmente in centri di detenz

  • Perdere il pianeta blu. Intervista a Giorgia Monti

    18/06/2019 Durata: 10min

    Si parla spesso di inquinamento, di plastica nei mari, di danni per l’ambiente, ma forse meno spesso si riconosce come la crisi climatica abbia molte concause, anche molto diverse tra loro. Gli oceani sono forse uno degli ambienti che più risentono dei cambiamenti climatici e delle invadenze delle attività umane, tanto che c’è chi sostiene che sul lungo periodo il soprannome di pianeta blu potrebbe non essere più adatto per la Terra.Per evitare questo pericolo, nel 2018 sono iniziati i negoziati per un accordo globale che dovrà stabilire strumenti per la tutela della vita degli oceani e degli habitat marini. Le trattative per questo accordo, chiamato Global Ocean Treaty, si dovrebbero concludere nel 2020, e al momento sono promosse a livello mondiale da Greenpeace.È possibile dare il proprio sostegno al Global Ocean Treaty sottoscrivendo la campagna Proteggi gli oceani.Ne parla Giorgia Monti, responsabile Campagna Mare di Greenpeace Italia.

  • La Relazione governativa sull'export italiano di armamenti. Intervista a Francesco Vignarca

    14/06/2019 Durata: 07min

    Il 13 maggio 2019 è stata presentata la Relazione governativa sull'export italiano di armamenti, basata sui dati relativi al 2018.La relazione apre citando un numero importante, quello delle licenze all'esportazione: questo valore appare dimezzato rispetto all'anno precedente, arrivando a poco più di 5 miliardi di euro per il 2018. Numeri di questo tipo rendono l'idea del potenziale per il futuro, ovvero rispecchiano la direzione politica che è data all'export. In realtà, non c'è discontinuità rispetto agli anni precedenti, non c'è un indirizzo differente rispetto al passato. Anzi, il trend negli ultimi 4 anni è di un raddoppio delle esportazioni, ma con commesse di dimensioni più contenute.Ancora una volta, le armi italiane sono dirette soprattutto verso Paesi extra-Ue, in particolare verso scenari già complessi o con importanti crisi in atto.Rimane comunque molto difficile leggere e interpretare dati di questo tipo, in particolare quelli relativi alle vendite effettive da parte delle aziende, che spesso non

  • Un triangolare di calcio per il diritto allo sport in carcere. Intervista a Susanna Marietti.

    11/06/2019 Durata: 07min

    Molto spesso lo sport viene considerato un passatempo, o un qualcosa che riguarda solo il mondo del business e affari milionari, soprattutto quando si parla di calcio. Lo sport può invece essere anche un importante strumento di promozione sociale.Lo dimostra un'iniziativa che avrà luogo oggi presso la Casa Circondariale femminile di Rebibbia, a Roma, dalle 12 alle 14: tre squadre disputeranno un torneo di calcio a 5, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. A sfidarsi sul campo dell'istituto la squadra di calcio dell'Atletico Diritti femminile, una di studentesse dell'Università Roma Tre e una composta da operatori della stessa Casa Circondariale.Il progetto della Polisportiva Atletico Diritti nasce nel 2014 per iniziativa di Antigone e di Progetto Diritti, con il sostegno dell'Università Roma Tre: l'idea di fondo è superare tutte le barriere e le diversità grazie allo sport. Il diritto all'attività sportiva è importante non solo per il benessere fisico, ma per le occasioni di conf

  • "Il carcere secondo la Costituzione", il XV rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione. Intervista a Susanna Marietti

    17/05/2019 Durata: 07min

    È stato pubblicato il nuovo rapporto sulle condizioni di detenzione da parte dell'Associazione Antigone, intitolato "Il carcere secondo la Costituzione". Il rapporto giunge dopo il primo anno di cambio dell'indirizzo politico del Paese, e la prospettiva ne è necessariamente condizionata. Il bilancio più radicale, secondo i dati di Antigone, è di tipo culturale, con un conseguente impatto sull'uso del sistema penitenziario. Proprio questo punto spiega la decisione di prendere le mosse dalla Costituzione, ricordando come essa preveda sì il carcere, ma con funzioni correttive e non puramente punitive.Il problema del sovraffollamento delle carceri, malgrado la diminuzione dei reati commessi, porta a evidenti mancanze di spazio fisico, ma anche a una perdita della individualità dei detenuti. È quindi da uno sguardo all'interno del carcere che, secondo Antigone, deve partire la riflessione, mantenendo un fondamentale contatto con la realtà dei fatti.Ne parla Susanna Marietti, Coordinatrice dell'Associazione Antigon

  • Elezioni vulnerabili - Intervista a Giorgio Comai (OBCT)

    14/05/2019 Durata: 14min

    Mancano meno di due settimane alle elezioni europee, un appuntamento molto atteso ma, forse mai prima d'ora, anche molto temuto.Perché?I motivi sono molti e in gran parte vanno ricondotti a una dimensione: quella del rischio. Il rischio della fine del patto tra Popolari e Socialdemocratici, per esempio, quello del boom dei movimenti euroscettici, ma anche la fine della - chiamiamola così - credibilità del voto.Tra le elezioni del 2014 e quelle del 2019 c'è stato un massiccio terremoto, cominciato con il referendum sulla Brexit e proseguito con l'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, confermato poi dalla vicenda di Facebook e Cambridge Analytica e dal cosiddetto Russiagate.Insieme a Giorgio Comai, ricercatore presso Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, riflettiamo sulle vulnerabilità del sistema Europa.Di questo tema di occupa anche un workshop dal titolo “Le elezioni ai tempi dei social media. Elezioni europee, disinformazione, micro-targeting: che fare?”, organizzato dal centro studi e testata o

  • Il Rapporto annuale sulla pena di morte di Amnesty International. Intervista a Riccardo Noury

    16/04/2019 Durata: 05min

    Il Rapporto annuale sulla pena di morte curato da Amnesty International mostra come il 2018 sia stato l'anno con il più basso numero di esecuzioni capitali in almeno un decennio. La diminuzione globale dell'applicazione della pena capitale è diminuita di quasi un terzo rispetto all'anno precedente.I maggiori progressi si sono registrati nei Paesi che fino ad ora si erano dimostrati i più resistenti rispetto all'abolizione della pena di morte. Ciò rappresenta sicuramente un segnale importante: forse anche i più accaniti sostenitori cedono di fronte al fatto che la condanna non serva allo scopo prefisso, ovvero alla dissuasione dal commettere reati.Se la tendenza globale mostra un calo, in alcuni Paesi si sta pensando ad una reintroduzione della pena di morte, cosa che dimostra che la strada verso l'abolizione totale è ancora lunga.Ne parla Riccardo Noury, portavoce Amnesty International Italia.

  • Iuventa: lo sguardo di chi sta a bordo - Tomoko Mottola

    15/04/2019 Durata: 12min

    Nel Mediterraneo in questo momento c'è un grande vuoto, quello lasciato dalle navi delle ong e da diversi enti statali nel soccorso in mare. Una delle prime esperienze civiche di soccorso è stata quella della nave Iuventa della ong tedesca Jugend Rettet, un progetto nato nel 2016: l'imbarcazione è stata sequestrata dalla procura di Trapani nell'agosto del 2017, ma i numeri dei salvataggi in un solo anno di attività (circa 14.000 persone) raccontano di un lavoro inserito in un importante flusso attraverso il Mediterraneo.Sono due i principali aspetti che emergono dalla vita a bordo: la grande potenzialità di fare del bene operando salvataggi e dall'altra parte una distruzione di questo potenziale da parte di attori esterni, con una criminalizzazione della solidarietà che passa attraverso la comunicazione mediatica. Dal punto di vista normativo la chiusura dei porti non è mai stata effettiva, ciò che si vede è piuttosto l'applicazione di un hashtag, quel #portichiusi che tante volte si è visto affollare post su

  • Caporalato, l'assoluzione di un sistema criminale - Yvan Sagnet

    11/04/2019 Durata: 13min

    L'8 aprile la Corte d'assise d'appello di Lecce ha ribaltato la sentenza di primo grado del 2017 che condannava i cosiddetti caporali di Nardò per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù dei braccianti. La decisione è fondata su una ragione tecnica, dal momento che nel periodo per cui vengono contestati i fatti (tra il 2008 e il 2011) il reato di caporalato non fosse ancora previsto dalla legge.Quest'ultima sentenza ha suscitato un forte sentimento di rabbia da parte dei braccianti e della parte civile, che si chiedono come i caporali possano essere assolti da ogni forma di accusa pur sapendo che da almeno 30 anni esercitavano un sistema criminale.La rabbia non è però il solo sentimento che emerge. C'è anche un forte timore che le persone più vulnerabili non avranno più la forza di denunciare e si rassegneranno al caporalato, un sistema che vede vincenti sempre i più forti.Ciò che forse manca in questo momento è la volontà di mettere in campo veri sistemi di prevenzione, così come sa

  • Nella Libia frammentata - Lorenzo Marinone

    10/04/2019 Durata: 11min

    Dopo gli ultimi eventi si è accesa una forte attenzione, anche da un punto di vista mediatico, per quanto sta accadendo in Libia. In realtà si sta parlando di un Paese che vive nel conflitto e nella tensione ormai da almeno 5 anni, e l'avanzata di Khalifa Haftar verso Tripoli è da iscrivere in un quadro più ampio.Ad aver favorito questa evoluzione dei fatti è innanzitutto la divisione della comunità internazionale, con i diversi Stati che portano avanti differenti agende, talvolta contrastanti tra loro ma quasi sempre doppie, una pubblica e una nascosta. La natura stessa del territorio in cui Haftar ha consolidato il suo potere, ovvero la mancanza di una reale copertura e influenza da parte di Tripoli, può aver spinto le forze verso il generale, vista anche la difficoltà di trovare un percorso politico unitario per una realtà frammentata come la Libia. Le Nazioni Unite hanno deciso di posticipare a data da destinarsi la Conferenza nazionale libica, e ci si chiede se esista davvero ancora una possibilità per

  • "Genitore,"madre", "padre": il peso delle diciture - Mario Di Carlo

    08/04/2019 Durata: 06min

    Il Ministero degli Interni, con il Decreto Ministeriale del 31.01.2019, ha deciso di apportare alcune modifiche alle modalità di emissione delle carte d'identità per i minori di 14 anni: si è infatti scelto di sostituire l'attuale generale "genitore" con le diciture "padre" e "madre", e di specificare che la richiesta di documento valido per l'espatrio per il minore "è presentata dal padre e dalla madre congiuntamente".Quelle che sembrano sfumature lessicali nascondono in realtà delle problematiche ben più complesse, così come si potranno rivelare complesse le conseguenze per le famiglie. La necessità di una richiesta congiunta non lascia ad esempio spazio a famiglie con genitori dello stesso sesso, così come potrebbero sollevarsi delle questioni di identità per minori per la confusione nell'attribuzione della dicitura "padre" o "madre".L'idea di famiglia che viene presentata è molto più restrittiva di quella che si era affermata, anche a livello normativo, negli ultimi anni. Ora ci si aspetta un doppio inte

  • Le città della Turchia voltano le spalle a Erdogan - Intervista a Murat Cinar

    02/04/2019 Durata: 09min

    Le elezioni amministrative che si sono tenute domenica 31 marzo in Turchia hanno portato più di 57 milioni di cittadini turchi a scegliere i sindaci e i consigli municipali provinciali. Come spesso è successo in questi anni, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva costruito intorno a questa tornata elettorale una sorta di referendum su di sé e sul suo partito, l’Akp (Partito della Giustizia e dello Sviluppo). Osservando i dati complessivi, è possibile vedere che l’Akp conserva la maggioranza relativa nel Paese e la maggioranza assoluta se si considera la coalizione con l’Mhp, il Partito del Movimento Nazionalista.Eppure, se si scompone il voto è impossibile non notare come per il partito di Erdogan siano arrivate delle sconfitte nelle tre città più importanti del Paese: Izmir (Smirne), la capitale Ankara e soprattutto Istanbul, la città più grande, più popolosa, più importante economicamente e più carica di simboli e significati, anche per lo stesso presidente. Dal Bosforo, infatti, era partita la sua

  • La rotta balcanica resta aperta - Silvia Maraone

    25/03/2019 Durata: 10min

    La rotta balcanica aveva segnato il 2015, con oltre un milione di persone, soprattutto siriane, che era passato dalla Turchia e poi dalla Grecia verso nord. Quella rotta venne chiusa, o così è stato annunciato, il 18 marzo 2016, con un accordo con la Turchia.Secondo diversi rapporti sulla situazione della rotta balcanica, tra cui uno dell'Unhcr, in realtà quasta non si è mai chiusa: nello scorso anno, dopo la chiusura della rotta mediterranea, la percorrenza è stata ancora maggiore che negli anni precedenti. La sola Bosnia ed Erzegovina avrebbe registrato il passaggio di almeno 24.000 persone. Il percorso non è in realtà meno pericoloso di altri, i rischi restano comunque alti, e a questi si aggiungono le violenze da parte della polizia di frontiera croata.L'intera rotta sembra rappresentare il fallimento dell'Europa nel garantire i diritti a chi chiede asilo. Il tema delle migrazioni si fa tanto più forte man mano che ci si avvicina alle elezioni europee del 26 maggio.Ne parla Silvia Maraone, coordinatrice d

  • L'Iran e le condanne a Nasrin Setoudeh - Reza Khandan

    19/03/2019 Durata: 07min

    Nasrin Setoudeh, avvocata iraniana per la difesa dei diritti umani, è stata condannata nelle scorse settimane a un totale di 38 anni di prigione nonché a 148 frustate.Questa non è la prima volta che viene arrestata: la prima volta era stata nel 2011, ma era stata liberata nel 2013 nel quadro di nuovi accordi internazionali da parte dell'Iran. Il nuovo fermo è arrivato nel giugno del 2018, e di nuovo l'Iran sa che la vicenda potrebbe suscitare delle reazioni internazionali.I mezzi di informazione riferiscono diversi numeri riguardo alle sentenze e alle condanne, ma da quanto riferisce la stessa Nasrin Setoudeh in un documento lasciato al marito la somma complessiva di anni di detenzione ammonta a 38, come già era stato annunciato da Amnesty International. L'impressione è che questa volta dovrà accadere qualcosa di molto importante perché venga rilasciata, e la pressione internazionale avrà certamente un ruolo fondamentale.Ne parla Reza Khandan, marito di Nasrin Setoudeh.

  • Armi da fuoco, una questione di sicurezza - Giorgio Beretta

    18/03/2019 Durata: 11min

    Dopo l'attacco terroristico diretto contro due moschee a Christchurch in Nuova Zelanda, si è subito posto il problema della facilità di procurarsi e detenere armi. Molte delle stragi degli ultimi anni hanno alla base un elemento comune, l'odio razziale di stampo suprematista: spesso i terroristi sono lupi solitari, non affiliati a gruppi, e tutti detentori legali di armi da fuoco. La Nuova Zelanda ha annunciato, a circa 48 ore di distanza dall'attacco, una revisione della legge sulla detenzione di armi. Questo sembra un atteggiamento positivo e necessario, dal momento che ora la licenza per armi da fuoco è molto semplice da ottenere in quanto giustificata dalla pratica di "attività sportive".L'attenzione a questa tematica dovrebbe però anche aumentare in Italia. Se da un lato nel nostro Paese non ci sono state al momento stragi o attacchi terroristici di questo tipo, si è alzato il numero degli omicidi con arma da fuoco in ambito familiare. Ne parla Giorgio Beretta, ricercatore di Opal (Osservatorio Permanent

  • Siamo noi l'orso bianco - Giancarlo Sturloni

    15/03/2019 Durata: 08min

    Gli studenti (e non solo) di tutto il mondo oggi scendono in piazza per unirsi in una protesta globale contro il cambiamento climatico.La principale preoccupazione è il loro stesso futuro: i cambiamenti climatici che stanno già mostrando i loro effetti avranno impatti ancora più pesanti negli anni a venire. Quindi, per evitare una catastrofe climatica il tempo è poco.Negli anni è molto cambiata la prospettiva su questa tematica, e ora il cambiamento climatico fa parte del dire quotidiano, non è solo più appannaggio di discorsi scientifici. E ciò costituisce una speranza: maggiore visibilità significa più partecipazione, e una maggiore riflessione sul mondo che si vuole per il futuro.Ne parla Giancarlo Sturloni divulgatore scientifico specializzato in Comunicazione del rischio.

  • I dubbi sul nuovo Casellario giudiziale europeo - Paolo Narcisi

    13/03/2019 Durata: 04min

    Il 12 marzo il Parlamento Europeo ha approvato il regolamento ECRIS riguardo al Casellario giudiziale europeo: ciò può permettere uno scambio di dati più rapido ed efficiente tra gli Stati europei, specialmente per quanto riguarda cittadini non europei. La questione sembra essere molto tecnica, ma in realtà suscita alcune preoccupazioni.La onlus Rainbow for Africa ha inviato una lettera ai parlamentari europei, perché se da un lato il database condiviso può rappresentare un ottimo strumento di tutela dei cittadini, dall'altro alcune norme potrebbero essere interpretate in modo dubbio. Infatti, chi commette reato è inserito nel Casellario, ma viene immesso anche chi è migrante ed è registrato alla frontiera europea o qualunque cittadino europeo che abbia un doppio passaporto (uno Ue e uno di un Paese esterno).Intanto continua la pressione sugli europarlamentari, nella speranza che il regolamento possa ancora essere modificato.Ne parla Paolo Narcisi, medico e presidente di Rainbow for Africa.

  • Una famiglia non al plurale - Giorgio Rainelli

    12/03/2019 Durata: 07min

    Dal 29 al 31 di marzo si terrà a Verona il World congress of families, il congresso mondiale sulle famiglie, ma sono già molte le polemiche che si sono sollevate, a partire in primo luogo dal nome del congresso. A fronte di un termine declinato al plurale, il modello di famiglia che viene proposto è fortemente al singolare, quasi monolitico: si tratta di un modello borghese che prevede un maschio e una femmina sposati (preferibilmente in chiesa) con bambini. Questa forma sembra essere fortemente limitativa, e contemporaneamente pare difficile uscire da una formulazione di questo tipo del concetto di famiglia.Il congresso è stato poi fortemente caratterizzato come «cristiano», ma anche in questo caso gli organizzatori hanno scelto di dare una connotazione al singolare del termine: alle diverse realtà protestanti non sono arrivati inviti a partecipare, così come alle associazioni LGBT cattoliche.Ci si chiede se ciò che emergerà dal congresso di Verona potrà avere delle conseguenze in Italia, conseguenze che for

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