Autista Moravo

La Grande Guerra ha provocato un disastro economico in tutta Europa. La crisi sociale ha provocato rivolte. La vecchia classe dirigente aveva paura della Rivoluzione e ha usato il fascismo. Ma è davvero andata così? Ne abbiamo parlato con Giulia Albanese, storica dell'Università di Padova e autrice del libro "La marcia su Roma", edito da Laterza.

Dopo la Prima Guerra Mondiale ci sarà la Prima Epidemia Mondiale: la spagnola. Si stimano 40 milioni di morti, più vittime del conflitto. Ma è una storia per molti versi dimenticata. Volutamente dimenticata. Ne abbiamo parlato con Eugenia Tognotti, storica della medicina all'Università di Sassari e autrice del libro La "spagnola" in Italia, pubblicata da Edizioni Franco Angeli

I giovani sono stati l'ossatura dell'interventismo e in molti sono partiti volontari per il fronte. In tanti sono morti e chi è tornato era trasformato dall'esperienza della guerra. In questa puntata di #autistamoravo analizzeremo questo tema con la chiave di una mostra in corso al Collegio Ghislieri di Pavia.

Autista Moravo di mar 19/05/15

Il 24 maggio 1915 l'Italia entrò in guerra. Gli interventisti festeggiarono: avevano sconfitto quella che fino a pochi mesi prima sembrava la maggioranza del Paese, i neutralisti. Ne abbiamo parlato con lo storico Mario Isnenghi.

Autista Moravo di lun 06/10/14

Parlare di Grande Guerra significa parlare di noi, oggi. Perché la Prima Guerra Mondiale contiene tutti i temi dei conflitti attualmente in corso: vittime civili, tecnologia, persuasione delle masse...Ne abbiamo parlato con Barbara Bracco, storica a Milano Bicocca, con Franco Marini, presidente del Comitato Storico sulla Grande Guerra, Alessandro Colombo, docente alla Statale di Milano.

Il 31 luglio 1914 due colpi di pistola fanno tacere la voce più forte contro la guerra: il leader del Partito Socialista Francese Jean Jaures. La guerra può cominciare. Ne abbiamo parlato con David Bidussa, citazioni dall'Humanité e da Edith Wharton.

Vienna e Berlino kaputt. Cosa ha provocato il crollo delle due nazioni che hanno voluto la Grande Guerra e che stavano ottenendo successi militari? Le risposte sono in parte militari, ma soprattutto economiche. Ne abbiamo parlato con Gerhard Hirschfeld, Giovanni Schininà, Fabio Ghelli.

Dove c'erano le trincee, cent'anni dopo, c'è stata la musica. Il "silenzio" suonato da Paolo Fresu a Folgaria è la forma scelta dall'ufficio di Palazzo Chigi che si occupa di Grande Guerra per rendere omaggio ai soldati morti su tutti i campi di battaglia. (seconda parte)

Vittime due volte. I soldati italiani fucilati durante la Grande Guerra nella maggior parte dei casi sono morti innocenti e hanno ancora il marchio dei traditori. Tutti i paesi li hanno "perdonati". Tutti tranne l'Italia. Quando li riabiliterà? Ne abbiamo parlato con Franco Marini, Presidente del Comitato Storico sulla Grande Guerra, con Marco Cuzzi dell'Università Statale di Milano e con Andrea Saccoman dell'Università Bicocca. (prima parte)

La storia degli ultimi 100 anni può fare affidamento anche alle immagini, ai suoni, al cinema. Il Museo Storico del Trentino ha recuperato kilometri e kilometri di filmati, molti inediti. Una mostra aperta alle Gallerie di Piedicastello fino alla prossima primavera. (seconda parte)

Fino al 1917 al di fuori delle zone direttamente coinvolte nei combattimenti la vita poteva essere quasi normale: si poteva correre il Giro d'Italia, si poteva tenere il campionato di calcio... (prima parte)

Autista Moravo di ven 25/07/14 (seconda parte)

Il "silenzio" sprigionato dalla tromba di Paolo Fresu risuonerà domenica 27 luglio dalle montagne di Folgaria per ricordare le vittime della Grande Guerra. (prima parte)

Insultati come "scemi di guerra", si tratta - in realtà - i centinaia di migliaia di soldati traumatizzati dai bombardamenti e dalla morte. Sono stati considerati imboscati, li hanno curati con scosse elettriche e virus malarici per riportarli a combattere. Ne abbiamo parlato con Pietro Rizzi, del Centro Milanese di Psicoanalisi e con Giorgio Cosmacini, storico della medicina. Di fondamentale aiuto il documentario "Scemi di guerra" prodotto dalla VivoFilm.

La guerra ha spaccato i partiti socialisti di tutta Europa. Una crisi che travolgerà anche l'Internazionale, incapace di promuovere un'idea alternativa al conflitto. Ne abbiamo parlato con il professore Giovanni Scirocco dell'Università di Bergamo, con Gerhard Hirschfeld dell'Università di Stoccarda e con David Bidussa della Fondazione Feltrinelli.

Nella Prima Guerra Mondiale le grandi capacità distruttive delle armi sono appaiate ai passi in avanti nelle cure mediche. Ma il bilancio, purtroppo, resta spaventoso. Ne abbiamo parlato con Barbara Bracco, storica della Bicocca di Milano e con Giorgio Cosmacini, storico della medicina.

Generali macellai? Sì, ma, purtroppo, era così su tutti i fronti. Gli Stati Maggiori di tutti gli eseciti erano abituati ad una guerra ottocentesca e hanno fatto scelte sanguinose. Ne abbiamo parlato con Andrea Saccoman, storico all'Università Bicocca e Marco Cuzzi, che insegna alla Statale di Milano.

La persuasione di massa. L'Europa, nel giro di poche settimane, grazie all'uso sapiente dei governi ansiosi di guerra, è diventata interventista. Come è stato possibile? Qualche risposta da Angelica Mucchi Faina, psicologa sociale e con Pietro Rizzi, psicoanalista.