Musiche Dal Mondo

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 137:59:42
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Trama

Il podcast della trasmissione Musiche dal mondo di Radio Popolare

Episodi

  • Sonido Gallo Negro: Mambo Cosmico

    19/03/2018 Durata: 24min

    Sonido Gallo Negro è un gruppo di Città del Messico arrivato alla ribalta internazionale qualche anno fa con l'album Sendero Mistico, pubblicato, come il nuovo Mambo Cosmico, dalla Glitterbeat. La formazione è partita dalla rivisitazione di vari filoni della cumbia, la musica colombiana per eccellenza, con l'idea di enfatizzare in una affascinante chiave contemporanea e avantgarde e con un suono vintage la forte componente psichedelica che era già presente in molta produzione di cumbia degli anni sessanta-settanta. Una rivisitazione che Sonido Gallo Negro ha poi allargato anche ad altri generi, come il danzon, il porro, il cha cha cha e appunto il mambo.

  • Yiddish Glory. The Lost Songs of World War II

    12/03/2018 Durata: 23min

    Nel corso della seconda guerra mondiale un gruppo di ricercatori ebrei dell'Unione Sovetica raccolse testimonianze della cultura ebraica in quel drammatico frangente, mettendo insieme un centinaio di nuove canzoni in yiddish - la lingua degli ebrei dell'Europa orientale - scritte da soldati ebrei dell'Armata Rossa, da vittime e sopravvissuti delle regioni del paese occupate dai nazisti, da rifugiati che erano stati spostati negli Urali e in Siberia. Dopo la guerra i ricercatori furono arrestati nelle purghe di Stalin, e il materale fu dato per perso. E' stato invece ritrovato negli anni novanta in Ucraina: ora un florilegio di quelle canzoni viene offerto da uno splendido album pubblicato dalla Six Degrees.

  • Lucibela: Laço Umbilical

    19/02/2018 Durata: 28min

    Se vi manca Cesaria Evora, ascoltate Laço Umbilical: fra le cantanti capoverdiane delle ultime generazioni - Lura, Mayra Andrade, Elida Almeida... - che in generale nello stile e nel repertorio hanno cercato di distanziarsi dal grande ma anche ingombrante modello, Lucibela è quella che appare più vicina a Cesaria, pur distinguendosene nella voce e nell'espressione. Elegante e credibile in una musica di impronta neotradizionale, Lucibela interpreta brani di morna e coladera firmati da autori che vanno da Manuel de Novas, uno dei maggiori compositori capoverdiani del novecento, alla stessa Elida Almeida.

  • Djeneba e Fousco: Kayeba Khasso

    12/02/2018 Durata: 26min

    Una volta i griot dovevano la loro fama al loro ruolo di cantori della storia e della gloria delle famiglie nobili al cui servizio prestavano la loro arte; oggi le cose sono un po' cambiate e succede che vengano consacrati magari da un talent show televisivo: è quello che è successo a Djeneba Kouyaté, che si è affermata vincendo la prima stagione di Tounkagouna, talent show del Mali. Il chiarrista e cantante Fousseyni Sissoko, noto come Fousco, ha poi vinto la seconda edizione del talent. Dopo questi successi, Djeneba e Fousco hanno cominciato a fare coppia, prima nell'arte e poi anche nella vita.

  • Katja Sulc: Kamlisajlan

    05/02/2018 Durata: 27min

    Assieme con il polistrumentista messicano Alban Usatch, la cantante slovena Katja Sulc (pronuncia come Schultz in tedesco) ha messo in musica versi in lingua romanì di poeti gitani di diversi paesi dei Balcani e dell'Europa dell'Est. Uno dei pregi dell'album è che si stacca dai cliché, dall'immagine stereotipata, che circondano la musica rom dei Balcani, e evita l'enfasi che si trova spesso nella musica che ripropone questa tradizione: cercando invece delle atmosfere più sottili, più contemporanee, più indefinite, che non schiaccino ma anzi lascino respirare ed esaltino la poesia e la lingua romanì.

  • John Duhan: The Irishman's Finest Collection

    29/01/2018 Durata: 25min

    Nato nel '50 a Limerick, in Irlanda, Duhan, che ha curato personalmente l'antologia che gli dedica l'etichetta Arc, è l'autore di The Voyage, una meditazione sul matrimonio, l'amore coniugale e la famiglia, che è un raro caso di brano relativamente recente di provenienza folk - e non pop o rock - impostosi a livello internazionale con una diffusione che da trent'anni a questa parte non cessa di crescere (adattato in molte lingue, eseguito ai matrimoni in parti del globo lontanissime geograficamente e culturalmente dall'Irlanda...). "La vita è un oceano, l'amore è una barca, che ci tiene a galla in mezzo ad acque agitate": i versi chiave sono molto semplici, e forse è proprio per questo che così tanti nel mondo, nelle più diverse circostanze della vita, si sono identificati in The Voyage.

  • Emel: Ensen

    22/01/2018 Durata: 28min

    Per brani come l'emblematica Ya Tounes ya meskina, ovvero "Povera Tunisia", le canzoni della tunisina Emel furono bandite dalla radio e televisione del suo paese, ma continuarono a circolare attraverso la rete. Poi la sua canzone Kelmti Horra ("la mia parola è libera") diventò uno degli inni della primavera araba. Influenzata tanto da Joan Baez che da Bjork, Emel (che il 16 febbraio sarà all'Auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare) ha pubblicato Ensen, un nuovo album che sta tra musica araba e un asciutto gusto elettronico: un lavoro che testimonia dell'originalità del suo percorso, ma che è anche indicativo più in generale del rimescolamento di carte in corso nella sensibilità estetica delle ultime generazioni di musicisti del mondo arabo.

  • Rocqawali: Sufi Spirit

    15/01/2018 Durata: 29min

    Rocqawali, ovvero rock + qawali, la musica devozionale pakistana che era stata resa popolare a livello internazionale da Nusrat Fateh Ali Khan. L'idea è del batterista danese Stephan Grabowski: il qawali, con il suo carattere spiccatamente estatico, con il suo slancio e l'incisività un po' ipnotica della sua fisionomia ritmica, si sposa con le chitarre elettriche, che sembrano entrare anche loro in uno stato di esaltazione mistica.

  • Tootard: Laissez Passer

    08/01/2018 Durata: 29min

    Pubblicato dalla Glitterbeat, Laissez Passer è il primo album internazionale di un trio che si è formato sulle Alture del Golan, e una delle prime testimonianze musicali ad arrivare da quest'area del Medio Oriente, un territorio rivendicato dalla Siria, a cui legalmente appartiene, ma di fatto amministrato da Israele, che l'ha occupato nel '67 e che nell'81 lo ha annesso, con una decisione non riconosciuta dall'Onu. Come tutti gli abitanti delle Alture del Golan, i Tootard non hanno nessuna nazionalità e non hanno passaporto, ma per viaggiare solo un lasciapassare: i Tootard hanno però rovesciato questa difficile condizione di senza stato e senza bandiera in una idea musicale, nel prescindere dai confini musicali, e hanno fatto tesoro in particolare dell'esempio del rock-blues di un popolo che non ha un'identità formalmente definita, i touareg.

  • Trio da Kali/Kronos Quartet: Ladilikan

    04/12/2017 Durata: 27min

    L'album più votato dell'anno di World Music Charts Europe - la classifica realizzata mensilmente attraverso un sondaggio degli animatori di programmi di world music su emittenti per lo più pubbliche europee, fra cui Radio Popolare - è Ladlikan, realizzato insieme dai musicisti maliani del Trio da Kali, e dal Kronos Quartet, celebre quartetto d'archi di San Francisco. Nel disco brani dal repertorio maliano antico o recente ma anche due adattamenti di gospel di Mahalia Jackson.

  • Dona Onete: Banzeiro

    27/11/2017 Durata: 24min

    Dona Onete è certamente uno dei personaggi della world music di questo 2017. In luglio la rivista di riferimento in questo campo, il mensile Songlines, le ha dedicato la copertina, e nel corso dell'estate la cantante brasiliana ha partecipato ad importanti festival in Europa: un bel risultato per una signora di settantotto anni che a livello internazionale era prima di quest'anno una illustre sconosciuta. il suo album Banzeiro (Mais um discos) prende il titolo dalla parola con cui viene chiamato il movimento ondoso creato dal passaggio delle barche a motore sul Rio delle Amazzoni, o per lo meno la parola che si usa dalle parti dove Dona Onete vive, nella regione del Parà.

  • Pop Makossa

    20/11/2017 Durata: 27min

    Etichetta specializzata nello scandagliare il modernariato della musica africana, la tedesca Analog Africa richiama l'attenzione su un genere non abbastanza ricordato, il makossa camerunese, con una compilation, Pop Makossa. The Invasive Dance Beat of Camerun 1976-1984, che raccoglie brani rintracciati e selezionati attraverso una laboriosa ricerca direttamente in Camerun. Il makossa, che dagli anni cinquanta ad oggi ha avuto un'evoluzione molto complessa, con una grande ricchezza di sottogeneri, ha conosciuto il suo grande momento negli anni ottanta, tanto in Africa, con una forte esposizione sulle radio del continente, quanto in Europa, come uno degli ingredienti più amati della programmazione delle discoteche black parigine.

  • Criolo: Espiral de ilusao

    13/11/2017 Durata: 28min

    Per Monica Paes - ospite della trasmissione - Criolo è un "poeta politico". Tra le figure di punta della musica brasiliana di oggi, Criolo è emerso come protagonista dell'hip hop, ma è un artista che ha già dato prova di grande versatilità, e consacra il suo nuovo album, Espiral de ilusao (Sterns Brasil), alla musica brasiliana per eccellenza, il samba: con grande tatto, e senza rinunciare ai riferimenti al sociale, alla vita delle favelas, e anche ai politici, come il prefetto di Sao Paulo e il presidente della repubblica Temer, ai quali lancia un giudizio lapidario: "dei bambini viziati non possono guidare una nazione".

  • Carmen Souza: Creology

    06/11/2017 Durata: 27min

    Di origine capoverdiana, nata nell'81, Carmen Souza è però una cantante con uno stile e un repertoro diversi anche rispetto alle interpreti della nuova generazione capoverdiana che, come Lura o Mayra Andrade, hanno cercato di rinnovare repertorio e impostazione rispetto alla tradizione: l'approccio di Carmen Souza è infatti spiccatamente jazzistico, e, come mostra il suo ultimo album Creology (Galileo), Carmen Souza lo utilizza con molto appeal per una poetica che, all'insegna del meticcciato - da cui il titolo dell'album - mescola il jazz con suggestioni provenienti dalle musiche delle ex colonie portoghesi in Africa, dalla musica afrobrasiliana e da quella afrocubana.

  • Boubacar Traoré: Dounia Tabolo

    30/10/2017 Durata: 27min

    Il cantante e chitarrista maliano Boubacar Traoré è uno dei non molti grandi vecchi della musica africana moderna ancora in attività. Negli anni sessanta fece epoca nel suo paese come interprete nelle sue canzoni, rese popolari da Radio Mali, dell'euforie e dell'orgoglio dell'era dell'indipendenza, e inneggiò con il suo hit Mali Twist alla costruzione del futuro del paese. Caduto in disgrazia dopo il colpo di stato del '68 contro Modibo Keita, è stato riscoperto negli anni ottanta. Da alcuni anni Boubacar Traoré si è avvalso della collaborazione dell'armonicista francese Vincent Boucher, che ha reso più esplicita l'affinità della musica di Traoré con atmosfere blues: affinità che in questo nuovo album, Dounia Tabolo (Lusafrica), registrato in Louisiana, è ulteriormente incrementata e vivacizzata dall'inserimento di alcuni musicisti americani.

  • Elida Almeida: Kebrada

    23/10/2017 Durata: 23min

    La Lusafrica del produttore José da Silva (che è stato l'artefice delle fortune della compianta Cesaria Evora) ha appena pubblicato Kebrada, secondo album d Elida Almeida, giovane cantante su cui l'etichetta sta puntando molto in questi ultimi anni: un album in equilibrio fra l'immagine di autenticità e legame con la tradizione che la musica capoverdiana ha affermato a livello internazionale, e un gusto garbatamente aggiornato e internazionale.

  • Red Baraat: Bhangra Pirates

    16/10/2017 Durata: 28min

    Negli anni ottanta i giovani della seconda generazione dell'immigrazione indopakistana a Londra hanno cominciato a reinterpretare il bhangra, una vivace musica tradizionale del Punjab, con sintetizzatori, sampler e batterie elettroniche e con elementi rock, disco, house, hip hop e reggae. Data la sua vocazione all'amalgama, niente di pù coerente che il bhangra trovi linfa in un calderone culturale e musicale come New York, e che a suonare bhangra siano non solo musicisti di origine indopakistana. E' il caso di Red Baraat, gruppo nato a Brooklyn nel 2008: Bhangra Pirates è il loro nuovo disco, in cui i pirati del bhangra navigano liberi fra musica di matrice indopakstana, jazz, rock e brass-funk.

  • Sofia Rei: El Gavilàn

    09/10/2017 Durata: 28min

    Il 4 ottobre ricorrevano i cento anni dalla nascita (e il 5 febbraio scorso anche il cinquantesimo anniversario della morte) di Violeta Parra, che con la sua riscoperta dell'identità musicale cilena e la creazione di numerose canzoni originali di grande valore, è stata non soltanto una protagonista di straordinaria levatura della canzone latinoamericana, ma anche una delle figure fondamentali che con la loro opera sono state alla base della nascita, verso la metà degli anni sessanta, del filone della "nueva cancion". La cantante argentina, e newyorkese di adozione, Sofia Rei le rende omaggio con l'album El Gavilàn, in cui, affancata dal chitarrista di culto Marc Ribot, reinterpreta la Parra con grande rispetto ma anche con una sensibilità contemporanea e avantgarde.

  • Toko Telo: Toy Raha Toy

    02/10/2017 Durata: 28min

    Toko Telo, ovvero "gruppo di tre", è il nome scelto per un sodalizio che riunisce tre figure di primo piano della musica del Madagascar: il chitarrsta D'Gary, il fisarmonicista Régis Gizavo, e la cantante - una star nel suo paese - Monika Njava. Nel loro album Toy Raha Toy, decisamente pregevole, fra canzoni che descrivono stuazioni di villaggio e di vita quotidiana, una ricorda anche la sorte dei Mikea, una popolazione delle foreste del Madagascar sud-occidentale che la progressiva distruzione dell'ambiente sta portando all'estinzione. La puntata è completata da altri due brani che si occupano del problema della deforestazione in Madagascar: di un altro degli artisti malgasci più noti, Rossy, e della cantante Hanitra.

  • Sweet as broken dates. Lost Somali tapes from the horn of Africa

    25/09/2017 Durata: 26min

    Una compilation della newyorkese Ostinato Records riporta alla luce gemme della musica somala degli anni settanta e ottanta: è un tassello che finora mancava al mosaico della modernizzazione della musica africana, che le etichette di world music stanno rendendo via via più completo e preciso, ma anche una struggente testimonianza di un paese ben diverso dalla tormentata Somalia degli ultimi decenni.

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