Trama
Per lunghi secoli, e almeno fino agli albori della modernità, la solitudine è stata considerata uno stato desiderabile, uno strumento di evoluzione personale fondamentale. A conferirgli una valenza negativa sono stati poi il razionalismo illuminista, la sociologia marxista e infine la psicologia moderna. Il lavoro di Nicole Pagliarini esamina il fenomeno da un punto di vista esistenziale e attuale considerando gli aspetti tipici della solitudine giovanile e urbana e di come la solitudine, dopo un percorso evolutivo, rappresenti una conquista . La solitudine è quindi rivalutata come strumento di rafforzamento di Sé e conquista del proprio essere più autentici e come mezzo di emancipazione dal rumore sociale e dal pensiero standard collettivo indotto dai mass media.
L’opera comprende un breve excursus storico artistico sulle rappresentazioni della solitudine nelle arti figurative e un’ampia parte che esamina il pensiero dei grandi filosofi sul tema fino all’età contemporanea in cui, grazie al contributo di alcuni pensatori come Roberto Assagioli e di Eckhart Tolle, la solitudine diventa pratica filosofica diretta alla conquista di uno stile di vita libero, autonomo e personale.