Storiacce

L'ombra della mafia sulla crisi post covid: 30 anni fa, la prima rivolta contro il pizzo

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Trama

Trent'anni fa, la prima rivolta di commercianti siciliani contro il pizzo: era il 7 dicembre 1990 e a Capo d'Orlando, nel messinese, quando nasceva la prima cellula di quella della futura Federazione delle associazioni antiracket ed antiusura. "L'intuizione allora fu condividere la paura, anzi il terrore", racconta Tano Grasso, anima di quel gruppetto di commercianti siciliani, preoccupato oggi soprattutto per le incognite del dopo covid: "temo che avremo i reduci, come dopo il Primo Dopoguerra: prevarranno risentimenti, frustrazioni e rancori, da parte di tutti coloro che vedranno distrutta una solidità economica. E questo mi terrorizza". E sono queste le condizioni ideale per i clan mafiosi, pronti a farsi avanti a fronte delle difficoltà di tante imprese. I segnali del rischio racket già si vedono, soprattutto al Nord, dove però continuano a mancare le denunce. "Come titolò il quotidiano siciliano L'Ora, "la mafia porta pane e morte". Gli imprenditori devono denunciare o rischiano di perdere la stessa azie