Trama
Il podcast della trasmissione Memos di Radio Popolare
Episodi
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Le svolte pericolose di Renzi: dalla Costituzione alla scuola, dalla Rai alla legge elettorale. Intervista con Nadia Urbinati.
17/03/2015 Durata: 26minC'è un tratto comune nelle riforme del governo Renzi ed è un tratto che deriva da una concezione “dirigenziale” del potere. Che si parli di Costituzione o di scuola, di Rai o di legge elettorale, il segno delle riforme renziane sembra portare in un'unica direzione. E' questa la conclusione della conversazione di oggi a Memos con Nadia Urbinati. Urbinati insegna teoria politica alla Columbia University di New York. «Sia le modifiche alla Costituzione che la nuova legge elettorale – sostiene Urbinati – delineano una forma di repubblica che si allontana dalla forma parlamentare che abbiamo oggi. Il baricentro non è più il parlamento, ma l'esecutivo ovvero la maggioranza. Si rafforza quella parte del parlamento che si lega al governo. C'è una verticalizzazione del sistema che va più verso l'esecutivo che verso l'organismo deliberante per eccellenza, cioè il parlamento. Tutto ciò ha come conseguenza anche la modifica del potere della cittadinanza : se il baricentro non è più il parlamento, il nostro voto viene a
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Principi fondamentali. Conversazioni sulla Costituzione: gli articoli 5, 6 e 12. Con Enzo Balboni.
16/03/2015 Durata: 27minQuinta puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. La puntata di oggi riguarda un gruppo di articoli (5, 6 e 12): il principio dell'Unità nazionale e il suo simbolo (la bandiera); e poi le autonomie locali e la tutela delle minoranze linguistiche. Ospite: Enzo Balboni, costituzionalista, insegna diritto pubblico comparato all'università Cattolica di Milano. «L'articolo 5 – racconta il professor Balboni – è importante perchè fonda non soltanto il principio di autonomia, ma soprattutto il pluralismo istituzionale: è l'idea che non c'è una sola verità, non c'è un solo indirizzo politico-amministrativo che possa andar bene per tutto il paese. Secondo questo principio pluralistico i soggetti legittimati - come comuni e regioni – possono avere degli indirizzi politico-amministrativi diversi da quelli dello stato».
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La scuola, quanto buona e per chi?
12/03/2015 Durata: 28minE' attesa per oggi la decisione del governo sulle nuove regole per la scuola, il progetto cosiddetto della “buona scuola”. Le assunzioni dei precari, i nuovi criteri per la definizione delle carriere degli insegnanti, gli sconti fiscali per le famiglie che mandano i propri figli alle scuole private: sono alcuni dei punti principali del progetto fin qui conosciuto del governo Renzi. Oggi è stata anche una giornata di protesta degli studenti con manifestazioni da Milano a Roma. Ce ne hanno parlato il nostro Roberto Maggioni e Danilo Lampis, portavoce nazionale dell'Unione degli Studenti (Uds). Ospite della trasmissione anche Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd.
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Il “lungo berlusconismo italiano”, sessualità e biopolitica. Intervista con Ida Dominijanni.
11/03/2015 Durata: 27minIda Dominijanni, giornalista e saggista, ha lavorato a lungo al “manifesto”, ha insegnato Teoria femminista in varie università italiane e straniere. Attualmente si trova negli Stati Uniti, dove insegna alla Cornell University di Ithaca, nello stato di New York. E' uscito di recente un suo libro dal titolo: “Il Trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi” (Ediesse). E' il racconto del berlusconismo italiano in una chiave che supera (va oltre) le interpretazioni “classiche”. «L'interpretazione maggioritaria a sinistra – ricorda Dominijanni a Memos – è che Berlusconi sia stato una grande anomalia rispetto al modello della liberaldemocrazia. E' una cosa vera, non la contesto. Ma ancora più vero è il fatto che lui, Berlusconi, sia stato un esperimento del tutto sintomatico del neoliberalismo e della biopolitica». L'opposizione ha usato le leve giuste per contrapporsi al berlusconismo? Dominijanni racconta i limiti dei tentativi di contenimento del sistema-Berlusconi: «La sinistra avrebbe dovuto prop
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La politica: tra rabbia e compassione, diritti e coraggio. Intervista con Michela Marzano.
10/03/2015 Durata: 26minMichela Marzano è una filosofa e deputata del Pd. Insegna a Parigi, all'Università Descartes. Di recente è uscito un suo libro che si intitola: “Non seguire il mondo come va” (Utet). E' un racconto – curato con la giornalista Giovanna Casadio - di un'esperienza, la sua esperienza di parlamentare alla prima legislatura. Marzano parla del disorientamento che ha provato nello scoprire, ad esempio, quanto pesino le logiche dell'appartenenza rispetto a quelle della competenza, quando ci si aggira tra le aule e le commissioni parlamentari. Ma il suo libro contiene anche le indicazioni e gli strumenti per ridare un ordine alla politica: la compassione e il coraggio, i diritti e la giustizia, la capacità di ascolto e il rispetto. L'intervista con Marzano inizia da un commento all'approvazione del progetto Renzi-Boschi di modifica della Costituzione. Il voto della Camera, a cui Marzano ha partecipato, è avvenuto pochi minuti prima di andare in onda.
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Principi fondamentali, articolo 4. Conversazioni sulla Costituzione. Con Ignazio Masulli.
09/03/2015 Durata: 30minQuarta puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 4: il diritto al lavoro e il dovere (ovviamente non coercitivo, come sentiremo) di svolgerlo. Ospite: Ignazio Masulli, storico. Masulli è stato ordinario di Storia del Lavoro all'Università di Bologna. I suoi studi riguardano le trasformazioni strutturali del mondo del lavoro – con riferimento alle rivoluzioni industriali tra Otto e Novecento - e alle modificazioni più recenti del sistema produttivo e del lavoro. Il titolo del suo ultimo lavoro è: "Chi ha cambiato il mondo? La ristrutturazione tardocapitalista, 1970-2012" (Laterza, 2014). Si tratta di un'analisi su come si è affermato il pensiero neoliberista in tutto l'Occidente. «La rilettura della Costituzione – racconta il professor Masulli - serve a ritrovare il senso della cittadinanza, del patto sociale. Un senso che non si costruisce sulle
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Rai e reddito di cittadinanza, le vie del dialogo del Movimento 5 Stelle. Intervista con Roberto Fico.
05/03/2015 Durata: 27minRoberto Fico, deputato, uno dei massimi dirigenti del Movimento 5 Stelle, è l'ospite di oggi a Memos. Fico è il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai. Il M5S, attraverso il suo leader Beppe Grillo, proprio ieri ha annunciato che sulla riforma della Rai e sull'introduzione del reddito di cittadinanza sono disposti a “dialogare con tutti, anche con il Pd”. E di questi temi Roberto Fico ha parlato nel corso della puntata di oggi di Memos.
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Flessibili, dal lavoro alla pensione. Intervista con Felice Roberto Pizzuti e Domenico Tambasco.
04/03/2015 Durata: 25minNuove norme in arrivo per le pensioni in Italia. Il governo Renzi modificherà alcune delle regole dell'attuale legge Fornero e lo farà nel prossimo autunno. “E' all'ordine del giorno con la prossima legge di stabilità”, ha detto il ministro del lavoro Poletti. Di cosa si tratta? Un'anticipazione è arrivata dal presidente dell'Inps Tito Boeri: “le nuove norme dovrebbero permettere ai lavoratori di andare in pensione prima dei termini previsti dalla legge Fornero, ma con un assegno più basso”. E' la flessibilità, bellezza, anche nel sistema pensionistico! Felice Roberto Pizzuti, economista dell'Università La Sapienza, esperto di previdenza, ha raccontato a Memos cosa c'è dietro l'intervento del governo sulle pensioni e quali sono le conseguenze per i lavoratori. Di flessibilità in flessibilità, dalle pensioni al lavoro, Memos oggi è tornato sulle tracce del cosiddetto Jobs Act. Il giuslavorista Domenico Tambasco (già ospite della puntata del 19 febbraio scorso) ci racconta le conseguenze delle nuove norme sul d
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Mediaset e Lega, le uniche ditte ora in movimento della destra in Italia. Intervista con Eric Jozsef.
03/03/2015 Durata: 28minSilvio Berlusconi tra meno di una settimana, il 9 marzo, finirà di scontare la pena per la condanna definitiva per frode fiscale. L'ex capo del governo si libera così di un peso, ma altri ne restano: l'incandidabilità fino al novembre del 2019 e poi un partito, Forza Italia, logorato da uno scontro, oramai lungo, tra i vari gruppi e cerchie di potere. Nella paralisi del partito l'unica cosa che si muove, in quella che era la galassia della destra berlusconiana in senso stretto, sono le aziende del leader di Forza Italia: tra cessioni di partecipazioni per far cassa (quasi l'8% di Mediaset) e gli annunci di campagne acquisti (Rcs Libri e RaiWay), Fininvest e Mediaset stanno cercando in queste ultime settimane nuove posizioni di potere e di influenza, non solo economica e finanziaria. L'altro polo in movimento nella destra italiana è quello leghista, con un Matteo Salvini che non si capisce ancora se brilli di luce propria o di quella riflessa dalla debolezza politica di Berlusconi. Il lessico profondo, viscera
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Principi fondamentali, articolo 3. Conversazioni sulla Costituzione. Con Stefano Rodotà.
02/03/2015 Durata: 33minTerza puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 3: l'uguaglianza. Ospite: Stefano Rodotà, giurista, professore emerito all'Università La Sapienza di Roma dove ha insegnato per anni Diritto Civile. Lo studio dei diritti attraversa tutta la storia della ricerca scientifica del professor Rodotà. “Solidarietà, un'utopia necessaria” (Laterza, 2014) è il titolo del suo ultimo libro. «L'articolo 3 è un articolo straordinario», dice Rodotà. «Se noi, ancora oggi, lo confrontiamo con gli articoli delle altre costituzioni - a cominciare dalla costituzione tedesca del 1949 e dalle altre successive costituzioni – notiamo che non c'è alcun articolo che sia così forte, lungimirante e che abbia innovato profondamente rispetto alle parole chiave dell'eredità della Rivoluzione francese (libertà, eguaglianza, fraternità)». Il professor Rodotà racconta anche dei vuo
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Europa, la grande trattativa è iniziativa. In gioco non solo la Grecia. Intervista con Giovanni Dosi.
26/02/2015 Durata: 28minIl governo Tsipras ha presentato il suo piano per ottenere i finanziamenti europei. L'Europa ha dato ad Atene una prima risposta positiva. Più critici i rilievi di Bce e Fmi. E' il punto di partenza di una trattativa tra Atene e i governi europei che dovrebbe durare due mesi (entro fine aprile) e trasformare la proposta greca in un vero e proprio accordo. Sarà una trattativa in cui in gioco non c'è solo la Grecia, ma anche il futuro dell'Unione Europea. Ospite di Memos è Giovanni Dosi, economista, direttore dell'istituto di Economia della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Dosi, insieme ad altri 300 economisti europei, ha firmato un appello ai governi europei (vedi Memos del 10 febbraio scorso) a favore del governo greco: «una politica di minacce, di ultimatum, di ostinazione e di ricatti – scrivono gli economisti - significherebbe agli occhi di tutti il fallimento morale politico ed economico del progetto europeo». A Memos Dosi definisce, anche con un po' di ironia, un successo il progetto di Atene: «E' un
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L'ultimo treno per l'industria italiana. Finmeccanica vende Ansaldo Breda ed esce dall'industria ferroviaria. Intervista con Stefano Sylos Labini.
25/02/2015 Durata: 26minUn altro colpo per l'industria italiana. La Finmeccanica – società statale, il più grande gruppo italiano dell'alta tecnologia (difesa, aerospazio e sicurezza) – ha venduto ai giapponesi della Hitachi la Ansaldo Breda e la Ansaldo Sts. L'Italia esce così da un settore strategico come quello dell'industria ferroviaria. Alla Breda lavorano 2 mila persone. Alla Sts sono in 4 mila. Gli stabilimenti si trovano a Pistoia, Napoli e Reggio Calabria. E' singolare - anche se i due eventi non sono strettamente collegati - che ieri, quasi contemporaneamente, mentre il governo italiano diceva un altro sì al progetto dell'alta velocità ferroviaria Torino-Lione (nel vertice Renzi-Hollande), la Finmeccanica annunciasse l'uscita dell'Italia dall'industria dei treni. Memos oggi ha ospitato Stefano Sylos Labini, studioso di economia ambientale ed energia, ricercatore dell'Enea. Sylos Labini è autore, insieme a Giorgio Ruffolo, di un libro uscito un paio d'anni fa dal titolo: “Il film della crisi. La mutazione del capitalismo”
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Le mani del governo Renzi sulle banche popolari. Intervista con Elio Lannutti e Giulio Sapelli.
24/02/2015 Durata: 27minLa trasformazione in società per azioni delle maggiori banche popolari italiane (dieci in tutto), decisa dal governo per decreto, ha scatenato numerose reazioni contrarie: la destra che parla di “colpo di mano”, l'opposizione di M5S e Sel che paventa prossime scorrerie in Italia da parte della speculazione internazionale. Ma alla decisione del governo è seguita anche un'inchiesta della magistratura: la procura di Roma indaga per insider trading, per capire chi ci ha guadagnato in Borsa utilizzando le informazioni riservate sull'operazione “Banche Popolari Spa”. «Ci sono troppi banchieri e pochi prestiti in Italia»: per Renzi è questa la ratio del decreto. Un provvedimento che aprirà di fatto i forzieri delle banche popolari ai capitali dei grandi gruppi bancari, non solo italiani. Gli ospiti di Memos di oggi sono: Elio Lannutti, presidente di Adusbef (l'associazione che difende gli utenti del sistema bancario), ex parlamentare dell'Idv; e Giulio Sapelli, storico dell'economia dell'Università Statale di Milano
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Principi fondamentali, articolo 2. Conversazioni sulla Costituzione. Con Valerio Onida.
23/02/2015 Durata: 23minSeconda puntata di “Principi fondamentali”, l'appuntamento settimanale di Memos con la Costituzione. Ogni lunedì Memos racconta uno dei primi dodici articoli della nostra Carta fondamentale. Tema di oggi, l'articolo 2: dai “diritti inviolabili” ai “doveri inderogabili”. Ospite Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, giudice della Consulta dal 1996 al 2005, ha insegnato diritto costituzionale all'Università Statale di Milano (La Costituzione, Il Mulino, 2007). Articolo 2 Cost.: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».
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Jobs Act, ad un passo dal via. L'articolo 18 non c'è più. Intervista con Domenico Tambasco.
19/02/2015 Durata: 26minE' questione di giorni e il Jobs Act sarà legge dello stato e verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Un passaggio storico: si chiude un pezzo rilevante della storia dei diritti di chi lavora in Italia e si chiude con una riduzione delle garanzie per i lavoratori contro i licenziamenti arbitrari. Il “totem ideologico dell'articolo 18” - come l'aveva definito il capo del governo Renzi – di fatto scompare. Memos ha ospitato l'avvocato Domenico Tambasco, un giuslavorista, specializzato nella difesa dei lavoratori, legale dell'Associazione “Tribunale per i diritti degli immigrati”, collaboratore di Micromega. Tambasco descrive, anche attraverso casi specifici, i cambiamenti sostanziali che arriveranno con le nuove norme.
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Nazareno, chi? Il patto non esiste, ma in tv si vede. Intervista con Marco Mele.
18/02/2015 Durata: 23minLa Tv in Italia? Sembra essere cambiato poco dall'apice del berlusconismo televisivo, dieci anni fa. Rispetto ad allora gli interessi, non solo televisivi, di Berlusconi continuano a spadroneggiare. Colpa del patto del Nazareno? «Non ce n'è bisogno», racconta a Memos Marco Mele, giornalista del Sole 24 ore che da anni scrive di tv e media. «Il patto del Nazareno c'entra poco. C'entra, invece, il fatto che esiste una cultura di governo – anche in questo governo di centrosinistra – che non va a smuovere gli assetti del sistema televisivo nazionale. Accade di default, senza che ci sia bisogno del patto». L'ultima vicenda è quella che riguarda i canoni per i diritti d'uso delle frequenze televisive su cui il governo è intervenuto, un paio di giorni fa, per confermare uno sconto ad hoc su quel canone a favore di Rai e Mediaset. «L'unica cosa certa – dice Mele – è che oltre al favore a Mediaset si rischia di aggravare la situazione delle tv locali, con un danno al pluralismo». A Memos Marco Mele fa alcune ipotesi
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Grecia, ultima chiamata dall'Europa? Intervista con Andrea Boitani e Gabriele D'Ottavio.
17/02/2015 Durata: 26minL'ultimatum lanciato dai 18 ministri della finanze dei paesi dell'euro alla Grecia (il diciannovesimo paese euro) è una richiesta di capitolazione: o accettate le vecchie regole dell'austerità (contenute nel famigerato Memorandum della Troika) oppure non ci sarà spazio per nuovi piani. Dall'Eurogruppo, di fatto, è come se fosse partita una richiesta ad Atene di arrendersi di fronte alla Troika. Il governo Tsipras, infatti, se vorrà rispettare la sua principale promessa elettorale di fine dell'austerità, non potrà accettare una proroga del Memorandum. Le posizioni in campo appaiono inconciliabili, ma lo spazio per trattare è ancora aperto. “Raggiungeremo un accordo entro 48 ore”, diceva ancora ieri sera il ministro delle finanze greco Janis Varoufakis con un sfoggio di ottimismo tattico. Della situazione greca, del peso schiacciante esercitato dal governo tedesco nella trattativa, del ruolo defilato assunto invece dai governi di Parigi e Roma, Memos ne ha parlato oggi con Andrea Boitani, economista dell'Univer
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Principi fondamentali, articolo 1. Conversazioni sulla Costituzione. Con Carlo Smuraglia e Paolo Caretti.
16/02/2015 Durata: 25minInizia oggi un ciclo di trasmissioni dedicate alla Costituzione. “Principi fondamentali, conversazioni sulla Costituzione”: è il titolo di questa serie che tutti i lunedì, all'interno di Memos, ripercorrerà i primi 12 articoli della nostra Carta fondamentale. Ne parleremo mettendoli alla prova della loro attualità, confrontandone il significato che avevano voluto darne i costituenti con il significato che hanno assunto oggi. Si comincia con l'articolo 1. Ospiti Carlo Smuraglia, presidente dell'Anpi, partigiano, giurista; e Paolo Caretti, costituzionalista dell'università di Firenze (I diritti fondamentali. Libertà e diritti sociali, Giappichelli, 2011). Articolo 1 Cost.: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
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Lampedusa, il dovere di aiutare. Perchè l'Europa non vuole permetterselo? Intervista con Cécile Kyenge.
12/02/2015 Durata: 27minCécile Kyenge è una deputata europea. E' stata ministra dell'Integrazione nel governo Letta dall'aprile 2013 al febbraio 2014. Era dunque una ministra del governo italiano quando fu decisa l'operazione Mare Nostrum, dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, in cui morirono 366 persone. Un'operazione che era mirata principalmente al soccorso in mare dei migranti e che poi è stata abbandonata e sostituita – dal primo gennaio di quest'anno – con la cosiddetta operazione Triton, limitata al solo pattugliamento di una zona ristretta di mare. Perchè Mare Nostrum è stata abbandonata? Perchè il governo italiano non l'ha fatta diventare un perno della sua politica sull'immigrazione? Perchè, poi, l'Europa non vuole permettersi il dovere del soccorso in mare dei migranti? «Perchè oggi – dice Cécile Kyenge, ospite di Memos - visto che non abbiamo una politica comune europea, prevalgono logiche ideologiche, economiche che portano ciascuno a voler proteggere il proprio territorio, a chiedere una chiusura delle fronti
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Un promemoria storico per Charlie Hebdo, ad un mese dagli attentati di Parigi. Intervista con Adriano Prosperi.
11/02/2015 Durata: 28minE' passato un mese dalla manifestazione di Parigi dopo la strage nella redazione di Charlie Hebdo e nel supermercato ebraico di Porte de Vincennes. Sono state centinaia di migliaia le persone che sono scese in piazza contro la violenza terroristica, per ricordare le 17 vittime e per affermare i valori repubblicani di libertà. Nessun bavaglio alla satira, la libertà di critica non può essere limitata. Memos oggi ha ospitato Adriano Prosperi, storico alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Prosperi – che ha appena pubblicato un articolo sul magazine online Eutopia – ha raccontato le radici storiche di quella che definisce “la pratica dell'irrisione deliberata concentrata sull'immagine di Maometto”. Ripercorre gli anni della propaganda religiosa di matrice cristiana, nel XVI secolo, con lo scontro a colpi di immagini dissacranti tra la chiesa romana e quella riformata. E prima ancora la propaganda della chiesa medievale contro gli ebrei con “l'odio antigiudaico che si diffuse in Spagna fino all'espulsione degli e