Matteo Flora

Gli 887 milioni contestati a Meta sono un problema per il Digitale, non per Meta con Valerio Vertua

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Trama

La notizia della presunta evasione fiscale da 887 milioni di euro da parte di Meta, emersa dalle indagini della Procura di Milano, non è solo un caso ''legale'': è un campanello d'allarme per tutto il mondo digitale. Il concetto alla base dell'accusa è rivoluzionario (e per certi versi pericolosissimo): i dati personali forniti dagli utenti, in cambio dell'accesso gratuito a piattaforme come Facebook e Instagram, vengono considerati una ''permuta'' con valore economico. Di conseguenza, secondo questa interpretazione, il Gruppo Meta avrebbe dovuto pagare l'IVA su tali transazioni. ⚠ Cosa significa per noi?Se questa visione venisse confermata, rischiamo di minare alla base il funzionamento di Internet:» Tutti i modelli di business basati sulla monetizzazione indiretta, come newsletter gratuite, app free-to-use, piattaforme di contenuti e persino programmi di loyalty, potrebbero essere soggetti a tassazione retroattiva.» Le piccole e medie imprese, i content creator e le start-up che dipendono da questi modell