Trama
Spesso, per ristabilire la verità, è necessario rimuovere sporcizie, sondare oscenità spaventevoli, affondare lo sguardo nell’immondo fermento di mille depravazioni, vincere ripugnanze lubriche, sfidare la melma morale col freddo volere e la salda tenacia del sapiente che indaga. Ma se la fantasia ha creato tutta una leggenda sul cupo groviglio degli avvenimenti di un’epoca o sui foschi meandri di un’anima tumultuosa su cui il biografo o il bibliografo vuole portare uno sprazzo di luce; se l’errore, volontario o no, si è perpetuato, attraverso gli anni, dilagando, l’arma più temprata si spunta facilmente nelle tenebre ispessite dal preconcetto sociale, perché cozza inevitabilmente contro l’invulnerabile.
E fantasia ed errore hanno sorpassato ogni limite in merito a ciò che fu la Francia sul finire del XVIII secolo. L’esagerazione più sfrontata ha ristretto nei suoi immani tentacoli, soffocandola, la verità. La Francia di Luigi XV! I suoi scrittori la rivelarono una inesauribile fonte di pervertimento morale e sensuale; gli stranieri si compiacquero dichiararla maestra di depravazione e di cinismo.
Indice dei Contenuti
I. Satiriasi, effetto di decadenza
II. Due scandali discutibili
III. Fughe, carceri, ribellioni e... romanzi
IV. Testimonianze d’un moralista
V. Non criminale, ma pazzo...
VI. Il testamento d’un ateo
VII. Parallelismi
VIII. Bibliografia sadiana
IX. L’immortalità nel delitto