Notiziario Antiproibizionista

Il "decreto sicurezza" è legge. L'articolo 18 colpisce l'intero comparto produttivo, industriale e commerciale della canapa affossando un'eccellenza del "Made in Italy". E' un'altra tappa della "guerra alla droga" di questo governo: dal decreto "anti rave", al "decreto Caivano", al nuovo Codice della strada, al decreto "sicurezza". Guerra alle evidenze e alle persone che colpisce anche ciò che droga non è: le infiorescenze di canapa e tutta la filiera agricola, produttiva e commerciale. Una politica nella quale c'è un metodo, ma della quale non si comprende il senso

Il decreto "sicurezza" è il più grave attacco alle libertà e ai diritti costituzionali da quando esiste la nostra repubblica. Punta direttamente a colpire il dissenso e la protesta. La questione "sicurezza" è declinata sempre in termini di ordine pubblico e quasi sempre associata a quella della "droga". In nome della "guerra alla droga" il "decreto sicurezza" proibisce anche le infiorescenze di canapa che droga non sono. la "guerra alla droga" è guerra alle evidenze e alle persone. Il punto cruciale è la questione dei diritti e della libertà personale attorno al quale ruota l’idea di società che abbiamo in mente.

Il "ddl sicurezza", senza alcuna ragione di straordinaria necessità ed urgenza, è stato trasformato in decreto legge su cui è stata posta la fiducia impedendo un dibattito approfondito e limitando il potere legislativo del Parlamento. Per questo Governo la sicurezza è sempre e solo problema di ordine pubblico, repressione del dissenso, criminalizzazione delle devianze. In nome della "guerra alla droga" l’articolo 18 si appresta a distruggere la filiera della canapa industriale, trattando come droga ciò che non lo è. Ma intanto lo Stato incassa soldi dal gioco d'azzardo e da droghe pesanti come alcol e tabacco