Labili Memorie di un Pulcino di Latta

Morella. Un racconto di Edgar Allan Poe

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Trama

[...] E allora - allora, quando, meditando su pagine proibite, sentivo accendersi dentro di me uno spirito proibito, Morella posava la sua gelida mano sulla mia, e dalle ceneri di una filosofia morta riesumava sommesse, parole singolari, il cui strano significato si stampava a fuoco nella mia memoria. E allora, ora dopo ora, indugiavo al suo fianco, intento alla musica della sua voce, sinché alla fine la sua melodia non si incrinava di terrore e un'ombra mi cadeva sull'anima, ed io impallidivo, rabbrividendo dentro di me a quei toni ultraterreni. E così, all'improvviso, la gioia si estingueva nell'orrore, e ciò che era più bello diveniva il più laido. [...]