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I mille colori di una città sono in realtà le gradazioni di grigio della materia necessaria per costruirla: il cemento per edificarla, la grafite della matita per disegnarla e buon succo di cervello per pensarla.

Abito in questa casa, dove le pareti sono fatte di ricordi e il tetto di sogni. La porta è sempre aperta e chi entra non può uscire, restando a vagare per sempre nelle stanze del mio cuore.

E mentre gli uomini sognano il modo di rendere immortale il corpo, le macchine aspettano che nasca in loro il soffio dell'anima.

E' un bel naso, ma non è il tuo; belle le sopracciglia, ma non sono le tue; seni perfetti, ma non sono i tuoi; splendide labbra. ma non sono le tue. Da quando ti sei fatta bella...non mi piaci più.

Non è vero che i soldi non fanno la felicità: l'importante è ricordare che non valgono nulla se non ci fai qualcosa di interessante. Un aeroplanino, ad esempio.

L'arte è quella macchia di bellezza sul muro grigio del mondo che pochi sanno fare, che qualcuno vorebbe cancellare e che molti non capiscono: eppure il tempo inghiotte tutto tranne l'arte.

Lavoriamo per guadagnare. Guadagniamo per spendere. Spendiamo per comprare. Compriamo per consumare. Consumiamo per lavorare. Lavoriamo per guadagnare. Guadagniamo per spendere....

Tutto serve a qualcosa. Chiaro, c'è anche ciò che non serve a niente: in quel caso si accende la fantastia e ci si inventa un modo per renderlo utile.

Il marmo oppone la sua resistenza ai nostri colpi di scalpello, qualche volta non si lasci anemmeno scalfire mentre la punta tenta di aprirsi un varco nella materia. Ci sono momenti in cui mi chiedo quale sia il mio ruolo: sono lo scuoltore? Sono il martello nella mano dell'artista? Sono il punteruolo percosso dal martello? O forse, com'è più probabile, sono il blocco di marmo da plasmare?

Le città non sono davvero dei luoghi concreti, sono soltanto un pesante e colossale ammasso di parole: poi ci si allontana, verso la campagna, e si ritroverà il beato silenzio.

Vi lascio tutto: i miei organi per chi se ne accontenta, i miei pensieri per chi non ne ha già abbastanza, le mie ossa se servono a qualcuno per farne un tavolino.

Numeri la strada, numeri gli alberi, numeri il cielo, numeri l'acqua: tutto è numero. Questi però non sono i numeri della matematica, non li puoi contare; i numeri della vita li puoi solo cantare.

Testa, torso, braccia e gambe: la forma degli uomini, approssimativamente, è uguale per tutti. La differenza sta solo nella sostanza, nella materia in cui sono stati scolpiti.

Molti stanno aspettando che ritorni. Altri credono che non verrà. Altri ancora sono certi che non sia ancora arrivato. Io invece mi chiedo se il Messia, prima di venire, ci darà un colpo di telefono per avvisarci.

Molti mi direbbero che spreco il mio tempo, ma giuro che l'unico momento in cui sento di combinare davvero qualcosa è quando me ne sto sdraiato sull'erba, fermo, a guardare il cielo che scivola via.

Solo chi è ancora bambino può giocare col vento. I vecchi induriti dal tempo, invece, non sopportano di essere spettinati per scherzo.

Se gli uomini fossero di ghiaccio saprebbero sciogliersi, dimenticare il proprio nome, cambiare forma e diventare liquidi per rituffarsi, trasparenti e indistinguibili, in fondo al mare.

Quant'è noioso essere unici. Mi piacerebbe guardarmi intorno con i tuoi occhi, per scoprire tutti i colori che non avevo mai visto.

Ho letto, una volta, che chi sente dimentica, chi vede ricorda e chi fa capisce. Ecco, devo assolutamente cominciare a fare qualcosa.

Per fare buoni sogni ci si deve sbarazzare di ogni riferimento dell'ingannevole vita ad occhi aperti. Non sta scritto da nessuna parte che dove ci sono delle palme sia un luogo felice.