Chiesa Hopera - Roma

La nostra fede è la cosa più preziosa che abbiamo e per questo la più attaccata. Dio ci incoraggia a non perderla perché una vita di fede non rimarrà mai delusa.

Qualunque religione Fai-Da-Te può offrire solo una soluzione superficiale ad una coscienza sporca - serve Gesù, il sommo sacerdote del nuovo patto per veramente lavarci tramite il suo sacrificio perfetto.

Quando ancoriamo le nostre anime in Gesù, scopriamo una speranza che non si basa sulle nostre emozioni o circostanze.

A seguito dell’incarnazione, del sacrificio e della perfezione di Gesù possiamo essere certi della nostra speranza ed avvicinarci con piena fiducia e convinzione alla presenza di Dio.

L’oggetto dei tuoi pensieri determinerà la direzione della tua vita. Una grande parte della saggezza è riconoscere il valore di ciò che già abbiamo.

Non abbiamo il quadro completo. Possiamo decidere di dubitare il passato e il futuro, o possiamo alzarci fiduciosi che Dio ha il quadro completo.

Il Cristianesimo ci invita a redimere i peccati delle nostre culture. Riusciamo a farlo a seconda del nostro grado di maturità personale e collettiva.

La maturità spirituale produce genitori nella fede, comunità brillanti e storie di successo collettivo. Vive il presente alla luce dell’eternità.

Nell'età adulta spirituale la fede si incarna nel quotidiano e formiamo una visione Cristocentrica della vita. Accettiamo di essere rotti da Gesù e di seguirlo verso la croce e la risurrezione.

Nell'adolescenza spirituale siamo zelanti, abbiamo opinioni forti e bramiamo esperienze straordinarie. Per crescere, dobbiamo permettere a Dio di purificare la nostra religiosità e produrre in noi il frutto dello Spirito.

Come leggiamo in Atti 4:33 gli Apostoli rendevano testimonianza della resurrezione del Signore Gesù, ma il loro incontro con il Risorto non è stato un incontro semplice, speravano di trovare risposte invece si sono trovati di fronte a degli interessanti interrogativi. La soluzione non è avere tutte le risposte, ma farsi le giuste domande. E se ci trovassimo noi di fronte il Risorto? Saremmo disposti ad essere Suoi testimoni?

L’infanzia spirituale è quella dolce stagione in cui entriamo nella nuova vita con Dio, ma da cui poi dobbiamo continuare a crescere, superando alcune fragilità, per scoprire ciò che Dio ha per noi.

Se non cresciamo spiritualmente, tenderemo a rifiutare i punti in cui il modello biblico di vita cristiana diverge dalla nostra cultura d’origine. Dobbiamo abbracciare la vita in comunità del Corpo di Cristo – ed essere disposti a crescere per viverlo appieno.

Alla fine, ci troveremo davanti a Dio e ci verrà chiesto di rendere conto della nostra vita. Ognuno di noi deve decidere se investire pienamente se stesso per gli scopi di Dio, affinché quel giorno sentiamo Dio dire: "Bravo, servo buono e fedele".

L’invito a diventare cristiano è un invito ad alzarsi e seguire un Gesù adulto, non a sedersi ed essere coccolati come il Gesù bambino. Annunciamo un Vangelo che si integra nella cultura ma che non è disintegrato dalla cultura.

In senso metaforico, ci sono molte fontanelle che cercano di attirarci ad esse per dissetarci, per soddisfare i nostri bisogni più profondi. Gesù ci offre un'acqua che non solo ci disseta assolutamente, ma guarisce le nostre ferite. È un'acqua che vorrai condividere con tutti!

Riusciamo a vivere ogni giorno con gli occhi della vittoria quando riportiamo i fatti della croce e della resurrezione al centro della nostra fede.

Dimorare nel peccato avvelena le nostre emozioni, ci isola dagli altri e distorce come vediamo Dio e la sua chiesa. Ma non scoraggiarti! Con Cristo c’è sempre speranza.

Conoscere bene sé stessi e le armi del nemico ci equipaggia per la battaglia, ci insegna come rialzarci e ci incoraggia ad avanzare nella vittoria che Dio ci ha già dato.

Noi non conquisteremo l'inferno maneggiando i telecomandi como spade. Facciamo parte dell'esercito vincente se indossiamo usiamo l'armatura di Dio per la battaglia spirituale.