Trama
Le interviste della rassegna stampa di Radio Beckwith. Tutte le mattine alle 8.00 con Marco Magnano e Matteo De Fazio.
Episodi
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L'abbattimento della baraccopoli di San Ferdinando - Antonello Mangano
11/03/2019 Durata: 01h26minMercoledì 6 marzo è iniziato lo smantellamento della baraccopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro. Queste operazioni hanno in primo luogo uno scopo precauzionale, in particolare dopo gli ultimi incendi e problemi. Ma il tutto potrebbe anche inserirsi nella politica del Ministero dell'Interno che spinge verso azioni spettacolari e incisive a livello mediatico.C'è però l'impressione che si possa ricadere nella storia comune di tante baraccopoli che vengono abbattute per poi essere ricostruite poco più in là per la vicinanza ai campi, ovvero il posto di lavoro. Si rivela allora fondamentale continuare a parlare della necessità che le persone che non possono più vivere nelle baraccopoli abbiano nuove abitazioni.Leggi come quella sul caporalato paiono intervenire più a valle che a monte del problema: l'eccessiva burocrazia, unita all'abolizione del permesso di soggiorno umanitario, creano manodopera ricattabile, che si sente costretta ad abitare in ghetti.Ne parla Antonello Mangano, giornalista terrel
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Difesa privata, difesa legittima - Eriberto Rosso
07/03/2019 Durata: 06minIl 6 marzo si è tenuto il voto finale alla Camera sulla riforma della legittima difesa, che è stata approvata con 373 voti a favore e 104 contrari: ora quindi dovrebbe passare senza troppe difficoltà anche al Senato. Si è molto discusso intorno a questa riforma, ma è anche importante chiedersi quali trasformazioni potrà portare.Non ci sarà più, infatti, una necessità di proporzione tra aggressione e difesa, soprattutto nel momento in cui i fatti si svolgono in una dimora privata o nel luogo in cui si svolge la propria attività. Verrà poi introdotto un nuovo concetto, quello di grave turbamento: una reazione sarà quindi giustificata se dipende da uno stato emotivo forte, non per forza da una minaccia effettiva.Si ha l'impressione però che questa riforma voglia rappresentare una bandiera, un messaggio culturale applicato nella pratica di (quasi) tutti i giorni. L'immagine che si propone è allora quella di un Paese con una cultura giuridica che spinge più sulla difesa privata che su quella legittima.Ne parla Eri
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Le proteste in Algeria e la ricandidatura di Bouteflika - Lorenzo Marinone
05/03/2019 Durata: 09minIl 28 febbraio sono stati liberati tutti i giornalisti algerini fermati dalla polizia per aver partecipato a una manifestazione "contro la censura". Le proteste in Algeria delle ultime settimane hanno avuto origine dalla decisione del Presidente Bouteflika di ricandidarsi alle elezioni del prossimo 18 aprile.Bouteflika è al potere dal 1999, ed è ormai considerato un simbolo della struttura di potere e del sistema politico-militare che tiene le redini dell'Algeria sin dalla sua indipendenza. La sua ricandidatura, ormai ottantaduenne e costretto dal 2013 all'immobilità da un ictus cerebrale, sembra essere il risultato di un compromesso tra le principali componenti del pouvoir algerino, ovvero gli esponenti del mondo politico, militare e della sicurezza, che preferiscono mantenere lo status quo per evitare che una prevalga sulle altre.Il problema della classe dirigente è legato alla sua incapacità di comprendere le esigenze della popolazione, e le soluzioni tampone messe in campo fino ad ora non sembrano più suf
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Verso la Road to Oslo, una revisione della Convenzione di Ottawa sull'abolizione delle mine - Giuseppe Schiavello
04/03/2019 Durata: 13minIl 1 marzo 1999 veniva ratificata la Convenzione di Ottawa per la proibizione di uso, stoccaggio, produzione e vendita di mine: 20 anni di distanza da quella firma sono 164 gli Stati aderenti, e moltissime aree sono state bonificate. Ma l'impegno contro le mine non si vuole fermare qui.La Convenzione rappresenta un risultato eccezionale, perché è uno dei pochissimi casi in cui un accordo sul disarmo promosso dalla società civile trova una così ampia adesione a livello internazionale, sebbene alcune potenze non l'abbiano ratificata.L'impegno che ci si propone ora è di contenere gli interventi armati, in modo da ridurre le pene per le popolazioni civili, le maggiori vittime di queste azioni. Azioni che, nel caso delle mine, sono da considerarsi pienamente terroristiche.Ne parla Giuseppe Schiavello, direttore della Campagna contro le mine Onlus.
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L'Italia e la Convenzione di Instanbul - Marcella Pirrone
28/02/2019 Durata: 09minDall’11 al 21 marzo il gruppo di esperte del consiglio d'Europa in tema di violenza contro le donne visiteranno l’Italia per monitorare le misure che prendiamo per contrastare e prevenire la violenza di genere. In previsione di questa visita la rete Di.Re., Donne in Rete Contro la Violenza, ha presentato martedì 26 un dossier sull'applicazione della Convenzione di Instanbul, ratificata nel 2013 dall'Italia.La Convenzione doveva fornire strumenti efficaci per contrastare la violenza di genere: con i suoi moltissimi articoli rappresenta un quadro organico di norme per prevenire o per proporre soluzioni dal punto di vista sociale.Al momento però non sono previsti fondi per l'attuazione, e le ragioni, ameno per quanto riguarda l'Italia, sono forse da ricercare nella criticità di una cultura fortemente sessista veicolata da media, da politici e talvolta persino dalle scuole. Da un punto di vista formale le leggi presenti ora in Italia potrebbero essere delle buone norme, ma non sono applicate come dovrebbero: non
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Un nulla di fatto dal vertice di Hanoi - Gabriele Battaglia
28/02/2019 Durata: 05minSi è concluso da qualche ora il vertice a Hanoi tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Quello che era stato annunciato da più voci come un incontro storico pare in realtà essersi concluso in un nulla di fatto.Alle 8, ora italiana, il presidente americano ha tenuto una conferenza stampa accompagnato dal Segretario di Stato Mike Pompeo, mentre erano attesi momenti condivisi tra Trump e Kim. Ai giornalisti hanno ribadito che i colloqui con la Corea del Nord continueranno, anche se rimangono le sanzioni economiche e il dubbio su cosa si intenda con denuclearizzazione.Il vertice di Hanoi non ha quindi ottenuto i risultati attesi: è stato certo un momento importante per Trump per ribadire la sua amicizia con Kim, ma la mancanza di risultati concreti potrebbe pesare ulteriormente sulla sua situazione, già in crisi per la vicenda del Russiagate.Ne parla Gabriele Battaglia, corrispondente da Pechino per Radio Popolare e RSI, Radiotelevisione Svizzera Italiana, conduttore per R
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Giustizia minorile, la riforma di un sistema che funziona - Susanna Marietti
26/02/2019 Durata: 08minLo scorso 7 febbraio è stato presentato alla Camera un disegno di legge che mira a introdurre un abbassamento dell'età imputabile dai 14 ai 12 anni. La logica di questa proposta è coerente con le scelte portate avanti da Governo, secondo cui il carcere e la repressione penale possono essere soluzioni a 360 gradi.Ciò di cui non si tiene conto è il fatto che i reati commessi da ragazzi di 12 anni possono rappresentare le loro risposte (per quanto inadeguate) a situazioni problematiche: la soluzione dovrebbe quindi essere educativa, non punitiva, soprattutto dal momento che si sta parlando di persone nel pieno della loro formazione.Spesso, nel corso degli anni, da più voci era arrivata la richiesta di modificare in senso restrittivo la giustizia minorile, ma le riforme avevano trovato l'opposizione di chi il sistema lo vive e lo gestisce, facendo da argine culturale. Oggi la situazione sembra in parte diversa, con l'affermarsi progressivo di una cultura fortemente carcerocentrica e un dialogo con l'esecutivo per
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Corte di Cassazione, il decreto Salvini non è retroattivo - Ganfranco Schiavone
22/02/2019 Durata: 10minLa Corte di Cassazione ha recentemente stabilito la non retroattività delle norme restrittive sulla protezione umanitaria contenute nel decreto sicurezza, e che quindi non potranno essere applicate alle domande presentate entro il 5 ottobre 2018, data di approvazione del decreto.Per chi ha presentato domanda entro il 5 ottobre scorso varranno le regole previste in precedenza. Il principio che si è seguito è quello secondo cui una legge deve riguardare ciò che avverrà, non può toccare ciò che è già avvenuto.La maggiore problematica ora riguarda le domande esaminate fino ad ora, che dovranno essere riviste alla luce della rivalutazione della protezione umanitaria, con un potenziale maggiore costo per i cittadini oltre che un allungamento dei tempi.Ne parla Gianfranco Schiavone, giurista Asgi.
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I razzismi online, un fenomeno mondiale - Stefano Pasta
15/02/2019 Durata: 11minIn più di un’occasione ci si chiede se siamo di fronte, non solo in Italia, a una nuova “stagione d’oro” del razzismo. Un tentativo di dare una risposta a questo quesito è arrivata dalla recente pubblicazione del libro Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell'odio online, che narra di una ricerca su diversi casi, specialmente online, e si propone una classificazione e una categorizzazione. Lo scopo è cercare di comprendere la natura dei razzismi di fronte a cui ci si trova.In generale, accanto a quello che può essere considerato un razzismo più "classico", ovvero quello portato avanti da chi sostiene una determinata ideologia, si trova un razzismo di provocazione. La pretesa è di non essere presi sul serio, ma proprio questa superficialità porta allo sdoganamento del discorso razzista.Questo discorso porta a un ragionamento intorno al concetto di libertà, in particolare quella di espressione. Da un lato c'è chi punta ad una libertà da ogni tipo di vincolo, dall'altra chi sceglie liberamente di aderire a det
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Repubblica Centrafricana, un punto di partenza che non nasconde rischi - Mauro Garofalo
12/02/2019 Durata: 07minMartedì 5 febbraio il governo della Repubblica Centrafricana ha raggiunto con 14 gruppi armati un accordo di pace, ponendo così fine ad una guerra civile che proseguiva da più di cinque anni, e che aveva causato migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati.Si è sempre molto sottolineata la matrice etnica di questo conflitto, ma la questione del controllo delle risorse ha avuto un ruolo fondamentale. Durante i negoziati si è molto discusso di risorse e della loro gestione: uno Stato unitario in grado di esercitare la propria autorità è in grado di garantire una buona redistribuzione, che permetterebbe una maggiore ricchezza per la popolazione.Una guerra durata più di cinque anni ha fortemente incrinato il vivere collettivo nella Repubblica Centrafricana: sarà necessario un forte impegno per ristabilire un equilibrio tra fazioni sociali, etniche e culturali.Ne parla Mauro Garofalo, responsabile delle relazioni internazionali della Comunità di Sant'Egidio.
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L'inchiesta sulla nave Aquarius: un Mediterraneo sempre più vuoto - Sergio Scandura
11/02/2019 Durata: 12minIl Tribunale del Riesame aveva emesso una sentenza che di fatto smontava l'accusa di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi sulla nave Aquarius, mossa dal pm Carmelo Zuccaro. Ora però la Procura di Catania ha fatto ricorso alla Corte di Cassazione per rivedere le carte.Nel corso dell'inchiesta era stata sequestrata la stessa nave oltre che 200.000 euro alla ong e all'agente marittimo Francesco Gianino: il Riesame ha però derubricato il reato, imponendo il dissequestro per i diversi beni. Il ricorso della Procura di Catania potrebbe però rimettere in discussione l'intera vicenda.Di fatto, con il passare del tempo e con il sovrapporsi delle inchieste e della crescente costruzione di una sfiducia nei confronti delle ong, il Mediterraneo ha perso importanti agenti di salvataggio e si è svuotato di testimoni. Al contrario, per poter narrare la complessità dei fenomeni migratori sarebbe necessaria una forte presenza sul campo.Ne parla Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale.
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Il rapporto sul regime detentivo speciale 41 bis - Mauro Palma
08/02/2019 Durata: 07minIl 7 gennaio è stato pubblicato il rapporto sul regime detentivo 41 bis, relativo agli anni 2016-2018, da parte del Garante nazionale dei diritti dei detenuti. Sono diverse le problematicità emerse, che hanno portato il Garante a formulare alcune raccomandazioni.Al 41 bis sono sottoposti coloro che rispondono a reati di associazione criminale di stampo mafioso, e lo scopo di questo regime detentivo è interrompere i loro contatti con l'organizzazione esterna (e talvolta interna). La ricerca di impermeabilità non deve però mettere in discussione il principio di rieducazione dei detenuti, che è garantito dalla Costituzione.Una eccessiva severità, anche nell'applicazione del regime 41 bis, non rispetta quindi gli scopi della condizione detentiva, soprattutto nella prospettiva di un reinserimento nella società.Ne parla Mauro Palma, Garante nazionale dei detenuti
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Accordo Italia-Niger, la necessità di chiarezza - Salvatore Fachile
07/02/2019 Durata: 09minIl 6 febbraio Asgi, Cild (Coalizione italiana libertà e diritti) e Rete Disarmo hanno presentato in conferenza stampa i contenuti dell’accordo di cooperazione sottoscritto il 26 settembre 2017 tra l’Italia e la Repubblica del Niger dall'allora Governo Gentiloni e portato avanti dall'attuale esecutivo. Alcuni aspetti restano però ancora poco chiari.L'accordo ha come obiettivo l'apertura di trattative con diversi Stati in materia di controllo delle frontiere, toccando anche aspetti militari ed elementi di carattere economico e politico, nel tentativo di aprire una strada di influenza italiana. Il testo ha però una forma standard, un'ossatura su cui poi impostare il vero trattato: i dettagli dell'accordo sono contenuti in documenti a latere.La richiesta mossa da Asgi, Cild e Rete Disarmo ai parlamentari è di pretendere, nel momento in cui saranno chiamati a esprimere il loro voto sull'accordo, che venga presentato l'intero carteggio tra lo Stato italiano e il Niger, altrimenti non sarà possibile una votazione co
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L'Albania, l'Italia e la nave Diciotti - Nicola Pedrazzi
06/02/2019 Durata: 12minNell'agosto del 2018 il Governo albanese si era detto disponibile ad accogliere alcune delle persone a bordo della nave Diciotti, e anche sulla base di questa dichiarazione i migranti erano stati fatti sbarcare. Eppure, ad oggi, nessuno di loro è stato trasferito nel paese balcanico.L'Albania, non essendo parte dell'Unione Europea, non rientra infatti nei programmi di redistribuzione, quindi per i trasferimenti sarebbe stata necessaria la diretta volontà da parte dei migranti. Il Governo albanese avrebbe quindi dato una disponibilità in linea di principio all'accoglienza, che di fatto non ha potuto essere realizzata.I governi dei due Paesi hanno avuto comportamenti speculari puntando su due retoriche opposte, quello italiano sull'intransigenza, quello albanese sull'accoglienza. Per entrambi però ciò significava aprire una discussione sulla propria posizione all'interno dell'Unione Europea.Ne parla Nicola Pedrazzi, dell'Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.Ascolta l'intervista
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Il punto sulla proposta di legge Eutanasia Legale - Filomena Gallo
05/02/2019 Durata: 09minIl 30 gennaio 2019 è cominciata presso la Commissione Giustizia e Affari sociali della Camera la discussione di una proposta di legge di iniziativa popolare sull'eutanasia legale, titolata "Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia". La proposta era bloccata dal settembre del 2013, ma sembra che ora qualcosa sia cambiato.Se da un lato il contratto di governo prevede una valorizzazione dell'iniziativa popolare, dall'altra c'è un'ordinanza della Corte Costituzionale che invita il Parlamento a legiferare sul fine vita. Si tratta del primo caso in cui la Corte fa pressioni su questa tematica affinché si colmi un vuoto legislativo, anche in risposta alle 130.000 persone che hanno sostenuto la proposta.La questione resta comunque ancora aperta e complessa, soprattutto nel momento in cui vengono messi in discussione molti dei diritti che si davano per pienamente acquisiti.Ne parla Filomena Gallo, segretario dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica.
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Denuclearizzare il pianeta - Lisa Clark
04/02/2019 Durata: 10minAl termine della scorsa settimana gli Stati Uniti si sono ritirati dal trattato INF sul nucleare, che era considerato uno dei principali passi verso la fine della Guerra Fredda. La Russia ha allora annunciato anche il proprio ritiro in risposta agli USA.Ciò che si aspetta ora è un grande innalzamento del livello dell'attenzione diplomatica, innanzitutto da parte delle due potenze. Sarà però sicuramente fondamentale la posizione che assumeranno gli altri Stati del mondo, in particolare quei Paesi europei nei cui territori erano presenti le armi nucleari dei due blocchi. Alcuni hanno infatti già annunciato di essere contrari alla presenza di armamenti nucleari nei loro confini, anche attraverso la ratifica nel 2017 del Trattato delle nazioni Unite per la proibizione delle armi nucleari (TPNW).Stati Uniti e Russia probabilmente non firmeranno mai questo trattato, e non saranno quindi vincolate.Se l'obiettivo è l'eliminazione delle armi nucleari dal pianeta non ci si può aspettare che succeda nel breve termine.Ne
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La decisione della Corte europea dei diritti umani sulla SeaWatch - Cesare Pitea
30/01/2019 Durata: 11minDopo giorni di stallo la vicenda della nave SeaWatch 3 ha subito un'accelerata: il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato della disponibilità da parte di cinque Paesi europei per la redistribuzione delle 49 persone a bordo della nave della ong tedesca. Eppure l'Italia non può considerarsi fuori dalla questione.Il capitano della SeaWatch e alcuni migranti hanno chiesto alla Corte europea dei diritti umani di ordinare in via cautelare al Governo italiano lo sbarco. La Corte non ha fatto ciò che i ricorrenti auspicavano, ma sono state comunque adottate misure a tutela delle persone a bordo: la responsabilità di tutelare i diritti fondamentali dei migranti sulla nave spetta quindi all'Italia, che dovrà provvedere alla loro integrità psico-fisica e alla nomina di tutori per i minori non accompagnati. Si tratta in realtà di campi già previsti dalla legislazione italiana, ma la Corte si riserva di ordinare misure più stringenti nel caso in cui non vengano presi provvedimenti che risolvano la situazione.E
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Intimidazioni alla Pubblica Amministrazione, un attacco alla democrazia - Claudio Forleo
29/01/2019 Durata: 08minIl 29 gennaio una delegazione di Avviso Pubblico (Associazione nata nel 1996 per riunire gli Amministratori pubblici che si impegnano per promuovere la cultura della legalità democratica) sarà a Bruxelles per incontrare i Parlamentari europei e presentare il rapporto "Amministratori sotto tiro", un report annuale sulle minacce rivolte agli Amministratori locali e al personale della Pubblica Amministrazione.Queste intimidazioni rappresentano un fenomeno nazionale, che coinvolge tutte le regioni: si tratta di messaggi per condizionare, far capire che una politica non è accettata. Ci sono comunque delle differenze, tra sud e centro-nord del Paese, ma riguardano perlopiù la visibilità degli atti e il loro carattere più o meno pubblico. Negli ultimi cinque anni i numeri delle minacce hanno raggiunto cifre molto alte, toccando quota 2000, più di un atto intimidatorio al giorno.Una maggiore attenzione a questi fenomeni può permettere agli Amministratori di aprirsi e denunciare di più, anche facendo rete, ciò che rap
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Caso Diciotti: richiesta autorizzazione a procedere in giudizio contro Matteo Salvini - Luca Mario Masera
25/01/2019 Durata: 07minI giudici del Tribunale dei Ministri di Catania ha inoltrato al Senato l'«autorizzazione a procedere in giudizio» nei confronti di Matteo Salvini per il caso della nave Diciotti. La Procura di Catania aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulla nave della Guardia Costiera a cui il Ministro degli Interni aveva impedito di sbarcare i 174 migranti presenti a bordo.La richiesta di archiviazione era fondata sul fatto che fosse un atto politico, quindi non sindacabile dal potere giudiziario, ma la decisione del Tribunale dei Ministri ribadisce la necessità che, in uno Stato di diritto, tutti i poteri debbano sottostare alla legislazione. La reazione del ministro Salvini è sprezzante, e si ribadisce la volontà di proseguire sulla medesima linea finora adottata, anche se quello delineato dal Tribunale è un reato gravissimo.Ora, con il passaggio al Senato, la questione si fa puramente politica: Salvini può contare sul sicuro appoggio del suo partito, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, quindi potrebbero ess
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Parlare ancora di Giulio Regeni - Riccardo Noury
25/01/2019 Durata: 05minSono trascorsi tre anni dall'uccisione del ricercatore Giulio Regeni in Egitto, tre anni di dichiarazioni di intenti, azioni diplomatiche e passi indietro. Oggi sembra che tutto sia ancora ad un punto fermo.I governi di Egitto e Italia si sono entrambi detti pronti a fare il possibile per arrivare alla verità, ma non sembra che sia stato messo in campo un impegno concreto. L'attuale esecutivo italiano si è inserito nel solco dell'azione dei due precedenti, con un rafforzamento dei rapporti diplomatici con lo Stato nordafricano.Mentre si attendono movimenti dall'alto, si moltiplicano le iniziative sul territorio promosse da Amnesty International (che si possono trovare al sito https://www.amnesty.it/3annisenzagiulio/), organizzate insieme a realtà locali, scuole, chiese e istituti di cultura. La speranza è che si continui a parlare della vicenda di Giulio Regeni, per non arrivare al quarto anno senza verità.Ne parla Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.