Trama
Liturgia della settimana, preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire di Bassano Romano (VT)
Episodi
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[Lun 7] Vangelo: Gn 28, 10-22; Sal.90; Mt 9, 18-26.
06/07/2025 Durata: 01minIn quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell'istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
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[Lun 7] Commento: In te saranno benedette tutte le nazioni...
06/07/2025 Durata: 01minIniziamo il nostro commento di oggi dalla prima lettura. In queste settimane stiamo leggendo il libro della Genesi. Giacobbe, dopo aver ricevuto la benedizione del padre Isacco, deve fuggire dinanzi alla furia e alle minacce del fratello Esaù, che ne è stato privato. Nella fuga verso Carran, verso l’Oriente da cui era venuto il nonno Abramo, durante una sosta notturna prende sonno e vede la famosa scala sulla quale gli angeli scendono e salgono. Qui Dio si fa a lui presente e gli promette che quella terra su cui riposa gli sarà data come eredità, e che nel suo nome saranno benedette tutte le nazioni. La promessa fatta ad Abramo viene così riaffermata. Il “benedetto” per eccellenza della stirpe di Abramo e discendente di Giacobbe è Gesù, che diventa “benedizione” per quanti accolgono con fede il suo insegnamento, come oggi ce lo presenta la pericope del Vangelo tratta da Matteo. Egli è benedizione per la povera donna che soffre di emorr
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[Dom 6] Vangelo: Is 66, 10-14; Sal 65; Gal 6, 14-18; Lc 10, 1-12. 17-20.
05/07/2025 Durata: 01minIn quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". Ma quando entrerete in una citt
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[Dom 6] Commento: Come agnelli in mezzo ai lupi.
05/07/2025 Durata: 02minGesù affida ai Suoi il compito di continuare e perpetuare nel mondo la sua missione fino alla fine dei tempi. Un mandato difficile, quasi impossibile, se affidato solo a delle forze umane e non solo perché la messe è molta e gli operai sono pochi, ma soprattutto perché gli inviati, già di per sé deboli, dovranno affrontare ogni genere di insidie e di persecuzioni. Vuole che siano sgombri di ogni cosa, privi di ogni sostegno umano, ma solo fiduciosi in Colui che li manda. Dovranno annunciare l’avvento del Regno di Dio sulla terra e la pace, come frutto primario della redenzione. L’annuncio che viene loro affidato, perché di origine divina, perché verità rivelata e vissuta da Cristo stesso, ha in sé una intrinseca forza di convinzione, per cui deve essere soltanto fedelmente proclamata e testimoniata. Sarà fruttuosa per chi l’accoglie, sarà motivo di condanna per chi invece la respinge e la rifiuta. È il rifiuto della salvezza
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[Sab 5] Vangelo: Gn 27, 1-5. 15-29; Sal.134; Mt 9, 14-17.
04/07/2025 Durata: 50sIn quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».
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[Sab 5] Commento: Il digiuno e le nozze.
04/07/2025 Durata: 02minLa privazione temporanea e volontaria del cibo e delle bevande faceva parte dei sacrifici antichi e, con accezioni diverse, mirava alla purificazione dell’uomo per avere poi un approccio più facile ed intimo con i diversi riti in onore della divinità. L’ha praticato lo stesso Gesù per quaranta giorni, lontano dalla gente, nel deserto, prima di intraprendere la sua missione pubblica e chiamare a sé i suoi discepoli. Nella concezione cristiana tale significato ha assunto un valore più teologico e profondo: è principalmente la volontaria partecipazione al sacrificio di Cristo, è praticata come pena, come penitenza, come preparazione ai grandi eventi della salvezza, come la Quaresima. I discepoli di Giovanni entrano in conflitto con quelli del Signore e gli domandano: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?». L’appunto è rivolto direttamente ai discepoli, ma va a colpire lo stesso Cristo, che è il
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[Ven 4] Vangelo: Gn 23, 1-4. 10. 19; 24, 1-8. 6; Sal.105; Mt 9, 9-13.
03/07/2025 Durata: 49sIn quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».
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[Ven 4] Commento: "Seguimi!"
03/07/2025 Durata: 02minSi china sui malati il Signore Gesù. Viene a chiamare a sé i dispersi e i lontani affinché si formi un solo ovile sotto un solo pastore. La forza della sua voce non ha limiti: egli chiama chi vuole con toni imperativi per esprimere la sua signorìa sull’uomo e l’intensità dell’amore che gli vuole manifestare. Oggi si accosta a un pubblicano seduto al banco delle imposte. È Matteo che racconta la sua chiamata con sorprendente semplicità: Gesù, passando, lo vide e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Sono tutti interessanti i particolari del racconto: c’è un uomo seduto, legato alla sua realtà umana, al suo mestiere, probabilmente non apprezzato da molti; c’è Gesù che passa e pone il suo sguardo su di lui. È, da quello che segue, uno sguardo di misericordia e di amore. Ci ricorda un episodio analogo quando, dopo il dialogo con il giovane ricco: «Gesù, fissatolo, lo am