Trama
La psicopatologia dinamica, intesa come disciplina il cui obiettivo è la costruzione di un modello comprensivo ed esplicativo dei fenomeni di disagio psichico, deve fare i conti, per un verso, con l’unicità e l’irripetibilità delle esperienze soggettive, ciascuna delle quali è radicata in un determinato contesto ambientale e, per un altro, con la relativa invarianza dei sintomi, dei vissuti e dei comportamenti psicopatologici. Questa doppia faccia del disagio psichico, esperito da soggetti unici e irripetibili in modi e forme fenomenologicamente ripetitivi, induce la psichiatria dinamica ad enfatizzare l’approccio narrativo alle esperienze cliniche e quella biologica a costruire schemi nosografici meramente descrittivi. L’autore affronta questo problema con l’intento di delineare un nuovo modello psicopatologico dinamico – definito struttural-dialettico – atto a risolverlo.
Nel primo volume sono esposti i principi teorici che sono alla base della costruzione di tale modello: l’attribuzione alla natura umana di un corredo di bisogni intrinseci – di appartenenza/integrazione sociale e di opposizione/individuazione – universali ma diversamente rappresentati a livello individuale; l’assunzione di tali bisogni come programmi psicobiologici che sottendono lo sviluppo della personalità dando luogo, in conseguenza dell’interazione con l’ambiente, alla strutturazione, a livello inconscio, di tre funzioni (l’Io, il Super-io e l’Io antitetico): l’identificazione di una matrice strutturale conflittuale comune a tutto l’universo psicopatologico, riconducibile al difetto di integrazione funzionale tra il Super-io e l’Io antitetico, che può giungere alla scissione dinamica; la descrizione delle strutture psicopatologiche nelle quali si esprime il conflitto strutturale (ansiosa, isterica, ossessiva, maniaco-depressiva, delirante).
Nel secondo volume si illustra in quale misura il modello teorico struttural-dialettico proposto consente di comprendere e spiegare tutto l’universo psicopatologico sulla base di un ordinamento che, a differenza di quello nosografico, non è solo descrittivo bensì dinamico. Viene fornita in dettaglio un’analisi dei vissuti, dei sintomi e dei comportamenti psicopatologici, la quale viene a porsi oltre che come indispensabile strumento di riflessione per gli addetti ai lavori, come modello alternativo rispetto all’imperante sistema classificatorio del DSM.
Il terzo volume è dedicato alla pratica terapeutica che discende dal modello struttural-dialettico. Vengono illustrati i principi che fanno da cornice a tale pratica, le fasi attraverso cui si realizza, le resistenze in cui si imbatte, il problema dell’uso dei farmaci. Notevole attenzione è dedicata al problema delle psicosi, che viene affrontato, oltre che teoricamente, anche sulla base di un resoconto dettagliato di alcune storie cliniche.