Arma Infero 4: Delenda Gordia

  • Autore: Fabio Carta
  • Editore: Inspired Digital Publishing
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Trama

Capitolo conclusivo della saga Arma Infero.

Mentre Karan accorre al richiamo di Lakon, sperduto nello spazio, la nuova Falange è colpita a tradimento dalla sua nemica di sempre, Gordia. Nulla ormai può impedire la resa dei conti, la più grande e catastrofica guerra dell'intera storia coloniale di Muareb. Questo è il volere del Martire Tiranno, questo il terribile messaggio della sua verità.

Ma dov'è la verità, ora che il cielo è prossimo a crollare sugli empi e i peccatori, ora che non solo Gordia ma tutto il pianeta si trova davanti alla minaccia della propria cancellazione? In fondo a tutto, la prova del Trono attende Karan con le sue confessioni, poiché nel vero amore come nell'apocalisse non può esserci spazio per inganni e bugie. 



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RIASSUNTO DEI CAPITOLI PRECEDENTI…

(ATTENZIONE! Il riassunto contiene spoiler dei capitoli precedenti)



Karan, maniscalco della cavalleria di Dragan, s'incarica di istruire Lakon, un nuovo e misterioso schiavo delle officine, capace di interfacciarsi con i mezzi dei cavalieri, gli zodion, in una modo mai visto. In virtù di queste capacità, Lakon è subito nominato Mastro di Forgia e cavaliere. Insieme al suo amico, parte alla ricerca di ulteriori reliquie tecnologiche necessarie al tanto atteso risveglio dello spirito del Pagan. Sopravvissuti al tradimento nella terribile battaglia nucleare di Bastian, che inaugura la guerra civile, giungono fin nella capitale della Falange, Higgs, solo per scoprirla profondamente corrotta dagli interessi dei gordiani, acerrimi nemici dei popoli dei calanchi. Proprio per sviare le trame gordiane, Karan e Lakon decidono allora di dividersi. Karan si dirige a sud con l’amata Luthien nell’esotica e rigogliosa Gargan mentre Il Mastro di Forgia prosegue la sua ricerca nelle remote lande boreali. Pur così lontani i nostri protagonisti vedranno intrecciarsi nuovamente le loro storie, sullo sfondo di una guerra civile dove la furia cieca dell’uomo scatena il potere di nuove e terribili armi. Contro questa barbarie la cavalleria coloniale è costretta ad evolversi, crescendo e diventando qualcosa di diverso e migliore. 

In questo tripudio di eventi distruttivi Lakon riesce a giungere alla fine dell'eroica Cerca del Pagan, scampando alla morte e reincarnandosi nel corpo del giovane Wotan. Tornato assieme a Karan nella Falange squassata dalla guerra civile, giunge in una Dragan irriconoscibile, decadente e corrotta. Utilizzando proprio l'arcano sapere appreso nella Cerca, il Mastro di Forgia riesce in poco tempo a risollevare le sorti del Krak e a portare i suoi nuovi ulani volanti nella battaglia decisiva di Verthun, l’altare di morte e fuoco dove un nuovo, supremo sacrificio è richiesto per la rinascita del Pagan. È infatti l'invincibile fauno delle leggende, da Lakon evocato e incarnato, a porre fine alle ostilità e a regalare la vittoria alla Falange ormai definitivamente comandata dall'unico Arconte Supremo, Zieten. Sull'onda della vittoria e del dilagante fanatismo religioso per Lakon, Silen, ebbro di gloria, scatena una ferocissima campagna militare contro Zoshima, consociata di Gordia nella gestione dell'Anello Orbitale, e ne conquista i suoi preziosi astroporti. In tale occasione Karan, in prima fila nella distruzione della sua stessa casa, combatte guidato dai poteri mentali di Lakon e scopre di poter accedere alle capacità astronautiche del fulleren. Con questa capacità conta ora di potersi ricongiungere nuovamente all'amico, misteriosamente scomparso nello spazio interplanetario.