Parole In Preda - Scritti In Voce Di Autori Moderni E Contemporanei

  • Autore: Vários
  • Narratore: Vários
  • Editore: Podcast
  • Durata: 76:33:28
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Informações:

Trama

Storie, racconti, novelle, poesia, e versi in prosa di autori moderni e contemporanei, messa in voce a cura di Gaetano Marino. Sostienici con una libera donazione su http://quartaradio.it/sostieni-quartaradio/

Episodi

  • Dialogo con Rosanna Rossi. Maestra e artista della bellezza. Interviste Possibili. In un mondo rovesciato dove appare difficile scegliere

    13/04/2021 Durata: 42min

    Dialogo con Rosanna Rossi. Maestra e artista della bellezza. Interviste Possibili. In un mondo rovesciato dove appare difficile scegliere

  • Dialogo con Giulio Angioni. Antropologo scrittore. Interviste possibili. Il più diverso per capire il più umano

    11/04/2021 Durata: 49min

    Dialogo con l'antropologo scrittore Giulio Angioni (Guasila, 28 ottobre 1939 – Settimo San Pietro, 12 gennaio 2017). Poeta e accademico italiano.

  • Dialogo con Giulio Angioni. Antropologo scrittore. Interviste possibili. Siamo quel che impariamo ad essere

    10/04/2021 Durata: 52min

    Dialogo con l'antropologo scrittore Giulio Angioni (Guasila, 28 ottobre 1939 – Settimo San Pietro, 12 gennaio 2017). Poeta e accademico italiano.

  • Dialogo con Don Alessandro Cossu. Interviste possibili

    09/04/2021 Durata: 32min

    Don Alessandro Cossu, Parroco della chiesa di San Teodoro (Sassari), ci racconta un po’ della sua vita, la sua vocazione, la crisi, la fede e i suoi santi a cui è particolarmente affezionato. Qualche “incursione” pure su Papa Francesco. Un dialogo che si conclude con la presentazione e l’ascolto del nuovo brano-cover promosso e co-prodotto dal parroco “canterino”, così è stato affettuosamente battezzato dai sui amici parrocchiani: “A mano a mano a Cristo Signore”, in cui Don Alessandro e Paula Haiducii reinterpretano “a mano a mano” di Riccardo Cocciante. Il cd uscirà a maggio 2021 e servirà a finanziare una nuova sala musica dell’oratorio “Don Francesco Pala”, e l’interno della chiesa di San Teodoro.

  • L’ultima visita. Una novella di Giovanni Verga

    03/04/2021 Durata: 17min

    Le novelle di Giovanni Verga. Riconosciuto come il più grande novelliere italiano del secondo Ottocento Verga è il principale rappresentante del Verismo italiano. La poetica verghiana nega ogni possibilità di sviluppo sociale. Nessun individuo, indipendentemente dalla propria posizione sociale, può sperare nella felicità, perché essa appare una vera utopia.

  • La passione di Gesù. Dal Vangelo secondo Matteo. Morte e resurrezione di Gesù Cristo

    02/04/2021 Durata: 42min

    Durante la sua passione Gesù parla poche volte, perché la sua passione e morte egli l’ha già accettata e interpretata durante l’ultima cena. Lì ha dato il senso alla sua passione e morte: il senso del dono di sé. Dicendo: «Questo è il mio corpo; questo è il mio sangue dell’alleanza versato per molti in remissione dei peccati», Gesù dice quale è il senso della sua morte: un dono di amore per il Padre e per noi.

  • Elbrus. Capitolo terzo. Dal romanzo di Giuseppe Di Clemente e Marco Capocasa

    23/03/2021 Durata: 27min

    Ventiduesimo secolo. La Terra è al collasso. Le conseguenze del riscaldamento globale hanno iniziato a compromettere seriamente la vita sul pianeta. L’umanità deve fare i conti con il più grave dei problemi: la scarsità di risorse e le conseguenti enormi difficoltà nel garantire la sopravvivenza stessa del genere umano. L’esplorazione spaziale ha fallito nel suo obiettivo fondamentale, la fondazione di colonie autosufficienti dove l’Uomo del futuro potesse emanciparsi. Gli ostacoli non sono quelli dovuti alle tecnologie disponibili, ma alla natura stessa della specie umana. Quando tutto sembrerebbe perduto, un’insperata opportunità di salvezza viene a materializzarsi. Arriva da molto lontano, da un altro sistema solare. Per coglierla, le migliori menti del pianeta dovranno rivedere i confini dell’etica della scienza e compiere scelte che metteranno a dura prova la loro morale. Nel frattempo, in basi sotterranee astronauti vengono addestrati come coloni per imminenti missioni nello spazio.

  • i-X-ando un Paragrapo. Un racconto di Edgar Allan Poe. Traduzione di Cesare Giombetti

    25/01/2021 Durata: 27min

    [...] Devo essere onesto con lui però, e dire che, comunque, quando finalmente si adattò a quel nuovo trasferimento, si rese conto che non esisteva là nessun quotidiano e, conseguentemente, nessun redattore esisteva in quell'area specifica di quella nazione. Quando creò “La teiera” dunque, sapeva di non poter contare su altri se non su se stesso. Sono quasi certo che non avrebbe mai sognato di prendere la residenza ad Alessandro-Magnopoli se avesse saputo che – ad Alessandromagnopoli – viveva un uomo chiamato John Smith (se ricordo bene), che per molti anni fece i soldoni con la pubblicazione della “Gazzetta di Alessandromagnopoli”. [...]

  • La Sfinge. Un racconto di Edgar Allan Poe. Traduzione di Cesare Giombetti

    25/01/2021 Durata: 16min

    [...] Grazie alla musica e ai libri, avremmo passato un bel periodo, se non fosse stato per la consapevolezza del terrore che stava colpendo la città, e che ci raggiungeva ogni giorno. Non passava giorno che non ci portasse notizie del decesso di qualche conoscente. E come le morti aumentavano, ci abituavamo all'idea di avere quotidianamente la perdita di un amico. Dopo un po' iniziammo a tremare all'arrivo di qualsiasi messaggero. Il vento che proveniva da mezzogiorno ci pareva che avesse un olezzo di morte. Quel pensiero paralizzante prendeva interamente possesso della mia anima. Non potevo neanche parlare, né sognare, né altro. [...]

  • Eleonora. Un racconto di Edgar Allan Poe

    25/01/2021 Durata: 18min

    [...] Coloro che sognano ad occhi aperti sono consci di molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte. Nelle loro grigie visioni colgono frammenti d'eternità e destandosi fremono nell'intimo allo scoprire d'esser stati sulla soglia del gran segreto. A tratti, apprendono qualcosa della sapienza che ha per oggetto il bene, e qualcosa di più sulla pura conoscenza del male. Penetrano, benché senza timone o bussola, nel vasto oceano della «luce ineffabile» e una volta ancora, come gli avventurieri del geografo nubiano, «agressi sunt Mare Tenebrarum quid in eo esset exploraturi». [...]

  • Il diavolo nel campanile. Un racconto di Edgar Allan Poe

    25/01/2021 Durata: 21min

    [...] Chissà a quale disperato atto di vendetta si sarebbero sollevati gli abitanti di fronte a quell'immorale aggressione se non fosse intervenuto un fatto importantissimo: mancava soltanto un secondo a mezzogiorno. La campana stava per suonare le ore, ed era questione di assoluta e preminente necessità che ognuno tenesse d'occhio il proprio orologio. Era evidente però che in quel preciso momento il tizio dentro la torre campanara stava combinando coll'orologio qualcosa che non aveva il minimo diritto di fare, ma dato che proprio allora la campana cominciò a suonare, nessuno ebbe tempo di badare alle sue manovre, perché tutti quanti dovevano contare i rintocchi. [...]

  • Il Silenzio, ovvero, una favola. Di Edgar Allan Poe

    25/01/2021 Durata: 10min

    [...] «Le acque del fiume hanno un colore malaticcio, simile al color pallido dello zafferano: ed esse non scorrono verso il mare, ma vanno in sempiterno versò l'occhio infuocato del sole tumultuoso. Per miglia e miglia si estende, su entrambi i lati del letto melmoso del fiume, un pallido deserto di gigantesche ninfee. Esse sospirano, l'una verso l'altra, in quella solitudine, e protendono verso il cielo i loro lunghi colli spettrali, tentennando le teste che sanno di immortalità. E mormorano indistintamente tra loro, come vi fosse acqua di sotterranea meraviglia. [...]

  • Fileddu, il Dandy. Di Gianni Pititu

    06/08/2020 Durata: 26min

    In un palcoscenico in cui sfilano tutti gli attori e si dipanano tutte le situazioni e tutte le condizioni del vivere non poteva mancare l’interprete della labilità mentale, l'essere che passa nella vita come in un sogno, certo delle sue istintive abitudini, spettatore di un mondo visto con sguardo di puro disincanto. Una condizione di suprema, serafica certezza che nulla e nessuno possono far vacillare, imperforabile al dubbio, ignara di ogni inganno, felice a modo suo. Così viveva Fileddu, l’inconsapevole dandy, in una Nuoro che proprio di lui aveva bisogno, ché rappresentava la coscienza incosciente della coscienza collettiva. I signori del caffè Tettamanzi si sentivano appagati vedendo Fileddu, l’umile loro servitore, e allo stesso tempo si mettevano in pace l’anima perché era proprio Fileddu a credersi uno di loro e a condividerne la quotidianità. Dal Libro Nuoro nella belle Epoque, Di Gianni Pititu. AM&D Edizioni

  • Don Menotti Gallisay, Capopopolo. Di Gianni Pititu

    05/08/2020 Durata: 33min

    Un vecchio nuorese ha dato di don Menotti la definizione più completa: era un pazzo geniale. È risaputo che l’intelligenza, quando trabocca, si congiunge con qualcosa che assomiglia alla pazzia. Bizzarro era, don Menotti, certamente. E sempre cupo. Di una cupezza che rifletteva un animo dubbioso, tormentato, una mente rimuginante chissà quali frustrazioni, un temperamento propenso a disfarsi di non si sa quali nemici. Capopopolo. Odiava i signori, anzi i nobili. Ma nobile era egli stesso, anche se decaduto. Forse per questa decadenza di una condizione un tempo florida, forse per uggia verso il parentado, egli coltivava quell’odio che non accennava a placarsi. Questioni di eredità, che a Nuoro hanno sempre avuto il loro peso, costituendo motivo di dicerie, insieme ai fallimenti e alle vicende di cuore. Ma odiava anche gli altri. Meglio, li ignorava. Passava sotto il suo sguardo a volte fiero a volte dimesso il fiume della vita e degli uomini, che considerava divisi in due categorie: gli ignoranti che si fanno

  • Francesco Ganga Predischedda, il Maestro. Di Gianni Pititu

    04/08/2020 Durata: 31min

    Maestro Ganga era un primattore di quella vita comunitaria in cui nulla accadeva se non il trascorrere dei giorni, le nascite, i matrimoni, i processi e i funerali. Egli tuttavia offre qualche elemento di variazione, quindi di vita, staccandosi in modo netto da quei nuoresi «sterili», che «non ridono mai». Un gaudente, si direbbe, per la personalità estroversa, l’eccentricità, la propensione alla poesia, al canto, alla musica, per lo scorrere incontenibile dei suoi lazzi, per la composizione acuta delle sue “laudi”, che diventano, appena uscite dalla sua penna, patrimonio di tutti i nuoresi. Perché a Nuoro tutto è lecito, tutto è ammesso e consentito, purché scaturisca da intelligenza e probità. E il Nostro era intelligente e probo. Per il resto sono mugugni e condanne. Da "Nuoro nella Belle Epoque" di Gianni Pititu. AM&D Edizioni

  • Don Benedetto Ballero, il Nobile. Di Gianni Pititu

    02/08/2020 Durata: 31min

    La più frequente rappresentazione di don Benedetto Ballero è quella che lo ritrae immobile, seduto dietro il bancone e la grata in ferro che faceva da schermo fra lui e il cliente di turno, nel suo tabacchino al corso. Era una stanzuccia, ricavata nel piano terra del palazzetto di famiglia. Qui scendeva con tutta calma ogni mattina don Benedetto. Ad aprire la rivendita pensava la fida Carmela, perché il padrone la notte faceva tardi a rincasare o comunque a dormire, dovendo onorare la compagnia degli amici. Arrivava e si disponeva a passare la mattinata. Raramente si alzava dal suo fido sgabello se non per affacciarsi alla porta nelle ore in cui sapeva che nessun cliente sarebbe arrivato a rifornirsi di sigari o di sigarette “sciolte” o ad acquistare un giornale.  [...]

  • Francesco Congiu Pes, ovvero, Conzu Mandrone, l’Artista. Di Gianni Pititu

    27/07/2020 Durata: 44min

    A Nuoro Francesco Congiu Pes, il pittore, detto Conzu Mandrone (poltrone), era diventato una vera e propria istituzione per il suo modo elegante, unico, di non chiedere mai e di ottenere sempre, di rendere arcane le sue fonti di sostentamento. Tutti sapevano che quell’uomo aveva necessità, anche se pareva lontano da una condizione di miseria. E lo aiutavano nel modo meno umiliante per chi dà e per chi riceve. Congiu Pes non coltivava le stramberie tipiche degli artisti. Vivendo nella quasi totale indigenza, era un po’ prigioniero di questa sua condizione che non lo portò, da vero nuorese quale era, mai ad umiliarsi. Viveva la sua stagione, esibiva il look poco costoso del pittore da caffè, portava a spasso per le vie di Nuoro una ricercatezza ingenua, si industriava a procacciarsi da vivere nel modo più miracolistico che ci sia: lasciando, quasi senza saperlo, una cospicua eredità artistica. Del resto, sempre l’artista a Nuoro è stato scarsamente considerato, avendo scelto il mestiere più facile, “il mestiere

  • Rosas. Per una biografia collettiva di un Padre

    22/07/2020 Durata: 42min

    Voci e ricordi di una grande famiglia si affacciano dalle pagine di un libro. Memorie private raccolte da Pietro Rudellat, e fissate oltre le parole scritte in un originale lavoro fotografico tratto dal progetto d’arte “Dima” di Gianluca Vassallo; dove padri e figli si fondono magici nel bianco e nero di un tempo oltre il tempo.

  • A de Notte. Poesia in musica cantata in Limba Nuorese. Da Alcmane, Saffo, Dante e Petrarca.

    20/07/2020 Durata: 06min

    Un brano realizzato da Pietro Falconi e Giovanna Maria Piga, studenti del Liceo Ginnasio Asproni, di Nuoro. Frutto di una trasposizione musicale e rielaborazione in lingua sarda - nella variante nuorese - di diversi componimenti letterari. * “Notturno", del poeta greco Alcmane; * liriche numero 168B, 96 e 34 della poetessa Saffo; * secondo canto dell'Inferno di Dante Alighieri * sonetto 168 di Francesco Petrarca. Inizialmente il progetto riguardava esclusivamente "Notturno", e solo in seguito aggiungemmo tutti gli altri componimenti. L'idea del progetto da cui è nato il brano nasce ad Aprile dell’anno 2020, da una proposta della nostra professoressa di latino e greco Bonaventura Maria Grazia Frogheri.

  • 02- Ho incontrato le mie donne. Poesie di Francesca Branca. Secondo gruppo

    20/07/2020 Durata: 21min

    Ho incontrato le mie donne. Son venute da lontano, hanno rotto il segreto, infranto la vergogna, mi hanno, donato una catena e hanno ripreso il largo, mi hanno ridato vita. Le donne di Francesca del secondo gruppo di poesie: Viola, Luisa, Zenia, Figlia di Sant’Antonio, Elisa, Lina, Teresa, a Mamma, Polvere di Stelle, A mie Figlie.

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