Mindfulness In Voce

Voler correggere le nostre parti difficili porta implicitamente con sé l'idea che quelle parti siano sbagliate. Peccato che questo esasperi l'insofferenza e il rifiuto che proviamo nei loro confronti, in un circolo vizioso senza fine. Il rimedio è provare a rilassarsi, respirare e non opporre loro alcuna resistenza. Lasciarle essere.

Ascoltare è un'arte che richiede impegno e dedizione. E' un'esperienza totalizzante che coinvolge il corpo, la mente e il cuore. Quando ascolti davvero, il tuo interlocutore si sente al sicuro, perché percepisce che sei interessato a ciò che prova e a ciò che dice. Questo crea un legame profondo, che a sua volta contribuisce ad aumentare la fiducia.

Meditazione formale e informale sono due facce della stessa medaglia e lo scopo di entrambe è espandere la consapevolezza corporea, emotiva e cognitiva. In particolare, la pratica informale permette a chiunque di fare propri i nobili principi della Mindfulness. Perché in meditazione quello che conta non è ciò che fai, ma come lo fai.

A volte ci lasciamo portare via dai nostri piccoli drammi personali, dimenticando di essere parte di qualcosa di più vasto. Eppure, basta fermarsi un istante, per una passeggiata al parco o nel bosco o in riva al mare, ed essere grati, connessi con noi stessi e con questo meraviglioso mondo. Meditare in Natura è un dono e può insegnarci molto.

L'ego viene spesso maltrattato e connotato negativamente, ma in realtà ne abbiamo bisogno per funzionare nel mondo ordinario. L'obiettivo di ogni percorso spirituale non è quello di sbarazzarsene, ma di non farsi dominare da lui. Di trasformarlo in un alleato. Per aiutarci ad essere svegli e pienamente consapevoli della nostra vera natura.

La Mindfulness ci rende testimoni, ci porta a osservare le nostre manifestazioni, istante per istante, senza identificazione o giudizio. Questo toglie energia alla mente e al suo continuo brontolio, e produce uno stato di grazia e pace interiore che essa, sempre proiettata nelle ansie del futuro o nei rimpianti del passato, raramente conosce.

L'accettazione è uno dei fondamenti della pratica di consapevolezza. Accettare le cose così come sono significa anche riconoscere che ciò che è stato è stato e non si può cambiare. Inutile tormentarsi per cose accadute nel passato, la vita è adesso e ci chiede di non fermarci, di andare oltre. Con compassione, senza resistere né giudicare.

Tutto scorre è una frase che crea inquietudine. Chissà perché facciamo fatica a vedere che per ogni fine c'è un nuovo inizio. Siamo così spaventati dal lasciare andare cose, situazioni e persone, che non vediamo le mille opportunità che ci si aprono davanti. Perché una cosa è certa: la vita ci darà sempre un’altra occasione, una nuova forza.

L'antico maestro cinese Lao Tzu ha detto: Se sei depresso, stai vivendo nel passato. Se sei ansioso, stai vivendo nel futuro. Sei sei in pace, stai vivendo nel presente. Aforisma semplice e diretto per descrivere due stati mentali molto diffusi ai giorni nostri, e indicare la consapevolezza del qui e ora come via verso il benessere psicologico.

La Mindfulness è una qualità umana sempre presente. È sempre con noi. Sullo sfondo delle nostre vite c'è un oceano di tranquilla consapevolezza. Per sperimentarlo è necessario fermarsi e lasciare che le cose siano così come sono. Solo allora, in un istante, ci renderemo conto che in quella consapevolezza tutto è completo e perfetto così com'è.

Quanto tempo vuoi passare a preoccuparti per il futuro o a rimpiangere il passato? Rimuginare sulle preoccupazioni o sui rimpianti non li farà sparire. Non migliorerà la qualità della tua vita. Perché non provare invece a lasciare andare i tuoi film mentali e ad essere grato per ciò che di buono hai già nella tua vita adesso?

Mindfulness è tornare all'esperienza presente osservando ciò che accade dentro e fuori di noi, momento dopo momento. Niente da raggiungere. Niente da cambiare. Niente da fare. Semplicemente stare con quello che c'è, con atteggiamento quanto più possibile aperto e accogliente. Facile? No. Possibile? Con la pratica, certo che si.

Attraverso la meditazione di consapevolezza sviluppiamo la chiara comprensione e la saggezza che servono a vedere la vera natura della mente e a limitare l’impatto dei pensieri e delle emozioni distruttive. Libera da questi inquinanti, la mente può tornare al suo stato naturale, che è luminoso, spazioso e profondamente compassionevole.

Come esseri umani facciamo fatica ad accettare il fatto che tutto cambia. Continuamente. Eppure l’impermanenza è qualcosa di cui dovremmo imparare ad apprezzare il valore, poiché essa ci insegna a rispettare in ogni momento tutte le cose preziose che abbiamo intorno e dentro di noi e a dare loro il giusto valore. La Mindfulness ci può aiutare.

La consapevolezza è un bene prezioso. Ma anche raro: quante volte veniamo portati altrove dai nostri pensieri? Quante volte siamo in balìa del nostro pilota automatico? La buona notizia è che, nonostante tutto, la consapevolezza è sempre con noi. Sotto il caos mentale, ci sono sempre quiete e silenzio. E per accedervi, basta un respiro.

Razionalmente è facile capire l'assurdità di rimanere aggrappati a situazioni spiacevoli e pensieri disturbanti. Ce lo insegnano anche i gatti. Esiste però un'altra possibilità: lasciare andare, accettare, arrendersi al flusso naturale delle cose, e riconoscere che più desideriamo che le cose siano diverse, più rendiamo la vita difficile a noi stessi e agli altri.

Sulla medesima Terra su cui oggi appoggiamo i nostri piedi, tanta vita è passata prima di noi e tanta ne passerà anche dopo di noi. Ma ora siamo qui. Liberi di semplicemente essere; di inspirare ed espirare; di dimorare nella presenza e nella consapevolezza. Adesso. È tutto ciò che c'è da fare. Il resto viene da sé, il resto è solo rumore di sottofondo.

Portare consapevolezza nelle nostre relazioni è la vera sfida. Perché spesso nelle relazioni entrano in gioco emozioni intense. Le relazioni sono il luogo dove emergono le ferite, i traumi, gli schemi e le paure. Dove si danno battaglia cuore e mente, ego e umiltà, ragione e follia. In questo turbinio emotivo e cognitivo, la Mindfulness ci può aiutare.

Un genitore osserva compiaciuto la felicità del proprio figlio. Nella psicologia buddista si chiama mudita, che significa gioia compartecipe, ovvero quella gioia che si prova quando si entra a contatto con la gioia di qualcun altro. Anche per la psicologia occidentale la gioia è contagiosa, e il contagio dipende (forse) dall'empatia e dai neuroni specchio.

Lo stato di chiusura, o contrazione, della mente-cuore è alla base dello stress e di alcune patologie, sia fisiche che psichiche. Entrare in contatto con questa forma di sofferenza durante la meditazione è il primo passo verso il raggiungimento dello stato opposto di apertura e accettazione. Che è poi la reale misura della nostra pratica.